Concetti Chiave
- Il morbo di Parkinson colpisce solitamente persone tra i 50 e 70 anni a causa della degenerazione dei neuroni che producono dopamina.
- I sintomi principali includono tremore a riposo, postura incurvata, passo strascicato e difficoltà nei movimenti.
- La L-dopa allevia temporaneamente i sintomi, ma perde efficacia con la progressione della malattia e può causare effetti collaterali.
- Il deprenyl può rallentare il deterioramento neurologico e ritardare il bisogno di L-dopa se somministrato precocemente.
- La ricerca sugli impianti di tessuto per rigenerare la dopamina mostra potenziale, ma incontra ostacoli etici e legali.
Il morbo di Parkinson, un esempio di alterazione dei nuclei della base, colpisce di regola persone tra i cinquanta e i settant’anni di età (Michael J. Fox è un’eccezione). È dovuto alla degenerazione dei neuroni della sostanza nera5 che liberano dopamina. Con il deteriorarsi di questi neuroni, i nuclei della base a cui essi inviano stimoli, privati di dopamina, divengono iperattivi provocando i sintomi a tutti noti della malattia.
Sintomi e trattamenti attuali
Le persone colpite, compreso Michael J. Fox, hanno un tremore persistente a riposo (che si manifesta con l’oscillazione del capo e movimenti delle dita delle mani come per «far pillole»), un atteggiamento incurvato in avanti nel camminare e passo strascicato e un’espressione rigida della faccia. Inoltre, per loro è difficoltoso iniziare i movimenti o far agire i muscoli.
La causa del morbo di Parkinson è ancora sconosciuta. La L-dopa contribuisce ad alleviare alcuni dei sintomi; tuttavia non è una cura, e con la morte di un numero sempre maggiore di neuroni diventa inefficace. Ha anche spiacevoli effetti collaterali: nausea intensa, vertigini, e in alcuni casi danni epatici. Un farmaco più recente è il deprenyl. Quando viene somministrato precocemente nel corso della malattia, il deprenyl rallenta in una certa misura il deterioramento neurologico e ritarda anche di 18 mesi la necessità di somministrare L-dopa. In stadi più avanzati della malattia il deprenyl può prolungare l’efficacia della L-dopa.
Nuove terapie e controversie etiche
La stimolazione talamica attraverso l’impianto di elettrodi si è dimostrata utile nell’alleviare i tremori, ma fa poco di più. Più promettenti per risultati a lungo termine sono gli impianti intraencefalici di tessuto della sostanza nera embrionale, di cellule adulte della sostanza nera ingegnerizzate geneticamente, o di cellule fetali di suino produttrici di dopamina; tutti questi procedimenti hanno determinato una certa regressione dei sintomi della malattia. Tuttavia l’impiego di tessuto fetale è controverso e soggetto a ostacoli etici e legali.
Domande da interrogazione
- Quali sono i sintomi principali del morbo di Parkinson?
- Quali trattamenti sono attualmente disponibili per il morbo di Parkinson?
- Quali sono le sfide etiche e legali associate ai trattamenti per il morbo di Parkinson?
I sintomi principali includono tremore persistente a riposo, atteggiamento incurvato in avanti nel camminare, passo strascicato, espressione rigida della faccia e difficoltà nell'iniziare i movimenti o far agire i muscoli.
I trattamenti includono la L-dopa, che allevia alcuni sintomi ma non è una cura, e il deprenyl, che rallenta il deterioramento neurologico. La stimolazione talamica e gli impianti intraencefalici di tessuto sono altre opzioni, sebbene l'uso di tessuto fetale sia controverso.
L'impiego di tessuto fetale per gli impianti intraencefalici è controverso e soggetto a ostacoli etici e legali, rendendo complessa la sua applicazione come trattamento.