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Concetti Chiave

  • Le piastrine, un tempo chiamate "polvere sanguigna", furono identificate come un componente distinto del sangue da Giulio Bizzozzero nel 1882.
  • Le piastrine sono il terzo componente morfologico del sangue, separate da globuli bianchi e rossi, e prendono il nome dalla loro forma simile a piccoli piatti.
  • La diagnosi di trombosi venosa profonda (TVP) e problemi polmonari si effettua tramite ecodoppler, TAC con contrasto o scintigrafia, in base al caso.
  • Il D-dimero può risultare positivo per vari motivi, inclusi l'età avanzata, infezioni, chirurgia, e condizioni come neoplasie e cardiopatie.
  • È fondamentale interpretare i risultati degli esami di laboratorio considerando il quadro clinico completo del paziente, poiché i valori isolati possono essere fuorvianti.

Indice

  1. Origine delle piastrine
  2. Diagnostica per immagini
  3. Importanza dell'interpretazione clinica

Origine delle piastrine

Fino a un centinaio di anni fa le piastrine erano definite la “polvere” del sangue e nessuno aveva idea di quale fosse la loro funzione e da dove venissero. Inizialmente alcuni ematologi avevano ipotizzato che:

• potessero originare dalla degradazione dei globuli bianchi, soprattutto a seguito di infezioni virali;

• derivassero dai globuli rossi;

• fossero degli artefatti generati dall’incorretta procedura del prelievo di sangue venoso.

Il primo a dare un’identità a queste particelle fu un italiano, Giulio Bizzozzero, che nel 1882 riconobbe per la prima volta questi elementi come il terzo componente morfologico del sangue, totalmente distinto sia dai globuli bianchi che dai globuli rossi e diede loro il nome di “piastrine” per la loro forma di piccoli piatti.

Diagnostica per immagini

Negli altri casi (probabilità media o elevata o D-dimero positivo) si fa diagnostica per immagini: per quanto riguarda la TVP si fa ecodoppler (o una pletismografia), mentre se il problema è polmonare le alternative sono la scintigrafia (ma non sempre si ha il reparto di medicina nucleare, oltre al fatto che è complicata) e TAC con mezzo di contrasto (che rileva tutti gli emboli centrali, ma non le microembolizzazioni che sono disperse nell’albero arterioso polmonare e che comunque limitano la respirazione: se la TAC è negativa ma il sospetto clinico elevato, è opportuno mandare il paziente in una clinica con medicina nucleare per fargli l’esame scintigrafico). Il problema legato al D-dimero è che tutte le piccole magagne attivano la coagulazione senza necessariamente fare trombi. L’età, banalmente, incide molto: sopra ai 50 anni il D-dimero comincia ad aumentare perché l’albero vascolare è invecchiato e, di conseguenza, la coagulazione si attiva un po’ di più (le vene sono più dure, le arterie sono più sclerotiche). Anche gravidanze fisiologiche e patologiche, pazienti ospedalizzati, pazienti con disabilità funzionali, infezioni, neoplasie, interventi chirurgici, traumi, ustioni, CID, tromboembolia venosi, cardiopatia ischemica, stroke, cardiopatia periferica, aneurismi, scompenso cardiaco congestizio, crisi emolitiche, la sincope, lo scompenso cardiaco, i traumi... In uno studio si è visto che la principale causa di D-dimero positivo in pazienti in pronto soccorso è l’infezione, che quindi va esclusa: un paziente che ha una polmonite batterica tipica (es. pneumococco) ha valori di D-dimero quadruplicati rispetto alla norma. Infatti, il sistema emostatico si attiva con il fine di intrappolare il batterio. Qualche anno fa, per un periodo cui a livello mondiale molti ortopedici facevano lo screening del D-dimero dopo l’intervento di protesi d’anca per vedere se c’erano trombosi. Non aveva senso: i valori erano chiaramente elevatissimi, ma non a causa delle VTE, bensì dell’intervento altamente invasivo.

Importanza dell'interpretazione clinica

Il prof ribadisce l’importanza dell’interpretazione clinica degli esami di laboratorio, che se presi singolarmente o senza aver presente il quadro generale del paziente non hanno utilità.

Domande da interrogazione

  1. Qual è stata la scoperta di Giulio Bizzozzero riguardo alle piastrine?
  2. Giulio Bizzozzero, nel 1882, fu il primo a identificare le piastrine come il terzo componente morfologico del sangue, distinto dai globuli bianchi e rossi, e le nominò "piastrine" per la loro forma.

  3. Quali sono le procedure diagnostiche per la TVP e i problemi polmonari?
  4. Per la TVP si utilizza l'ecodoppler o la pletismografia, mentre per i problemi polmonari si ricorre alla scintigrafia o alla TAC con mezzo di contrasto, a seconda della disponibilità e complessità.

  5. Quali fattori possono influenzare i livelli di D-dimero?
  6. L'età, gravidanze, ospedalizzazione, disabilità, infezioni, neoplasie, interventi chirurgici, traumi, e altre condizioni come la cardiopatia ischemica e lo scompenso cardiaco possono aumentare i livelli di D-dimero.

  7. Perché è importante l'interpretazione clinica degli esami di laboratorio?
  8. L'interpretazione clinica è cruciale perché gli esami di laboratorio, se presi isolatamente o senza considerare il quadro generale del paziente, possono risultare inutili.

Domande e risposte

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