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Concetti Chiave

  • Le sindromi aortiche acute sono classificate in cinque classi, di cui solo la Classe I rappresenta una vera dissecazione aortica.
  • Le Classi II, III e IV presentano variazioni di lesioni aortiche, quali ematomi intramurali, ectasie e ulcere penetranti, caratterizzate da differenti rischi e trattamenti.
  • La Classe V riguarda danni iatrogeni causati da procedure mediche invasive che possono provocare dissecazioni aortiche traumatiche.
  • La dissecazione aortica è una patologia rara ma letale, con una diagnosi difficile a causa dei sintomi aspecifici.
  • Incidenti stradali con decelerazioni improvvise possono causare lesioni all'arco aortico per effetto di forze di leva sui punti fissi e mobili del corpo.

Indice

  1. Sindromi aortiche acute
  2. Altri aspetti

Sindromi aortiche acute

Anzitutto, tra queste sindromi solo la Classe I è definibile propriamente come dissecazione aortica.
    - Classe I. È una dissecazione aortica classica, con un falso lume.
    - Classe II. Non c’è una comunicazione tra vero e falso lume. È presente una sola rottura intimale che poi si è chiusa, senza che ci fosse il tempo per raggiungere una pressione tale da determinare la seconda rottura intimale. Rimane, perciò, una raccolta ematica nella tonaca media, che prende il nome di ematoma intramurale, questa condizione presenta gli stessi rischi della classica dissecazione aortica.
    - Classe III: non è una vera e propria dissecazione (Da sottile o discreta) in quanto la tonaca media è intera, ma c’è una dilatazione/ectasia focale dell’aorta; I rischi sono dovuti all’alterata forma dell’aorta: per la legge di Laplace, le pressioni possono determinare più facilmente una successiva rottura.
    - Classe IV: ulcerazione di placca aortica con roflura (Pau = penetrating aortic ulcer); secondo il professore più frequente della dissecazione aortica classica, si sta riscontrando sempre di più, anche come riscontro accidentale per via del maggiore numero di esami tomografici dell’aorta.
    L’aorta è soggetta a fenomeni aterosclerotici, anche se meno rispetto ai vasi coronarici. Quando una placca aortica si rompe, si può verificare una rottura intimale e si crea una dissecazione della media legata all’estroflessione dell’intima a causa della rottura di placca. Si tratta, tuttavia, di rotture endoteliali minime, per cui non è una dissecazione classica. Anche in questo caso si genera un ematoma, che comunica con il lume aortico e che, essendo sotto pressione, ha un discreto rischio di rottura (in TC si vede una specie di “pallina” di fianco all’aorta). Rispetto alle prime due classi che richiedono interventi d’urgenza (es. sostituzione valvolare), il trattamento è più conservativo e il quadro si può risolvere in pochi giorni;
    o Classe V: danno iatrogeno, causato dall’inserimento di un catetere o di un filo guida attraverso i vasi arteriosi (per es. durante una coronarografia o una Ptca cioè una dilatazione delle coronarie con catetere a palloncino), con cui può capitare di rompere l’intima e quindi favorire una dissecazione iatrogena (traumatica).

Altri aspetti

La dissecazione aortica è una patologia poco frequente, con casi circa 6/100.000 abitanti.
Sono colpiti più gli uomini, ma la patologia è più letale nelle donne. Considerati i sintomi e la frequenza, possiamo dire che in grandi pronto soccorsi si presenta una dissecazione aortica tra 1 e 2 volte all’anno.
Si ripete l’importanza di riconoscere la patologia vista la sua alta mortalità, che risulta particolarmente elevata anche per la difficoltà nel fare diagnosi poiché a causa dei sintomi aspecifici di presentazione.
Ad esempio, in macchina, con la cintura di sicurezza, se si fa un incidente frontale, la decelerazione improvvisa porta a un’azione di leva dei punti mobili sui punti fissi: quindi, mentre il corpo tende ad andare avanti, il cervello (mobile) fa leva sul tronco encefalico (fisso), l’arco aortico si traziona (flessione + torsione) sull’aorta toracica e in quel punto può danneggiarsi.

Domande da interrogazione

  1. Qual è la differenza principale tra le classi di sindromi aortiche acute?
  2. La Classe I è una dissecazione aortica classica con un falso lume, mentre le altre classi presentano variazioni come ematoma intramurale (Classe II), dilatazione focale (Classe III), ulcerazione di placca (Classe IV), e danno iatrogeno (Classe V).

  3. Quali sono i rischi associati alla Classe III delle sindromi aortiche acute?
  4. La Classe III non è una vera dissecazione, ma presenta una dilatazione focale dell’aorta che, secondo la legge di Laplace, può portare a una rottura a causa delle pressioni alterate.

  5. Come si differenzia il trattamento della Classe IV rispetto alle prime due classi?
  6. Il trattamento della Classe IV è più conservativo e può risolversi in pochi giorni, mentre le prime due classi richiedono interventi d’urgenza come la sostituzione valvolare.

  7. Qual è l'incidenza della dissecazione aortica nella popolazione?
  8. La dissecazione aortica è poco frequente, con circa 6 casi ogni 100.000 abitanti, e si presenta tra 1 e 2 volte all’anno nei grandi pronto soccorsi.

  9. Perché è difficile diagnosticare la dissecazione aortica?
  10. La diagnosi è difficile a causa dei sintomi aspecifici di presentazione, che rendono complicato il riconoscimento della patologia nonostante la sua alta mortalità.

Domande e risposte