Concetti Chiave
- I granuli primari contengono enzimi come elastasi e mieloperossidasi, essenziali per la difesa antibatterica, oltre a peptidi antimicrobici chiamati H-difensine.
- Nei granuli secondari si trovano lattoferrina, catelicidine e metalloproteasi della matrice, importanti per degradare componenti della matrice e coinvolti in processi immunitari.
- I granuli terziari includono gelatinasi e arginasi I, con funzioni ancora poco conosciute, e possono partecipare alla formazione di strutture immunitarie come i NET.
- I granuli possono fondersi con i vacuoli di fagocitosi o essere rilasciati esternamente, contribuendo alla risposta immunitaria e alla formazione di fagolisosomi.
- I NET (Neutrophil Extracellular Traps) sono strutture reticolari formate da DNA e enzimi dei granuli, con ruoli nella difesa contro patogeni e potenziali implicazioni in malattie autoimmuni.
Differenze tra i granuli
Non è il lisozima a dettare le differenze fra i vari granuli infatti, essendo un enzima chiave nella difesa contro i batteri, si trova in quasi tutti i granuli.
• Nei granuli primari sono presenti enzimi quali elastasi, collagenasi e catepsina G ma quello più specifico è la mieloperossidasi, enzima a funzione antibatterica. Questi granuli contengono anche dei peptidi antimicrobici chiamati H-difensine.
• I granuli secondari presentano invece un altro enzima importante la lattoferrina e altri peptidi antimicrobici chiamati catelicidine. Oltre a questi abbiamo il lisozima e le metalloproteasi della matrice (MMP). Le MMP degradano i componenti della matrice e sono disponibili in diverse isoforme. Questi granuli contengono anche integrine e recettori per il complemento che possono essere espressi in superficie quando avviene la degradazione.
Granuli terziari e funzioni
• I granuli terziari hanno una particolare struttura contenente gelatinasi e arginasi I, enzima dalle funzioni sconosciute e potenzialmente co-regolatorie.
I granuli possono agire in maniera diversa: possono fondersi con i vacuoli di fagocitosi formando delle vescicole intracellulari, i fagolisosomi, in cui avviene la degradazione del contenuto, oppure possono essere rilasciati all’esterno, un esempio di componenti emesso è la ossidasi fagocitaria (importante per la risposta immunitaria ed un suo difetto causa una forma di immunodeficienza geneticamente trasmissibile).
In qualche modo i granuli possono compartecipare alla formazione di strutture che negli ultimi anni sono state denominate NET (Neutrophil Extracellular Traps). Il termine gioca sul significato inglese di net, rete, difatti queste strutture sono vere e proprie reti che vengono letteralmente sputate fuori dai neutrofili nei tessuti circostanti. Queste reti sono formate dallo srotolamento degli istoni, cosicché una volta estrusi i lunghi filamenti di DNA possano accomodare sulla loro superficie i componenti enzimatici dei granuli. È molto probabile dunque che gli enzimi dei granuli di cui abbiamo già parlato (elastasi, gelatinasi, catepsina G, ecc.) oltre che essere disponibili in forma solubile, vadano a far parte di un complesso extracellulare di questo tipo.
Ruolo dei NET e autoimmunità
I NET non hanno la sola funzione di digestione e uccisione extracellulare di patogeni, ma si stanno raccogliendo sempre più evidenze che la presenza dei NET può avere un ruolo patogenetico in alcune forme di autoimmunità, caratterizzate da un forte infiltrato granulocitario come ad esempio le artriti.
La costruzione dei NET porta alla morte del neutrofilo ma questo sarebbe comunque destinato a morire di lì a poco, pertanto la cellula non si preclude questa tecnica.
Domande da interrogazione
- Quali sono le principali differenze tra i granuli primari, secondari e terziari?
- Qual è il ruolo dei NET (Neutrophil Extracellular Traps) nei processi immunitari?
- Come interagiscono i granuli con i vacuoli di fagocitosi?
I granuli primari contengono enzimi come elastasi e mieloperossidasi, i secondari includono lattoferrina e catelicidine, mentre i terziari contengono gelatinasi e arginasi I.
I NET intrappolano e uccidono i patogeni, ma possono anche avere un ruolo patogenetico in alcune malattie autoimmuni.
I granuli possono fondersi con i vacuoli di fagocitosi formando fagolisosomi per degradare il contenuto o essere rilasciati all'esterno.