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Sintesi
In natura esistono tantissime cellule che formano gli esseri viventi. Tra queste le due categorie fondamentali sono: cellule procariote e cellule eucariote.
Possiamo trovare le cellule procariote negli organismi appartenenti ai domini Bacteria e Archea, chiamati anche procarioti. D'altra parte, gli organismi del dominio Eukarya (ovvero protisti, piante, funghi e animali) sono formati da cellule eucariote e vengono quindi chiamati eucarioti. Tra i due tipi di cellule possiamo notare delle caratteristiche comuni, fondamentali per entrambe.
Per esempio sono entrambe circondate da una membrana esterna, la membrana plastica, che regola gli scambi con l'ambiente esterno. Inoltre, entrambe le cellule, contengono DNA e ribosomi, ovvero particelle che partecipano alla sintesi delle proteine seguendo le informazioni che stanno all'interno del DNA.
Pur avendo degli aspetti simili, le cellule procariote ed eucariote si differenziano per molti altri aspetti. I procarioti sono gli organismi più antichi, infatti risalgono a 3,5 miliardi di anni fa, mentre gli eucarioti ebbero origine 2,1 miliardi di anni fa.
Le cellule procariote sono inoltre circa dieci volte più piccole delle eucariote e hanno una struttura più semplice.
Tuttavia la differenza più rilevante è che le cellule eucariote, a differenza della maggior parte di quelle procariote, contengono gli organuli.
Gli organuli, chiamati anche organelli, sono strutture provviste di membrana che svolgono varie funzioni necessarie alla sopravvivenza della cellula. Alcuni organuli, come i mitocondri e i cloroplasti, durante la mitosi vengono divisi tra le cellule figlie poiché poi sono in grado di auto duplicarsi.
L'organulo principale è il nucleo che, circondato da una doppia membrana, ospita gran parte del DNA delle cellule eucariote.
Le cellule procariote non hanno il nucleo, e il loro DNA è sparso all'interno del nucleotide, una regione che non è delimitata dalla membrana.
La cellula eucariote comprende tanti ambienti separati, ovvero gli organuli, che svolgono delle funzioni specifiche. Il lavoro è suddiviso quindi nei vari compartimenti interni. Tutti gli ambienti hanno caratteristiche chimiche particolari, regolamentate dalle membrane che avvolgono ogni organulo.
Una cellula procariote è invece come un magazzino senza pareti: gli spazi destinati ai diversi compiti sono distinti ma non nettamente separati.
Estratto del documento

I DUE PRINCIPALI TIPI DI CELLULE

In natura esistono tantissime cellule che formano gli esseri viventi. Tra queste le due

​ ​

categorie fondamentali sono: cellule procariote​ e cellule eucariote​ .

​ ​

Possiamo trovare le cellule procariote​ negli organismi appartenenti ai domini Bacteria​ e

​ ​

Archea​ , chiamati anche procarioti​ . D'altra parte, gli organismi del dominio Eukarya​ (ovvero

protisti, piante, funghi e animali) sono formati da cellule eucariote​ e vengono quindi chiamati

eucarioti​ .

Tra i due tipi di cellule possiamo notare delle caratteristiche comuni, fondamentali per

entrambe. ​

Per esempio sono entrambe circondate da una membrana esterna, la membrana plastica​ ,

che regola gli scambi con l'ambiente esterno. Inoltre, entrambe le cellule, contengono DNA​ e

ribosomi​ , ovvero particelle che partecipano alla sintesi delle proteine​ seguendo le

informazioni che stanno all'interno del DNA.

Pur avendo degli aspetti simili, le cellule procariote ed eucariote si differenziano per molti

​ ​ ​

altri aspetti. I procarioti​ sono gli organismi più antichi​ , infatti risalgono a 3,5 miliardi​ di anni fa,

​ ​

mentre gli eucarioti​ ebbero origine 2,1 miliardi​ di anni fa.

​ ​

Le cellule procariote​ sono inoltre circa dieci volte più piccole delle eucariote​ e hanno una

struttura più semplice​ . ​

Tuttavia la differenza più rilevante è che le cellule eucariote​ , a differenza della maggior parte

di quelle procariote, contengono gli organuli​

.

Gli organuli, chiamati anche organelli, sono strutture provviste di membrana​ che svolgono

varie funzioni necessarie alla sopravvivenza della cellula. Alcuni organuli, come i mitocondri

​ ​

e i cloroplasti​ , durante la mitosi​ vengono divisi tra le cellule figlie poiché poi sono in grado di

autoduplicarsi​ . ​ ​

L'organulo principale è il nucleo​ che, circondato da una doppia membrana​ , ospita gran parte

​ ​

del DNA​ delle cellule eucariote​ .

​ ​

Le cellule procariote non hanno il nucleo​ , e il loro DNA è sparso all'interno del nucleoide​ ,

una regione che non è delimitata dalla membrana.

La cellula eucariote comprende tanti ambienti separati, ovvero gli organuli, che svolgono

delle funzioni specifiche. Il lavoro è suddiviso quindi nei vari compartimenti interni. Tutti gli

ambienti hanno caratteristiche chimiche particolari, regolamentate dalle membrane che

avvolgono ogni organulo.

Una cellula procariote è invece come un magazzino senza pareti: gli spazi destinati ai diversi

compiti sono distinti ma non nettamente separati.

CELLULE PROCARIOTE ​

Per quanto concerne le cellule procariote, intorno alla loro membrana plastica che racchiude

​ ​ ​ ​

il citoplasma abbiamo una parete cellulare​ che conferisce rigidità​ , protegge la cellula​ e ne

mantiene la forma​ . Molti procarioti, oltre alla parte cellulare presentano un altro rivestimento

​ ​ ​

adesivo​ chiamato capsula​ , che ha funzioni protettive​ . Possiamo trovare anche delle strutture

​ ​

che permettono di ancorarsi alla superficie​ , chiamate pili​ . Inoltre ci sono anche i flagelli​ che

sono lunghe protuberanze che permettono il movimento​ .

CELLULE EUCARIOTE ​ ​

Il termine eucariote viene dal greco eu​ , “vero”, e karyon​ , “nucleo” e sta a indicare appunto

una cellula dotata di nucleo​ . Le cellule eucariote tra di loro son sostanzialmente simili. La

regione della cellula che è compresa tra il nucleo e la membrana plasmatica è detta

citoplasma​ . Questo è costituito da organuli​ posti all'interno di un fluido. La maggior parte

degli organuli è presente sia nelle cellule animali che in quelle vegetali ma alcuni si trovano

solo nelle piante e altri solo nelle piante. Per esempio, i cloroplasti​ , adibiti, grazie alla

fotosintesi​ , di trasformare l'energia luminosa in energia chimica, si trovano solo nelle cellule

vegetali​ . Le cellule delle piante sono anche dotate di una parete cellulare protettiva formata

da cellulosa, esterna alla membrana plastica (quasi come negli eucarioti), che è invece

assente negli animali.

LA MEMBRANA PLASMATICA ​

Tutte le cellule sono provviste di una sottilissima membrana plasmatica​ . Questa è talmente

sottile che bisognerebbe impilarne 8000 per raggiungere lo spessore di una pagina di un

libro. La membrana è fondamentale, in quanto regola il traffico di sostanze chimiche​ in

entrata e in uscita dalla cellula, inoltre è responsabile di due altri fenomeni: il riconoscimento

tra le cellule​ e la loro aggregazione​ . ​

Sia la membrana plasmatica che le altre membrane sono costituite principalmente da lipidi​ e

proteine​ . I lipidi che compongono le membrane sono chiamati fosfolipidi​ e possiedono

soltanto due code di acidi grassi​ legate a una molecola di glicerolo. Normalmente ci

dovrebbero essere tre acidi grassi e al posto del terzo troviamo un gruppo di fosfato​ . Questo

​ ​ ​

ha una carica negativa​ che lo rende idrofilo​ . Le altre due code​ di acidi grassi sono invece

idrofobe​ . Grazie a questa struttura, i fosfolipidi agiscono in modo ambivalente in acqua​ dal

punto di vista chimico e in ambiente acquoso si viene così a creare un doppio strato

fosfolipidico​ , con le code idrofobe verso l'interno, e le teste idrofile verso l'esterno. Nel

​ ​

doppio strato ci sono varie proteine​ . Queste creano dei canali molecolari​ che lasciano

passare quelle sostanze che normalmente non passerebbero attraverso la membrana.

Inoltre il doppio strato è impermeabile​ e attraverso di esso passano i gas quali ossigeno,

azoto, anidride carbonica e anche ormoni come il testosterone. Le altre sostanze non

passano eccetto in piccole quantità. Un componente della membrana è anche il colesterolo​ ,

in grado di cambiarne la fluidità.

La fluidità​ è una delle caratteristiche più importanti delle membrane. Esse infatti non si

presentano come pellicole costituite da molecole statiche. La struttura non è rigida ma

organizzata secondo un modello a mosaico fluido​ : le tessere sono le molecole che

compongono le membrane, quindi le proteine e i fosfolipidi, e sono completamente libere di

muoversi.

MICRORGANISMI MULTIRESISTENTI ​

Tra le funzioni della membrana plasmatica di norma c'è anche quella di tenere fuori i corpi

​ ​

dannosi​ . Tuttavia alcuni batteri sono in grado di perforarla​ , aprendosi un varco nel doppio

strato fosfolipidico​ , attaccando le cellule del sistema immunitario. Uno di questi batteri è il

​ ​

Stafilicocco aureus​ , comunemente presente sulla pelle​ e sul naso​ . Questo è innocuo in

condizioni normali ma occasionalmente, condizioni permettendo, può moltiplicarsi e

diffondersi​ , causando infezioni e patologie gravi, talvolta anche mortali, come infezioni

post-operatorie​ o polmoniti​ .

La maggior parte delle infezioni da stafilococco può essere curata con antibiotici comuni,

come la meticillina​ . Gli antibiotici sono una grande conquista della medicina moderna, il loro

scopo è attaccare i batteri patogeni arrecando il minor danno possibile alle cellule umane. La

meticillina è stata scoperta nel 1956 e si utilizza in ambito chimico dal 1960. viene ​

somministrata attraverso le vene. Nonostante l'intervento di questo antibiotico, alcuni ceppi

particolarmente pericolosi​ di stafilococco, solitamente indicati con la sigla MRSA​ , non

vengono eliminati. Recentemente le infezioni di MRSA son divenute più comuni e nel 2007,

un gruppo di scienziati del National Institute of Health​ ha cercato di capire quale fosse il

​ ​

meccanismo d'azione di questi ceppi. Essi son partiti dall'osservazione​ che altri batteri usano

​ ​

una proteina​ , chiamata PSM​ , per attaccare le cellule del sistema immunitario umano​ . Si son

così chiesti se anche i ceppi MRSA utilizzassero questa proteina. Nel loro esperimento

​ ​

hanno infettato 7 topi con un ceppo MRSA​ e 8 con un ceppo geneticamente modificato

incapace di produrre la PSM​ . Dopo aver notato al microscopio che in tutti i topi morti la

​ ​

membrana plasmatica presentava perforazioni​ , hanno concluso che i ceppi MRSA normali

sembrano usare la PSM per perforare la membrana​ . Gli studi su questi ceppi e sulle loro

interazione con le strutture cellulari umane quindi non son stati risolti e continuano tuttora.

LA SUPERFICIE CELLULARE ​ ​

Rispostandoci a parlare della struttura cellulare sappiamo che le cellule vegetali sono dotate

di un'​ ulteriore parete che circonda quella plasmatica​ . A differenza dei procarioti, nei vegetali

​ ​ ​

la parete​ rigida​ è costituita da fibre di cellulosa​ . Le pareti fungono da protezione ma non

impediscono del tutto la comunicazione tra cellule adiacenti. Le cellule vegetali son collegate

​ ​

tramite canali detti plasmodemi​ , che mettono in comunicazione i citoplasmi​ delle varie cellule

tra di loro. Inoltre permettono all'acqua e ad altre piccole molecole di muoversi tra le cellule

come una rete di condutture. Attraverso di essi infatti passano anche ioni e zuccheri. Unite

dai plasmodemi, le cellule vegetali si presentano come un'unica unità funzionale definita

continuum simplastico​ o semplicemente simplasto​ .

​ ​

Le cellule animali invece hanno una sostanza collosa​ di rivestimento detta matrice

extracellulare​ . Essa mantiene in posizione le cellule nei tessuti. Inoltre hanno delle strutture

di collegamento tra cellule adiacenti dette giunzioni cellulari​ , che permettono alle cellule di

un tessuto di agire in modo coordinato.

GIUNZIONI

Abbiamo 4 tipi di giunzioni.

​ ​ ​

Le giunzioni occludenti​ svolgono una funzione sigillante​ . Sono dette anche giunzioni strette

e impediscono il passaggio dei fluidi tra cellule andando a formare attorno al perimetro

cellulare una cintura continua detta zonula. Sono presenti per esempio nella pelle​ e negli

epiteli intestinali per far sì che non filtrino sostanze dannose tra vari ambienti.

​ ​ ​

Le giunzioni comunicanti​ , chiamate anche serrate​ o sinapsi​ elettriche se intendiamo quelle

che si trovano nel sistema nervoso, possiedono delle connessioni che si aprono in risposta a

determinati segnali chimici quali alterazioni del pH o della concentrazione degli ioni calcio,

consentendo il passaggio di ioni o molecole. In una giunzione comunicante il numero di

connessioni varia da poche decine a qualche centinaio.

​ ​

Le giunzioni aderenti​ , dette anche di ancoraggio​

, agendo sia in punti di ancoraggio che tra

cellula e matrice extracellulare, forniscono un supporto strutturale ai tessuti​ , come ad

esempio i muscoli e le cellule dell'epidermide.

Abbiamo poi i desmosomi​ . Sono le giunzioni cellulari più comuni in quanto al microscopio

hanno una configurazione caratteristica​ . Sotto la membrana plasmatica presentano una

​ ​

zona densa​ costituita da materiale citoplasmatico​ che viene definito placca di adesione​ .

IL CITOSCHELETRO

​ ​ ​

Il citoscheletro rappresenta l'impalcatura delle cellule. È una rete di fibre​ che attraversa

tutto il citoplasma. Garantisce il sostegno alle cellule e ne consente il movimento, inoltre ne

mantiene la forma.

È una struttura molto importante soprattutto per le cellule animali che non dispongono di

pareti cellulari rigide. ​ ​

Contiene 3 tipi principali di fibre: i microtuboli​ , i più spessi, i filamenti intermedi​ , simili a funi

intrecciate e i microfilamenti​ , che sono bastoncini solidi sottilissimi.

Il nucleo​ è tenuto in posizione proprio grazie a una gabbia di filamenti del citoscheletro. Altri

organuli come i lisosomi​ possono invece muoversi lungo percorsi tracciati dai microtuboli.

Il citoscheletro è una struttura dinamica, può smantellarsi in una zona se necessario e

riformarsi in un'altra. Tali assestamenti interni conferiscono una certa rigidità alla cellula ne

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