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Concetti Chiave

  • I canali ionici selezionano gli ioni attraverso interazioni con residui aminoacidici nel poro, che influenzano la permeabilità basata sulla forza di queste interazioni.
  • La teoria di Eisenman spiega la selettività ionica attraverso l'interazione degli ioni con siti carichi negativamente e la rimozione delle molecole d'acqua di idratazione.
  • La selettività dipende da due energie principali: ΔGdeidr (energia di deidratazione) e ΔGlegame (energia di legame), che variano in base alla carica e dimensioni dello ione e del sito di legame.
  • Gli ioni di piccole dimensioni e con maggiore carica mostrano una ΔGdeidr più elevata a causa della forte interazione con le molecole d'acqua, influenzando la selettività del canale.
  • La variazione nelle dimensioni e cariche dei siti di legame determina la sequenza di selettività, favorendo ioni piccoli o con bassa idratazione a seconda delle caratteristiche del sito.

Indice

  1. Interazioni ioniche nei canali
  2. Teoria di Eisenman sulla selettività
  3. Meccanismo di selettività nei vetri
  4. Processi di permeazione ionica
  5. Energia di deidratazione degli ioni
  6. Energia di legame e selettività

Interazioni ioniche nei canali

Come abbiamo visto in precedenza gli ioni, nell’attraversare un canale, interagiscono con i residui aminoacidici che delimitano il poro. Tali interazioni potrebbero essere più o meno forti a seconda dello ione considerato, contribuendo in questo modo alla capacità degli ioni di entrare nel poro e quindi permeare.

Teoria di Eisenman sulla selettività

Un modello di questo genere fu proposto nel 1960 da Eisenman per spiegare la selettività ionica che si osserva in certi tipi di vetro. La stessa teoria è stata poi proposta per spiegare alcuni aspetti della selettività dei canali ionici. Nei suoi studi sui vetri ione-selettivi Eisenmann si accorse che, sebbene esistano 120 possibili sequenze di selettività nei confronti dei 5 ioni monovalenti Li, Na, K, Rb, e Cs, solo 11 di queste sono realmente osservate in natura.

Meccanismo di selettività nei vetri

Egli propose che questa ristretta gamma di sequenze di selettività deriva dal seguente meccanismo. Per poter penetrare nel vetro lo ione deve legarsi a siti carichi negativamente presenti in questo materiale. Questa interazione prevede due steps fondamentali: la rimozione delle molecole d’acqua che idratano lo ione in soluzione, e il legame dello ione al sito carico.

Processi di permeazione ionica

Analogamente ai vetri ione-selettivi si pensa che anche per la permeazione di uno ione attraverso un canale esistano dei siti carichi all’interno del poro con cui lo ione può interagire. Inoltre anche in questo caso lo ione dovrà svestirsi delle molecole d’acqua che formano il suo guscio di idratazione, dato che le ristrette dimensioni del filtro di selettività non permetterebbero l’entrata di uno ione idratato. Le energie coinvolte in questi due processi saranno in generale diverse a seconda dello ione considerato e delle caratteristiche del sito di legame, e quindi definiranno la selettività di un determinato sito per un particolare ione. Tanto più negativa sarà la variazione di energia coinvolta in questi processi (ΔGtotale) tanto più selettivo sarà il canale per lo ione considerato.

Analizziamo ora in dettaglio in che modo le due energie dipendono dalle proprietà dello ione e del sito carico.

Energia di deidratazione degli ioni

Per quanto riguarda ΔGdeidr, è possibile misurarla sperimentalmente, e i valori relativi a alcuni ioni di nostro interesse sono riportati in Tabella. Si nota che questa energia dipende sia dalla carica portata dallo ione che dalle sue dimensioni. Per quanto riguarda la carica si vede che gli ioni divalenti hanno ΔGdeidr maggiori rispetto agli ioni monovalenti. Ciò accade poiché una carica maggiore attrarrà con più forza le molecole d’acqua allo ione, e quindi più energia servirà per rimuoverle. Per quanto riguarda le dimensioni ioniche si vede che ΔGdeidrè tanto maggiore quanto più piccolo è lo ione considerato. Ciò accade poiché, a parità di carica, più piccolo è il raggio atomico più è forte l’interazione delle molecole d’acqua con lo ione, potendosi queste avvicinare di più al centro di carica (come sappiamo, le interazioni di tipo elettrostatico dipendono inversamente dal quadrato della distanza dal centro di carica).

Così lo ione Na, con raggio atomico (r=0.95 A) minore di quello del K (r=1.33 A), ha una più elevata ΔGdeidr.

Energia di legame e selettività

Per quanto riguarda ΔGlegame, questa può essere calcolata come l’energia guadagnata dal sistema nel portare lo ione da una distanza infinita il più vicino possibile al sito di legame, che corrisponde a una distanza pari alla somma del raggio dello ione (r) e del raggio del sito di legame (R), assumendo che questo abbia una forma sferica.

Si vede che al variare delle dimensioni del sito di legame le linee che rappresentano i vari ioni si intersecano. Ciò sta a significare che la sequenza di selettività predetta, che coincide con la sequenza di valori di ΔGtotale (considerando che tanto minore è il valore di questa energia, tanto più selettivo è il canale per lo ione considerato) varierà al variare delle dimensioni del sito di legame. Così una sequenza simile a quella osservata per i canali Na la si ottiene con un sito di legame relativamente piccolo. Ciò avviene poiché in questo modo il termine ΔGlegame nell’equazione può assumere valori elevati rispetto al termine ΔGdeidr, e quindi gli ioni verranno selezionati principalmente sulla base delle loro dimensioni, con gli ioni più piccoli (come il Na e il Li) avendo un vantaggio, potendo interagire più strettamente con il sito di legame. Al contrario una sequenza di selettività simile a quella osservata per i canali K la si ottiene con valori di R relativamente elevati. In questo caso ΔGtotalesarà principalmente governato dal termine ΔGdeidr, e quindi saranno selezionati gli ioni con bassa idratazione (come il K) rispetto a quelli che interagiscono fortemente con l’acqua (come il Na e il Li). Oltre alle dimensioni, anche la carica presente nel sito di legame (qsito) può influenzare la sequenza di permeabilità. Così una sequenza di selettività che favorisce ioni di piccolo diametro la si può anche ottenere con siti di legame altamente carichi, che favoriranno il termine ΔGlegame nel bilancio energetico totale. Analogamente un canale selettivo al K rispetto al Na può anche essere ottenuto con un sito di legame poco carico, che farà perdere peso all’interazione tra ione e sito di legame e favorirà gli ioni con bassa ΔGdeidr.

Domande da interrogazione

  1. Qual è il ruolo dei residui aminoacidici nei canali ionici?
  2. I residui aminoacidici delimitano il poro del canale ionico e interagiscono con gli ioni, influenzando la capacità degli ioni di entrare e permeare attraverso il canale.

  3. Come si spiega la selettività ionica nei canali ionici secondo il modello di Eisenman?
  4. Eisenman ha proposto che la selettività ionica è determinata dall'interazione degli ioni con siti carichi negativamente, che richiede la rimozione delle molecole d'acqua e il legame dello ione al sito carico.

  5. Quali fattori influenzano la variazione di energia ΔGdeidr?
  6. ΔGdeidr dipende dalla carica e dalle dimensioni dello ione; ioni con carica maggiore o dimensioni minori richiedono più energia per rimuovere le molecole d'acqua.

  7. In che modo le dimensioni del sito di legame influenzano la selettività del canale ionico?
  8. Le dimensioni del sito di legame determinano la sequenza di selettività; siti più piccoli favoriscono ioni più piccoli, mentre siti più grandi favoriscono ioni con bassa idratazione.

  9. Come influisce la carica del sito di legame sulla selettività ionica?
  10. La carica del sito di legame può influenzare la selettività; siti altamente carichi favoriscono ioni di piccolo diametro, mentre siti poco carichi favoriscono ioni con bassa ΔGdeidr.

Domande e risposte