Concetti Chiave
- L'antitrombina è un anticoagulante naturale presente nel plasma, inibitore dei fattori X e II attivati, la cui attività è potenziata dall'eparina.
- L'eparina non frazionata agisce su entrambi i fattori II e X attivati, mentre l'eparina a basso peso molecolare si concentra sul fattore X, riducendo il rischio emorragico.
- Nei laboratori l'antitrombina viene studiata come proteina per determinare la sua presenza, senza analisi genetiche, a causa delle numerose possibili mutazioni genetiche.
- La vitamina K è essenziale per la gamma carbossilazione dei fattori vitamina K dipendenti che lega i fattori ai fosfolipidi, con il calcio come mediatore.
- Un deficit di vitamina K può derivare da problemi di assorbimento, come ostruzioni biliari o l'uso di dicumarolici, influenzando l'efficacia dei farmaci come il Warfarin.
Indice
Ruolo dell'antitrombina nel plasma
L’antitrombina è una serpina, è un anticoagulante naturale fisiologico presente nel plasma. Essa è un inibitore naturale del fattore X attivato e del fattore II attivato. La sua attività viene accelerata in presenza del suo cofattore, l’eparina.
Eparina e attività antitrombinica
Se è eparina non frazionata, cioè ad alto peso molecolare (più lunga) consente di agire sia contro il fattore II attivato, sia contro il fattore X. Viceversa se si ha eparina a basso peso molecolare (maggior utilizzo nella pratica clinica e domiciliare) concentra l’attività antitrombinica preferenzialmente contro il fattore X attivato. Essa ha capacità anticoagulante, ma è meno emorragica, perché non riesce a bloccare la trombina. Essa rallenta la cascata coagulativa, inibendo il principale catalizzatore della cascata, che è la produzione di fattore X, ma la trombina che si forma ha la sua attività. Si mantiene la capacità anticoaguante, ma a minor rischio emorragico. In laboratorio l’antitrombina viene studiata solo come proteina, cioè si va a determinare la sua presenza o la sua carenza.
Carenza di antitrombina e analisi genetica
Quando si rileva carenza di antitrombina non si attua l’analisi genetica, in quanto l’unico modo per capire qual è il deficit genetico del paziente sarebbe fare un sequenziamento di questo gene, poiché il deficit genetico non è legato alla singola mutazione, ma sono centinaia. In tutti i laboratori si utilizza la determinazione proteica dell’antitrombina, ma nessuna analisi genetica, se non per ricerca.
Fattori vitamina K dipendenti
Sono due fattori vitamina K dipendenti, anticoagulanti.
Esistono altri quattro fattori vitamina K dipendenti procoagulanti (II, VII, IX, X). Questi fattori hanno tutti in comune che nella porzione amminoterminale della catena polipeptidica, sugli acidi glutammici, presentano una modificazione post-trascrizionale che comporta una gamma carbossilazione aggiuntiva (sul carbonio centrale tra il gruppo amminico e carbossilico). Esiste, dunque, una gammacarbossilasi, che aggiunge il gruppo carbossilico. Ciò determina una presenza di cariche negative aggiuntive. Da ciò si deduce il ruolo del calcio, come punto di legame tra i fosfolipidi e i fattori vitamina K dipendenti. Questa gammacarbossilasi ha come cofattore la vitamina K. Essa è essenziale nel processo di modifica post-trascrizionale nel RE. Se non avvengono legami e carbossilazioni l’apparato di Golgi non libera la proteina all’esterno.
Importanza della vitamina K
Per assumere la vitamina K liposolubile è essenziale avere un corretto funzionamento di sali biliari e un suo deficit può essere dovuto all’alimentazione o ad un malassorbimento. Quindi qualsiasi situazione ostruttiva delle vie biliari, ad esempio un colagiocarcinoma, una colelitiasi o un carcinoma del pancreas, determina l’interazione all’assorbimento di vitamine liposolubili, che, per tanto, determina una carenza di vitamina K. Un’altra situazione in cui si ha deficit di vitamina K è mediante l’assunzione di dicumarolici. La vitamina K viene recuperata in modo endogeno, essendo essenziale per la vita, da una vitamina K ossidoriduttasi , che è il bersaglio farmacologico del Warfarin.
Domande da interrogazione
- Qual è il ruolo principale dell'antitrombina nel corpo umano?
- Come influisce l'eparina sull'attività dell'antitrombina?
- Perché non si esegue un'analisi genetica per la carenza di antitrombina?
- Qual è il ruolo della vitamina K nel processo di coagulazione?
L'antitrombina è un anticoagulante naturale che inibisce il fattore X attivato e il fattore II attivato, rallentando la cascata coagulativa e riducendo il rischio emorragico.
L'eparina accelera l'attività dell'antitrombina. L'eparina non frazionata agisce contro entrambi i fattori II e X attivati, mentre l'eparina a basso peso molecolare si concentra sul fattore X attivato.
Non si esegue un'analisi genetica perché il deficit genetico dell'antitrombina non è legato a una singola mutazione, ma a centinaia, rendendo necessario un sequenziamento completo del gene.
La vitamina K è essenziale per la gamma carbossilazione dei fattori vitamina K dipendenti, che è cruciale per il loro legame con i fosfolipidi e il calcio, facilitando la coagulazione.