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Concetti Chiave

  • IL-17 enhances neutrophil production and recruitment to infection sites, increasing immune response efficiency.
  • CCL20 acts as a chemoattractant for TH17 cells, facilitating additional TH17 recruitment to infection areas.
  • IL-21 promotes B lymphocytes to produce IgG and IgA, essential for tissue-level immune defense.
  • Deficiency in STAT3 signaling leads to reduced TH17 and increased IgE production, affecting immune balance.
  • IL-12 and IL-23 share a p40 subunit but differ structurally, affecting TH1 and TH17 cell subpopulation function.

Indice

  1. Ruolo di IL-17 e G-CSF
  2. Funzione di IL-21 e IL-17
  3. Deficienza di STAT3 e conseguenze
  4. Struttura di IL-12 e IL-23
  5. Attivazione delle cellule T effettrici

Ruolo di IL-17 e G-CSF

IL-17 attiva le cellule stromali e mieloidi a produrre G-CSF, che stimola la produzione di neutrofili a livello del midollo. Aumenta quindi il numero dei neutrofili circolanti che vengono richiamati nel sito di infezione poiché, allo stesso tempo vengono prodotte anche le chemochine CXCL8 e CXCL2 per il reclutamento dei neutrofili;

CCL20, prodotta dai TH17, funziona come chemoattrattiva per richiamare altri TH17 al sito di infezione, che esprimono CCR6.

Funzione di IL-21 e IL-17

La produzione IL-21 stimola la produzione da parte dei linfociti B di IgG e IgA che servono a livello dei tessuti. IL-17 invece serve per il reclutamento dei leucociti e agisce sui tessuti per la produzione di peptidi antimicrobici. È presente poi un richiamo dei neutrofili per l’aumento dell’immunità di barriera.

Deficienza di STAT3 e conseguenze

Siccome il tutto avviene tramite la trasduzione del segnale di STAT3, una deficienza di questo fa si che ci sia una diminuzione dei TH17 e quindi una produzione di IgE rispetto ad altre classi. I topi negativi per IL-17 sono maggiormente suscettibili alla Klebsiella pneumoniae (i tessuti mucosali comprendono ovviamente anche i polmoni).

Struttura di IL-12 e IL-23

Dal punto di vista strutturale IL-12 e IL-23 hanno un componente in comune: p40; e differiscono solo per l’altra subunità: costituita da p35 nella IL-12 e p19 nella IL-23. Anche i loro recettori presentano una componente in comune: IL-12Rβ1. Differiscono anche questi per l’altra subunità, costituita da IL-12Rβ2 per IL-12 e IL-23R per IL-23. Difetti sia a livello del gene per p40 che per il gene per IL-12Rβ1 portano a una deficienza di entrambe le sottopopolazioni, TH1 e TH17 (errore nella slide).

Attivazione delle cellule T effettrici

Una volta che abbiamo le cellule T effettrici, queste possono essere attivate a rilasciare citochine in modo indipendente dal riconoscimento antigenico attraverso l’azione coordinata di coppie di citochine. Nelle coppie ci deve essere una citochina che attiva un membro della famiglia STAT e una citochina che attiva NF-kB. Perciò la cellula effettrice TH1 può essere attivata non solo dal riconoscimento di TCR-MHC ma anche dalla produzione di IL-12 (attiva STAT) e IL-18 (attiva NF-kB), che stimolano la produzione di IFN-γ. Lo stesso per quando riguarda TH2, la quale presenta i recettori per TSLP e IL-33, cosicché venga prodotto IL-5 e IL-13. La cellula effettrice TH17 invece presenta i recettori per IL-23 e IL-1, che stimolano la produzione di IL-17 e IL-22. IL-4 può anche inibire la produzione di IL-12 da parte celle cellule dendritiche e dei macrofagi.

Domande da interrogazione

  1. Qual è il ruolo dell'IL-17 nel sistema immunitario?
  2. L'IL-17 attiva le cellule stromali e mieloidi a produrre G-CSF, stimolando la produzione di neutrofili nel midollo e aumentando il loro numero circolante per il reclutamento nel sito di infezione. Inoltre, promuove la produzione di peptidi antimicrobici nei tessuti.

  3. Come interagiscono le citochine per attivare le cellule T effettrici?
  4. Le cellule T effettrici possono essere attivate a rilasciare citochine attraverso l'azione coordinata di coppie di citochine, dove una attiva un membro della famiglia STAT e l'altra attiva NF-kB, indipendentemente dal riconoscimento antigenico.

  5. Quali sono le conseguenze di una deficienza di STAT3 nel sistema immunitario?
  6. Una deficienza di STAT3 porta a una diminuzione dei TH17 e a una produzione aumentata di IgE rispetto ad altre classi di immunoglobuline, rendendo l'organismo più suscettibile a infezioni come la Klebsiella pneumoniae.

Domande e risposte