Concetti Chiave
- Il test multiplo di PCR permette di visualizzare 35 traslocazioni responsabili delle leucemie acute tramite elettroforesi capillari.
- Le malattie mieloproliferative sono disordini clonali che coinvolgono le tre filiere ematopoietiche, causati dalla proliferazione di cellule mieloidi pluripotenti.
- I disordini mieloproliferativi cronici hanno in comune un'aumentata produzione di cellule del sangue mature e funzionanti, con un lungo decorso clinico.
- Questi disordini si dividono in Ph-positive e Ph-negative, con sintomi aspecifici come stanchezza, perdita di peso e febbre.
- La diagnosi della leucemia mieloide cronica si effettua tramite esame emocromocitometrico, microscopico, aspirato midollare e analisi molecolare e citogenetica.
Indice
Test multiplo e leucemie acute
Esiste un test multiplo: si tratta sempre di una reazione di PCR in cui la visualizzazione dei risultati avviene con elettroforesi capillari. Il test, in una singola reazione, ci permette di vedere 35 traslocazioni differente responsabili del pannello delle leucemie acute.
Disordini mieloproliferativi cronici
Le malattie mieloproliferative sono dei disordini clonali che coinvolgono le tre filiere ematopoietiche, ovvero la filiera megacariocitaria, eritrocitaria e mieloide. Sono il risultato della trasformazione in senso mieloproliferativo di una cellula progenitrice mieloide pluripotente, che acquisisce un vantaggio proliferato rispetto alle altre cellule; il clone originato da questa cellula cresce portando ad un aumento della linea coinvolta. I disordini mieloproliferativi cronici comprendono:
• Traslocazione 9/22, quindi il gene ibrido BCR/ABL
• Mutazione V616F del gene JAK2
• Mutazioni della calreticulina
• Mutazioni MPL
• Mutazioni c-Kit
Caratteristiche cliniche e diagnosi
Disordini mieloproliferativi cronici hanno una caratteristica clinica comune: si registra un’aumentata produzione di cellule del sangue che però sono mature e funzionanti. Sono patologie che hanno un lungo decorso clinico, anche di 10 anni.
I disordini mieloproliferativi cronici si suddividono in due categorie, in base all’insulto molecolare:
• Le malattie cronosoma Ph-positive come la leucemia mieloide cronica che è una traslocazione tra il cromosoma 9 e 22 con la formazione di un nuovo gene ibrido BCR/ABL (tyr chinasi, tipicamente assente nelle cellule normali;
• Le malattie cromosoma Ph-negative come la policitemia vera, la trombocitemia essenziale e la mielofibrosi idiopatica. Si tratta di una patologia che colpisce soggetti anziani con età superiore ai 50 anni, anche se negli ultimi anni si sta osservando un abbassamento dell’età dei pz colpiti. Il problema dei disordini mieloproliferativi cronici è che i soggetti presentano sintomi clinici aspecifici come: stanchezza, perdita di peso, febbre, respiro corto, sudorazioni notturne, scarso appetito, dolori addominali in sede splenica.
Diagnosi e analisi del sangue
Molto spesso il paziente scopre per caso di essere affetti da leucemia mieloide cronica durante un esame di routine. Si eseguono, riportati in ordine temporale:
1. Esame emocromocitometrico – tendenzialmente ci si accorge di una leucocitosi variabile dai 20-300x103 bianchi. È importante invece ricordare che il numero degli eritrociti e delle piastrine non è indicativo: nella maggior parte dei pz il numero delle piastrine è normale, nonostante in alcuni casi si presenta aumentato o diminuito. In rari casi possiamo avere anche anemia.
2. Esame microscopico del sangue periferico – si registra la presenza di numerosi neutrofili e alcuni elementi immunitari della linea granulocitaria.
3. Analisi dell’aspirato midollare – invece si riscontra un’iperplasia mieloide e spesso megacariocitaria con riduzione del compartimento eritroide;
4. Analisi molecolare e citogenetica – Quindi la diagnosi viene fatta tramite la biologia molecolare, striscio di sangue periferico e al citofluorimetro per riconoscere marker di superficie come il CD-34
Domande da interrogazione
- Qual è la funzione del test multiplo descritto nel testo?
- Quali sono le caratteristiche cliniche comuni dei disordini mieloproliferativi cronici?
- Come vengono suddivisi i disordini mieloproliferativi cronici?
- Quali esami vengono eseguiti per diagnosticare la leucemia mieloide cronica?
Il test multiplo permette di visualizzare 35 traslocazioni differenti responsabili del pannello delle leucemie acute tramite una reazione di PCR e elettroforesi capillari.
I disordini mieloproliferativi cronici sono caratterizzati da un'aumentata produzione di cellule del sangue che sono mature e funzionanti, e hanno un lungo decorso clinico, anche di 10 anni.
I disordini mieloproliferativi cronici si suddividono in malattie cromosoma Ph-positive, come la leucemia mieloide cronica, e malattie cromosoma Ph-negative, come la policitemia vera, la trombocitemia essenziale e la mielofibrosi idiopatica.
Per diagnosticare la leucemia mieloide cronica si eseguono esami emocromocitometrici, esami microscopici del sangue periferico, analisi dell'aspirato midollare e analisi molecolare e citogenetica.