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Concetti Chiave

  • Nei macrofagi, gli antigeni derivano dall'endocitosi o fagocitosi e vengono degradati in peptidi associati alle MHC II per l'attivazione dei linfociti T CD4+.
  • I linfociti B processano antigeni extracellulari, associando i peptidi alle MHC II per stimolare la produzione di immunoglobuline specifiche.
  • Le cellule dendritiche catturano l'antigene e lo presentano ai linfociti T naïve, avviando la loro trasformazione in linfociti effettori.
  • Le APC professioniste esprimono molecole MHC II classiche come HLA-DR, HLA-DP e HLA-DQ nell'uomo, cruciali per la risposta immunitaria.
  • La degradazione dell'antigene avviene in endosomi tardivi e lisosomi, con il coinvolgimento di proteasi come le catepsine K e molecole come HLA-DM.

Indice

  1. Processo di presentazione antigenica
  2. Ruolo dei linfociti B
  3. Funzione delle cellule dendritiche

Processo di presentazione antigenica

Macrofagi: L’antigene è presente all’interno delle vescicole in quanto derivante dall’endocitosi o dalla fagocitosi; esso viene degradato da complessi enzimatici delle vescicole endocitotiche a pH acido. I peptidi derivanti si associano alle MHC II, e vengono poi presentati ai linfociti T effettori CD4+. Il riconoscimento del complesso MHC II-peptide determina l’attivazione della cellula APC; infatti l’interazione con i CD4+, ossia i TH, fa in modo che essi aiutino il macrofago ad uccidere il batterio/parassita e incrementino l’efficacia meccanismi di eliminazione dell’antigene da parte del macrofago (es. produzione di citochine).

Ruolo dei linfociti B

Linfociti B: In questo caso si hanno molecole derivanti da patogeni extracellulari e tossine, che sono specificatamente riconosciuti dal recettore del linfocita B (= Ig di membrana). Queste molecole sono endocitate e vengono processate, a basso pH, entro le vescicole endocitotiche in peptidi. Anche in questo caso, i peptidi sono associati alle MHC II e il complesso viene presentato ai linfociti T effettori CD4+. Il riconoscimento del complesso fa si che il linfocita B inizi a secernere le Ig più adatte a eliminare i batteri extracellulari o le tossine. Questi tipi di presentazione dell’antigene riguardano i linfociti T effettori, ossia già pronti a svolgere le proprie funzioni; tuttavia essi originano dai linfociti T naïve e questo passaggio, da naïve ad effettori, è permesso dalle cellule dendritiche.

Funzione delle cellule dendritiche

Le DC, infatti, captato e processato l’antigene, migrano agli organi linfoidi secondari dove incontrano i linfociti T naïve di cui quelli che riconoscono specificamente il complesso MHC-peptide e il co-stimolatore, andranno incontro all’espansione clonale e alla differenziazione in linfociti effettori. Una volta differenziati, migrano per effetto chemiotattico nei tessuti infiammati dove interagiscono con le APC. Classe II strane classiche: nell’uomo HLA-DR, HLA-DP, HLA-DQ, mentre nel topo I-A, I-E; sono espresse dalle APC professioniste (DC, monociti, linfociti B, cellule dell’epitelio timico e le cellule endoteliali durante la risposta infiammatoria). La degradazione dell’antigene avviene negli endosomi tardivi e nei lisosomi, e gli enzimi della degradazione sono le proteasi endosomiali e lisosomiali (catepsine K). Le molecole coinvolte nel trasporto peptidico e nel caricamento sulle MHC II sono la molecola invariante dell’ER e del Golgi e la molecola HLA-DM, molecola di classe II non classica.

Domande da interrogazione

  1. Qual è il ruolo dei macrofagi nella via vescicolare dell'antigene?
  2. I macrofagi degradano l'antigene all'interno delle vescicole endocitotiche a pH acido, associando i peptidi derivanti alle MHC II per presentarli ai linfociti T effettori CD4+, attivando così la cellula APC e migliorando l'eliminazione dell'antigene.

  3. Come avviene la presentazione dell'antigene nei linfociti B?
  4. Nei linfociti B, le molecole derivanti da patogeni extracellulari sono endocitate e processate in peptidi, che si associano alle MHC II e vengono presentati ai linfociti T effettori CD4+, inducendo la secrezione di Ig adatte a eliminare i batteri extracellulari o le tossine.

  5. Qual è il processo di attivazione dei linfociti T naïve?
  6. Le cellule dendritiche processano l'antigene e migrano agli organi linfoidi secondari, dove incontrano i linfociti T naïve. Quelli che riconoscono il complesso MHC-peptide e il co-stimolatore subiscono espansione clonale e differenziazione in linfociti effettori, pronti a migrare nei tessuti infiammati.

Domande e risposte