Concetti Chiave
- L'AIDS è stato inizialmente identificato da Gottlieb nel 1981 con sintomi insoliti come polmonite da Pneumocystis carinii e sarcoma di Kaposi.
- Nel 1982, Voeller ha coniato il termine AIDS per descrivere l'incapacità dei pazienti di affrontare infezioni normalmente innocue.
- Nel 1983, Francoise Barré-Sinoussi ha osservato per la prima volta l'HIV al microscopio, confermato come causa dell'AIDS nel 1984.
- Il farmaco AZT è stato approvato nel 1987, seguito dal Haart nel 1996, migliorando notevolmente il trattamento dell'HIV.
- La misurazione della carica virale ha accelerato la diagnosi e il monitoraggio della terapia, grazie all'innovazione nel campo medico.
Indice
Identificazione iniziale dell'AIDS
Una prima identificazione dell’AIDS (Acquired Immune Deficiency Syndrome) è avvenuta ad opera di Gottlieb che descrisse, in 3 omosessuali attivi, un basso livello di linfociti T e, in uno di questi, un raro tipo di polmonite causato dal protozoo Pneumocystis carinii, normalmente non isolato nei casi di polmonite. Nel 1981 il CDC (Centers for Disease Control and Prevention) riportò, in omosessuali delle grandi aree metropolitane statunitensi, un sempre maggior numero di casi di polmonite da Pneumocystis carinii e di sarcoma di Kaposi, un raro tumore dei vasi sanguigni. Verso la fine dello stesso anno, vennero avanzate diverse proposte riguardo alle possibili cause dell’aumento dell’insorgenza di queste patologie: infezione da Cytomegalovirus (Cmv), uso di droghe, stimolazione eccessiva del sistema immunitario. Il nome AIDS venne coniato da Voeller nel 1982, data l’impossibilità dei soggetti affetti di rispondere a patologie che normalmente non causano sintomi nell’adulto immunocompetente. La mancata conoscenza dell’agente infettivo e della sua modalità di trasmissione provocò un enorme aumento di morbilità e mortalità.
Scoperte e risposte all'epidemia
Il retrovirus HIV fu visto per la prima volta al microscopio nel 1983 da parte di Francoise Barré-Sinoussi, ricercatrice dell’Istituto Pasteur di Parigi, e l’anno successivo il CDC identificò HIV come la causa di AIDS. Per arginare l’epidemia e tentare di limitare i danni negli affetti, furono adottate diverse risposte:
• nel 1987 venne approvato AZT, un farmaco in grado di inibire la trascrittasi inversa di HIV;
• nel 1996 si creò, grazie alla combinazione di due inibitori (uno per la trascrittasi inversa e uno per la proteasi virale), il farmaco Haart (Highly Active Anti-Retroviral Therapy) in grado di superare ostacoli di resistenza;
Innovazioni e progressi nella ricerca
• venne realizzato un metodo per misurare la carica virale, ovvero la presenza di copie del virus nel sangue degli infetti. Questa innovazione permise non solo di monitorare l’efficacia delle terapie, ma anche di ridurre i tempi diagnostici della patologia (precedentemente erano necessari circa 6 mesi). I fondi destinati alla ricerca su HIV hanno permesso numerose scoperte in campo virologico, clinico, immunologico ed epidemiologico, con un’intensità senza precedenti. Si ricordano l’identificazione della trascrittasi inversa (che ha smentito l’assioma fondamentale biologia), la sintesi di farmaci retrovirali per tenere sotto controllo la patologia e altre scoperte collaterali. Quindi ci sono scoperte collaterali.
Domande da interrogazione
- Qual è stata la prima identificazione dell'AIDS e chi l'ha effettuata?
- Quali furono le risposte adottate per arginare l'epidemia di AIDS?
- Quali scoperte sono state rese possibili dai fondi destinati alla ricerca su HIV?
La prima identificazione dell'AIDS è stata effettuata da Gottlieb, che ha descritto un basso livello di linfociti T in 3 omosessuali attivi e un raro tipo di polmonite causato dal protozoo Pneumocystis carinii.
Per arginare l'epidemia, furono adottate diverse risposte, tra cui l'approvazione del farmaco AZT nel 1987, la creazione del farmaco Haart nel 1996 e lo sviluppo di un metodo per misurare la carica virale.
I fondi destinati alla ricerca su HIV hanno permesso numerose scoperte, tra cui l'identificazione della trascrittasi inversa, la sintesi di farmaci retrovirali e altre scoperte collaterali in campo virologico, clinico, immunologico ed epidemiologico.