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Concetti Chiave

  • Il recettore dei linfociti T è un eterodimero formato da catene alfa e beta con porzioni variabili stabilizzate da ponti disolfuro.
  • La variabilità del TCR è concentrata principalmente nella regione CDR3 della catena beta, fondamentale per il legame con i peptidi.
  • Il complesso TCR deve includere le catene CD3 e Z per la trasduzione del segnale e l'attivazione del linfocita.
  • I corecettori CD4 e CD8 sono coinvolti rispettivamente nelle interazioni con MHC II e MHC I.
  • In alcune cellule intestinali, il dimero alfa-beta può essere sostituito da un omodimero, influenzando la risposta immunitaria.

Indice

  1. Struttura e stabilità del TCR
  2. Variabilità e legame del TCR
  3. Interazione e attivazione del TCR
  4. Corecettori e varianti del TCR

Struttura e stabilità del TCR

Esso è un Eterodimero formato da catena alfa beta che hanno una porzione variabile nella regione amminoterminale chiamata Valfa e V beta. La porzione variabile è stabilizzata da ponti disolfuro a formare dei domini immunoglobulinici separati da una porzione intermedia priva di ponti disolfuro dai due domini costanti Cbeta e Calfa che sono seguiti da una porzione extracellulare che è stabilizzata da un ponte di solfuro.

È inoltre presente una catena transmembrana di ancoraggio alla membrana caratterizzata dalla presenza di cariche positive per permettere la formazione di complessi con altre proteine. È poi presente una corta catena intracitoplasmatica che non ha funzioni nella trasduzione del segnale.

Variabilità e legame del TCR

Il riarrangiamento della porzione Valfa e Vbeta è responsabile della variabilità che è presente nelle regioni CDR1, CDR2 e CDR3 di entrambe le catene e contribuisce alla formazione del sito di legame. Gran parte dei CDR intervengono nella formazione di legami con le porzioni della tasca che sono a carico dei domini 1 e 2 .

Il massimo della variabilità dei TCR è soprattutto nella CDR 3 della catena  in quanto prende contatto più direttamente con i residui amminoacidi dei peptidi.

E’ l’insieme di queste interazioni che permetterà la formazione del legame.

Queste catene delle porzioni CDR con diversa attitudine hanno la propensione a discostarsi, ad essere flessibili, dopo interazione con il complesso MHC- peptide si assiste ad un cambiamento conformazionale minimo ma dectetabile che permette a questa interazione a bassa affinità di essere stabilizzata.

Interazione e attivazione del TCR

Il legame del TCR con il complesso MHC- peptide coinvolge una serie di protagonisti che possono agire nelle immediate vicinanze o addirittura essere necessarie per la trasduzione del segnale dal TCR e contribuire all’esito finale: l’attivazione del linfocita.

Il TCR deve essere assemblato con le catene CD3 e le catene Z in un complesso stechiometrico, questa è la componente di trasduzione del segnale del TCR che in assenza di queste molecole non potrebbe essere assemblato e presentato in superficie.

Corecettori e varianti del TCR

Oltre a questo complesso vi sono anche altre molecole: I CORECETTORI.

Questi corecettori sono:

- CD4 nel caso di interazione con MHC II

- CD8 nel caso di interazione con MHC I

In alcune cellule del tratto intestinale e in alcuni casi eccezionali il dimero è sostituto da un omodimero con ridotta capacità di riconoscere le molecole MHC, meno coinvolto nell’ attivazione del complesso. Ciò riguarda una popolazione di linfociti presenti nella mucosa intestinale e potrebbe spiegare alcuni meccanismi di alterazione ella risposta immunitaria e della tolleranza.

Anche alcune cellule dendritiche presentano il dimero.

Domande da interrogazione

  1. Qual è la struttura del recettore dei linfociti T?
  2. Il recettore dei linfociti T è un eterodimero formato da catene alfa e beta, con porzioni variabili stabilizzate da ponti disolfuro e una catena transmembrana di ancoraggio.

  3. Qual è il ruolo del riarrangiamento delle porzioni Valfa e Vbeta?
  4. Il riarrangiamento delle porzioni Valfa e Vbeta è responsabile della variabilità nelle regioni CDR1, CDR2 e CDR3, contribuendo alla formazione del sito di legame.

  5. Come avviene l'attivazione del linfocita tramite il TCR?
  6. L'attivazione del linfocita avviene tramite il legame del TCR con il complesso MHC-peptide, coinvolgendo catene CD3 e Z per la trasduzione del segnale e corecettori come CD4 e CD8.

  7. Quali sono le eccezioni nella struttura del TCR in alcune cellule?
  8. In alcune cellule del tratto intestinale, il dimero può essere sostituito da un omodimero con ridotta capacità di riconoscere le molecole MHC, influenzando la risposta immunitaria e la tolleranza.

Domande e risposte