Concetti Chiave
- Il dibattito scientifico è ancora aperto sul considerare il sangue come un tessuto, a causa della natura unica del tessuto emopoietico.
- Le cellule del tessuto emopoietico si differenziano e maturano prima di lasciare il tessuto per entrare nel circolo sanguigno.
- L'organizzazione spaziale delle cellule ematiche è studiabile solo durante il loro sviluppo nel tessuto emopoietico.
- I globuli bianchi e rossi hanno cicli di vita nel sangue diversi, con i bianchi che agiscono rapidamente nei tessuti connettivi, mentre i rossi durano circa quattro mesi.
- Nidi di cellule con derivazione comune rimangono vicini durante il loro sviluppo, influenzando il colore delle immagini istologiche.
Il dibattito sul sangue
È tutt’ora aperto un dibattito tra studiosi sul definire o meno il sangue un tessuto.
Le cellule di un tessuto solitamente nascono ed operano nello stesso tessuto, quello emopoietico invece è fatto per lo più di cellule che proliferano, si differenziano e fin dall’inizio della loro fase di maturità abbandonano il tessuto. Quindi negli altri tessuti descriviamo le cellule in base alla loro posizione, ai loro rapporti spaziali e alla loro funzione; mentre nella linea ematica l’organizzazione spaziale può essere descritta solo durante il loro differenziamento nel tessuto emopoietico. Una volta mature, infatti, le cellule entrano in circolo e la descrizione istologica è limitata alla morfologia delle singole cellule, a causa della natura liquida del sangue.
Ciclo vitale dei globuli
I globuli bianchi e rossi circolano nei vasi, per un periodo tempo che varia in base al tipo di cellula, e poi escono dal circolo: i globuli bianchi escono dopo poche ore o massimo pochi giorni e una volta fuori vengono reclutati per entrare in azione nei tessuti connettivi. I globuli rossi, invece, rimangono in circolo per circa quattro mesi e poi sono sequestrati e distrutti in tessuti specializzati nell’emocateresi come la milza, si può notare la differenza di colorazione tra l’immagine sinistra, cellule basofile, e quella di destra, cellule eosinofile, data da nidi di cellule di derivazione comune che, entro certi limiti, tendono a rimanere vicine tra loro durante la proliferazione e il differenziamento.