carlottazamperlini
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Concetti Chiave

  • Il ciclo vitale autolimitante dei parassiti si conclude con la gametogonia, terminando nell'ospite infettato.
  • La riproduzione asessuata per schizogonia massimizza il numero di cellule, bilanciando i rischi di risposta immunitaria.
  • L'entità del danno dipende dalla specie del parassita, dalla profondità cellulare infettata e dal tratto intestinale colpito.
  • L'immunità sviluppata dall'ospite è principalmente cellulo-mediata, mirata alle forme merogoniche del parassita.
  • Le oocisti espulse devono resistere a lungo nell'ambiente, colpendo individui giovani e influenzando l'entità del danno tramite condizioni ambientali.

Indice

  1. Il ciclo vitale dei parassiti
  2. Strategie di riproduzione e rischi
  3. Danni causati dai parassiti
  4. Risposta immunitaria dell'ospite
  5. Sopravvivenza delle oocisti nell'ambiente
  6. Importanza della diagnosi corretta

Il ciclo vitale dei parassiti

Il ciclo vitale di definisce autolimitante in quanto al termine della fase di merogonia si ha sempre la fase di gametogonia, che rappresenta il termine del ciclo nell’ospite infettato.

Finito questo ciclo (2-4 generazioni), quindi, avviene la trasformazione in micro- e macrogameti, per effettuare una riproduzione sessuata: il microgamete si unisce al macrogamete per produrre l’oociste, che viene eliminata con le feci ed esce dall’ospite.

Strategie di riproduzione e rischi

La riproduzione asessuata per schizogonia risulta quindi essere una strategia per massimizzare la numerosità delle cellule figlie: vengono effettuati il maggior numero di cicli possibili, tenendo in considerazione che ogni volta che i parassiti neo-originati escono da una cellula per infettarne altre sono suscettibili al sistema immunitario dell’ospite, che sarà in grado di attuare una risposta all’infestazione.

Un numero elevato di cicli, quindi, è rischioso perché offre all’ospite di attuare una risposta all’infezione e potenzialmente debellarla. Per questo diverse specie di parassiti hanno attuato strategie diverse; chi attua 2 cicli di schizogonia e chi anche 5 o 6, ma sono da considerarsi strategie diverse che soppesano costi-benefici, vantaggi-svantaggi (non esiste, quindi, una strategia migliore fra tutte). Le conseguenze sono quindi disidratazione e diarrea. Una delle prime procedure da mettere in atto è quindi la flebo.

Danni causati dai parassiti

Anche l’entità del danno dipende dalla specie: alcune specie invadono le cellule più superficiali della mucosa inestinali, causando danni più lievi, mentre altre specie parassitano le cellule più profonde, vicino alla lamina basale e ai vasi sanguigni e possono quindi causare emorragie.

Inoltre, specie diverse parassitano tratti diversi del canale digerente. Un datto ai tratti distali del canale digerente sarà più grave rispetto ad un danno ai tratti prossimali, perché è negli ultimi tratti dove avviene un maggior riassorbimento di acqua. L’entità del danno dipende anche dal numero di oocisti ingerite.

Risposta immunitaria dell'ospite

Alla fine del ciclo, l’ospite avrà sviluppato una risposta immunitaria nei confronti del parassita; l’immunità non è diretta nei confronti degli sporozoiti ma verso le forme merogoniche (schizonte e merozoite). In vitro, il siero di soggetti infetti ha un effetto negativo nello sviluppo dei merozoiti (immunità umorale). Tuttavia, la protezione immunitaria è soprattutto cellulo-mediata: nel caso di prima infezione, l’inoculazione di siero (prelevato da soggetti infetti) non si è mostrato protettivo.

Sopravvivenza delle oocisti nell'ambiente

Le oocisti espulse nell’ambiente hanno perciò come obiettivi gli individui più suscettibili, che sono solitamente gli individui più giovani. Le oocisti appena espulse non sono quindi immediatamente infettanti e in più devono resistere per lungo tempo nell’ambiente per aspettare la nascita dei nuovi individui suscettibili, nella generazione successiva; generalmente le nascite avvengono 1-2 volte l’anno (in base alla specie dell’ospite). I primi soggetti infettati ingeriscono verosimilmente poche oocisti (quelle poche, rispetto all’elevatissimo numero di partenza, che sono riuscite a sopravvivere nell’ambiente) ma ne espelleranno un numero molto maggiore; se il ricambio generazionale è molto elevato (come avviene ad esempio nell’allevamento avicolo) gli individui suscettibili che arrivano dopo, si ritroveranno nello stesso ambiente con un numero elevato di oocisti che, ingerite, provocano danni molto maggiori. La gestione e le condizioni ambientali di un allevamento possono quindi influire notevolmente sull’entità dei danni causati da un’infezione parassitaria.

Importanza della diagnosi corretta

Riassumendo, specie di parassiti con più cicli di merogonia e che parassitano i tratti intestinali distali sono più patogeni rispetto a specie con meno cicli di merogonia (quindi meno danni alla mucosa) e che parassitano i primi tratti. Questo sottolinea l’importanza del riconoscimento della specie nell’ambito di un caso clinico per la formulazione di una corretta diagnosi.

Domande da interrogazione

  1. Qual è la strategia di riproduzione dei parassiti descritta nel testo?
  2. La strategia di riproduzione dei parassiti descritta nel testo è sia sessuata che asessuata.

  3. Quali sono le conseguenze dell'infezione parassitaria?
  4. Le conseguenze dell'infezione parassitaria sono disidratazione e diarrea.

  5. Quali sono i fattori che influenzano l'entità del danno causato dai parassiti?
  6. I fattori che influenzano l'entità del danno causato dai parassiti sono la specie del parassita, la profondità delle cellule infestate e il tratto del canale digerente parassitato.

  7. Qual è il ruolo dell'immunità nell'infezione parassitaria?
  8. L'immunità nell'infezione parassitaria è principalmente cellulo-mediata e mira alle forme merogoniche del parassita.

  9. Come possono le condizioni ambientali influire sull'entità dei danni causati da un'infezione parassitaria?
  10. Le condizioni ambientali di un allevamento possono influire sull'entità dei danni causati da un'infezione parassitaria, in quanto possono favorire la sopravvivenza e la diffusione delle oocisti infettanti.

Domande e risposte