Concetti Chiave
- I preparati di ferro per via parenterale contengono un guscio di carboidrati che racchiude il Fe3+, evitando la reazione di Fenton e la produzione di radicali liberi.
- L'epcidina, un ormone regolatore del ferro, modula l'assorbimento del ferro parenterale, con un effetto booster che dura 36/48 ore, migliorando l'assorbimento a giorni alterni.
- I primi preparati di ferro destrano erano tossici e potevano causare gravi reazioni anafilattiche, portando alla loro sostituzione con farmaci più stabili e sicuri.
- Il Ferro Gluconato, meno stabile, poteva causare reazioni simil-anafilattiche autolimitanti, risolte sospendendo l'infusione.
- Oggi, Ferro carbossimaltosio e Ferro isomaltosio sono i farmaci più utilizzati, essendo privi di immunogenicità e con minori rischi di reazioni anafilattiche.
Indice
Differenze tra terapie farmacologiche
Questa terapia è diversa dal punto di vista farmacocinetico e farmacodinamico rispetto a quella per os. I preparati in questo caso sono costituiti da un guscio di carboidrati che contiene all’interno il Fe3+. Non si può somministrare direttamente Fe puro perché si corre il rischio di andare a scatenare la reazione di Fenton, con conseguente produzione di radicali liberi. Il carboidrato che compone il guscio cambia fra i vari preparati (saccarosio, destrosio, gluconato, carbossimaltosio etc).
Ruolo dell'epcidina nel trattamento
L’epcidina è un ormone influenzato a feedback da numerosi fattori, tra cui anche il ferro. Nei soggetti con carenza di ferro si hanno livelli di epcidina irrisori perché c’è necessità di massimo assorbimento di ferro intestinale così viene soppressa a livello epatico la sua produzione. Si è visto che quando veniva somministrato il ferro veniva attivato il meccanismo di feedback per cui i livelli di epcidina aumentavano temporaneamente, provocando delle alterazioni nell’assorbimento del farmaco. La prima somministrazione viene assorbita quasi tutta, in quanto ho valori di epcidina bassissimi, mentre la seconda dose viene assorbita molto meno in quanto valori di epcidina sono più alti, stimolati dal ferro stesso che è stato somministrato. Questo “effetto booster” del ferro sull’ epcidina ha una durata di circa 36/48 ore: per questo motivo negli ultimi anni la terapia si fa assumere a giorni alterni. Questa modalità di assunzione massimizza l’assorbimento di ferro e contemporaneamente riduce gli effetti collaterali intestinali.
Le differenze fondamentali tra tutti questi preparati riguardano:
1) immunogenicità;
2) stabilità del guscio.
Evoluzione dei preparati di ferro
I primi complessi creati, come il Ferro Destrano, avevano un elevato grado di tossicità e potevano scatenare gravi reazioni anafilattiche, inducendo la produzione di IgE e portando anche alla morte. Questi farmaci ad alto peso molecolare sono stati successivamente ritirati dal commercio e sono stati introdotti farmaci molto più stabili.
Utilizzando poco stabili come ad esempio il Ferro Gluconato, un po’ di ferro si poteva liberare durante l’infusione dando origine ad una reazione complemento-mediata caratterizzata da flushing, eritema al volto e in alcuni casi ipotensione. Queste reazioni, per fortuna, erano autolimitanti quindi nel momento in cui veniva sospesa l’infusione si risolvevano senza dover intervenire con farmaci corticosteroidi o antistaminici. Si trattava quindi di reazioni simil-anafilattiche non IgE-mediate, dovute ad un rilascio di ferro dai composti meno stabili prima che il composto venisse captato dai macrofagi.
I farmaci più utilizzati oggi sono il Ferro carbossimaltosio e il Ferro isomaltosio. Essi sono privi di immunogenicità e non danno reazioni anafilattiche vere e proprie, nonostante non siano esenti da effetti collaterali. Il ferro per os rappresenta la prima scelta nelle forme di carenza di ferro non grave.
Domande da interrogazione
- Qual è la differenza principale tra la somministrazione di ferro per via parenterale e per os?
- Come influisce l'epcidina sull'assorbimento del ferro somministrato?
- Quali sono le differenze fondamentali tra i vari preparati di ferro parenterale?
- Quali sono i rischi associati ai preparati di ferro meno stabili?
La somministrazione di ferro per via parenterale differisce da quella per os in termini di farmacocinetica e farmacodinamica, utilizzando preparati con un guscio di carboidrati per evitare la reazione di Fenton.
L'epcidina, influenzata dal ferro, aumenta temporaneamente dopo la somministrazione di ferro, riducendo l'assorbimento della dose successiva. Questo effetto dura circa 36/48 ore, motivo per cui la terapia viene somministrata a giorni alterni.
Le differenze principali riguardano l'immunogenicità e la stabilità del guscio. I preparati più recenti, come il Ferro carbossimaltosio e il Ferro isomaltosio, sono più stabili e privi di immunogenicità rispetto ai complessi più vecchi come il Ferro Destrano.
I preparati meno stabili, come il Ferro Gluconato, possono liberare ferro durante l'infusione, causando reazioni complemento-mediate come flushing ed eritema, che sono autolimitanti e non richiedono interventi farmacologici.