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Concetti Chiave

  • I linfociti B nei topi esprimono costitutivamente recettori specifici, a differenza degli esseri umani.
  • I Toll-like receptors contribuiscono all'attivazione dei linfociti B interagendo con antigeni microbici specifici.
  • I linfociti B agiscono come cellule presentatrici di antigeni, utilizzando i propri recettori per internalizzare gli antigeni.
  • Gli antigeni timo-indipendenti richiedono segnali aggiuntivi dai recettori dell'immunità innata per attivare i linfociti B.
  • I linfociti B sono attratti dalle chemochine verso le aree dove si trovano i linfociti T, facilitando l'interazione cellulare.

Attivazione dei linfociti nel topo

Nel topo a differenza dell’uomo questi sono già espressi in maniera costitutiva sui linfociti B naive.
Anche i microbi che presentano l’antigene di cui si parla sopra in realtà possono anche avere dei ligandi per i Toll-like receptors e anche questi segnali contribuiscono all’attivazione iniziale dei linfociti B. Sebbene le singole proteine abbiano generalmente un epitopo esistono antigeni complessi nei quali gli epitopi possono essere ripetuti perché presenti su proteine diverse.
Quindi si può avere un certo grado di cross-linking che sarà minore rispetto a quello ottenuto da antigeni polisaccaridici i quali hanno invece un epitopo ripetuto anche centinaia di volte.

Il processo di riconoscimento dell’antigene timo-dipendente, attraverso il suo epitopo proteico e attraverso le componenti della cascata complementare, porta ad una attivazione della cascata di segnalazione simile a quella dei linfociti T, l’antigene viene poi internalizzato e degradato all’interno dei pathway di presentazione. Quindi il linfocita B viene considerato un antigen presenting cell molto particolare, in quanto utilizza il proprio recettore per internalizzare l’antigene e non la pinocitosi. Dunque i linfociti B sono presentatori dell’antigene esclusivi, ossia presentano in modo molto efficiente solo gli antigeni verso cui hanno i B cell receptors. Una volta che gli antigeni sono degradati, la proteina viene scomposta e dà origine a diversi peptidi che possono associarsi in maniera casuale con MHC di seconda classe e portate in superficie dove verranno presentate ai linfociti T helper follicolari. Questo porta all’espressione sui linfociti B di molecole particolari, tra cui CD40 si ha di conseguenza ulteriore segnale ai linfociti in quanto, come nel caso dell’interazione tra linfociti e macrofagi, le cellule rimangono a lungo a contatto e si influenzano reciprocamente.
Nel caso di antigeni timo-indipendenti, la loro natura polivalente dà generalmente un segnale sufficiente a permettere il cross-linking dei BCR il quale però non è sufficiente e l’attivazione dipende anche in questo caso da componenti dell’immunità innata, ad esempio LPS il quale viene riconosciuto dai Toll-like receptors che contribuiscono a fornire segnali accessori. CD40 porta all’attivazione della via non canonica di NF-kB mentre i Toll like receptors tipicamente inducono l’attivazione canonica. Quindi grazie all’espressione di diversi recettori per le chemochine i linfociti B vengono attratti da chemochine che normalmente sono prodotte nelle zone dove sono stivati i linfociti T. Quindi si muovono per raggiungere il partner linfocitario d’interazione.

Domande da interrogazione

  1. Qual è la differenza principale tra l'attivazione dei linfociti B nel topo e nell'uomo?
  2. Nel topo, i linfociti B naive esprimono costitutivamente i recettori, a differenza dell'uomo.

  3. Come avviene l'attivazione dei linfociti B in presenza di antigeni timo-dipendenti?
  4. L'attivazione avviene attraverso il riconoscimento dell'epitopo proteico e la cascata complementare, portando all'internalizzazione e degradazione dell'antigene.

  5. Qual è il ruolo dei Toll-like receptors nell'attivazione dei linfociti B?
  6. I Toll-like receptors forniscono segnali accessori cruciali per l'attivazione, specialmente in presenza di antigeni timo-indipendenti.

Domande e risposte