Concetti Chiave
- L'emivita degli eritrociti è di circa 120 giorni, mentre le piastrine durano 8 giorni e i granulociti solo poche ore.
- Gli eritrociti hanno una forma discoidale biconcava per ottimizzare gli scambi grazie a un maggiore rapporto superficie-volume.
- L'emoglobina totale misurata nell'emocromo è principalmente emoglobina A0 (α2β2), rappresentando il 97-98% del totale.
- Il calcolo dell'ematocrito moderno è effettuato moltiplicando il volume corpuscolare medio per la conta dei globuli rossi.
- Lo striscio di sangue è un esame complementare per identificare alterazioni morfologiche patologiche degli eritrociti, come sferociti e drepanociti.
Indice
Composizione e durata delle cellule del sangue
L’emivita di un eritrocita è di circa 120gg.
La componente leucocitaria è rappresentata dai granulociti, dai linfociti e dalle piastrine. È importante sottolineare il fatto che le piastrine hanno un’emivita di 8 giorni, i granulociti di qualche ora e quella dei linfociti varia in base alla tipologia.
Misurazione dell'emoglobina e dell'ematocrito
Gli eritrociti sono a forma discoidale biconcava per aumentare al massimo il rapporto superficie-volume per aumentare gli scambi. L’emoglobina che si misura nell’emocromo si dovrebbe chiamare emoglobina totale, ossia è l’emoglobinemia presente nel sangue. Dal punto di vista pratico si esegue una emolisi su parte del campione per poi eseguire una misura spettrofotometrica e si quantifica la proteina con una metodica colorimetrica usando lo spettrofotometro già integrato nel dispositivo. Esistono diverse tipologie di emoglobina (vedi più avanti). Nell’emocromo si misura l’emoglobinemia totale, che per il 97-98% è rappresentata da emoglobina A0, che è α2β2. È importante ricordare che dalle cellule staminali mieloidi originano globuli rossi, piastrine, monociti, neutrofili, eosinofili e basofili. I linfociti originano invece da un precursore linfoide. Una volta l’ematocrito si misurava utilizzando dei capillari centrifugati e si misuravano con scale graduate.
Oggi l’ematocrito si calcola indirettamente moltiplicando il volume corpuscolare medio per la conta dei globuli rossi (se MCV=Hct/RBC, allora Hct=MCV*RBC).
Esame emocromocitometrico e striscio
Un esame complementare all’esame emocromocitometrico è lo striscio. Il laboratorio lo esegue in presenza di incongruenze o cellule patologiche. La preparazione è eseguita in maniera completamente automatizzata. Il preparato viene digitalizzato e alcuni software fanno dei riconoscimenti automatici dei vari tipi di cellule. Il compito dell’osservatore è interpretare l’osservazione finale. Questo ci consente di visionare le diverse alterazioni morfologiche patologiche eritrocitari (vedi tabella). Le alterazioni più importanti sono gli sferociti, che si ritrovano in una patologia ematologica ereditaria a carico delle proteine strutturali (ankirina e spectrina) del citoscheletro, e i drepanociti, che sono tipici dell’anemia falciforme e causano spesso anemia emolitica. Negli eritrociti possono esserci delle inclusioni. Le più importanti sono i corpi di Heinz, che sono aggregati di emoglobina denaturati. Ci sono poi gli anelli di Cabot e i corpi di Howell. Erano importanti soprattutto una volta, quando si dava la massima importanza alla morfologia su vetrino.
Domande da interrogazione
- Qual è l'emivita degli eritrociti e delle piastrine?
- Come si misura l'emoglobina totale nel sangue?
- Quali sono alcune alterazioni morfologiche patologiche degli eritrociti?
L'emivita di un eritrocita è di circa 120 giorni, mentre le piastrine hanno un'emivita di 8 giorni.
L'emoglobina totale si misura eseguendo una emolisi su parte del campione, seguita da una misura spettrofotometrica e quantificazione con una metodica colorimetrica.
Le alterazioni più importanti includono gli sferociti, associati a patologie ereditarie del citoscheletro, e i drepanociti, tipici dell'anemia falciforme.