Concetti Chiave
- La valutazione del paziente con scompenso cardiaco si basa su anamnesi, esame obiettivo e imaging per discriminare la gravità del quadro clinico.
- Il trattamento varia tra pazienti "caldi" e "freddi", con l'uso di diuretici e, nei casi più gravi, supporto circolatorio con ammine vasoattive.
- La gestione delle riacutizzazioni richiede l'identificazione e il trattamento dei fattori scatenanti, come infezioni, oltre alla terapia dello scompenso.
- La desaturazione del paziente guida le decisioni sul trattamento e il setting di ricovero, con la ventilazione non invasiva (Cpap) come opzione principale.
- Il trattamento del scompenso acuto su cronico è sintomatico, mirato a decongestionare e sostenere il circolo in base allo stato emodinamico del paziente.
Presentazione di paziente con grave scompenso cardiaco
Definito il paziente con scompenso cardiaco, sulla base di anamnesi, esame obiettivo e imaging, va discriminata la gravità del quadro: si parla di paziente caldo-umido (perfuso) o freddo umido (ipoteso e tendente allo shock cardiogeno, più grave). Questo tipo di valutazione non si basa solo sulla misurazione della pressione arteriosa sistemica, ma in maniera semplicistica la distinzione caldo-freddo è notevole ed è importante. Nel paziente freddo il diuretico sarà necessario, ma è fondamentale agire prima sostenendo il circolo per evitare lo shock con ammine vasoattive.Viceversa, nel paziente caldo si procederà con somministrazione di diuretico Ec con risultati molto buoni. Nel caso della riacutizzazione del paziente cardiopatico noto con precedenti ricoveri, una volta che il quadro clinico è chiaro si indagano i fattori precipitanti, ad esempio la presenza di un’infezione. In questo caso, oltre al diuretico e al trattamento dello scompenso, va trattata anche la causa scatenante: si procede con l’esecuzione di emocolture e si inizia una terapia antibiotica empirica. Il classico fattore precipitante nel paziente anziano multimorbido è un errore nell’assunzione o la non aderenza alla terapia.
Altri aspetti
In base desaturazione del paziente si definisce la gravità del caso, che tipo di interventi andranno attuati e qual è il setting più appropriato per trattare il paziente. Se la desaturazione è minima (es.88-89%) e il diuretico somministrato in Ps è sufficiente a normalizzarla, il paziente può essere gestito con un ricovero di degenza ordinaria in medicina. Se invece il paziente ha edema polmonare desaturante e non risponde bene alla somministrazione del diuretico, si ha indicazione a un supporto ventilatorio. La ventilazione non invasiva (Cpap) è al primo posto nelle linee guida terapeutiche, dà risultati eccellenti e immediati. Si decide quindi dove ricoverare il paziente. Peggioramento/aggravamento (“scompenso acuto cardiaco su cronico”) - In presenza di una disfunzione cardiaca strutturale o funzionale sottostante, uno o più fattori precipitanti hanno indotto l’evento acuto. Non è sempre facile identificare questo tipo di pazienti: possono non essere complianti o lucidi all’arrivo in PS, può essere necessario interrogare i famigliari, quindi è possibile avere un sospetto sulla base delle caratteristiche del paziente, ma poi il sospetto va sempre dimostrato. Il trattamento è principalmente sintomatico con l’obiettivo di far respirare il paziente, centrato su farmaci decongestionanti (diuretici), in base allo stato emodinamico. In caso di stato emodinamico compromesso (shock cardiogeno) il diuretico va associato a un farmaco che sostiene il circolo.
Quando il paziente arriva in Ps, dopo anamnesi, esame obiettivo e qualche esame ematochimico, si procede alla radiografia del torace e alla misurazione della Fe tramite ecocardiogramma. Questo permette in indirizzare la diagnosi dello scompenso de novo verso le varie cause.
Domande da interrogazione
- Quali sono le differenze tra un paziente caldo-umido e un paziente freddo-umido con scompenso cardiaco?
- Come si gestisce una riacutizzazione in un paziente cardiopatico noto?
- Qual è il trattamento indicato per un paziente con edema polmonare desaturante?
- Quali esami sono fondamentali per indirizzare la diagnosi di scompenso cardiaco de novo?
Un paziente caldo-umido è perfuso e risponde bene ai diuretici, mentre un paziente freddo-umido è ipoteso, tende allo shock cardiogeno e necessita di supporto circolatorio con ammine vasoattive prima di somministrare diuretici.
Si indagano i fattori precipitanti, come infezioni, e si trattano con diuretici e antibiotici empirici, oltre a correggere eventuali errori nell'assunzione della terapia.
Si utilizza la ventilazione non invasiva (Cpap) come primo intervento, in quanto offre risultati eccellenti e immediati, e si decide il setting di ricovero più appropriato.
Dopo anamnesi ed esame obiettivo, si eseguono radiografia del torace ed ecocardiogramma per misurare la frazione di eiezione (Fe) e indirizzare la diagnosi verso le varie cause.