Concetti Chiave
- Il piede torto congenito è diagnosticato alla nascita o tramite ecografia alla 20esima settimana di gestazione e presenta diverse forme cliniche.
- È una patologia multifattoriale con teorie patogenetiche come quella genetica, teratogenica e posizionale fetale.
- Il piede torto è classificato in base alla gravità della deformazione e alla rigidità articolare, suddiviso in tre gradi di correggibilità.
- La teoria più accreditata per i piedi torti di grado 2 e 3 coinvolge un arresto della fase tibiale durante l'embriogenesi podalica.
- Il trattamento incruento è efficace nell'85% dei casi e mira a ottenere un piede plantigrado e una riduzione dei rapporti articolari.
Indice
Diagnosi e classificazione
È una malattia la cui diagnosi viene fatta alla nascita o addirittura ecograficamente alla 20esima settimana di gestazione. Esistono varie forme:
• 80% equinismo, varismo e supinato
• 10% talismo-valgismo;
• 5% varismo puro;
• 5% forme atipiche.
Teorie patogenetiche
È una patologia multifattoriale ma ci sono varie teorie patogenetiche che tentano di spiegarne l’origine:
• Teoria genetica
• Teoria teratogenica: una noxa esterna è intervenuta durante il periodo intrauterino.
• Posizionale fetale (posizione podalica, oligoidroamnios, gemelli o altre cause)
Classificazione del piede torto
In base alla gravità clinica, l’entità della deformazione e la rigidità dell’articolazione alla movimentazione (ci sono piedi che si correggono alla manipolazione) il piede torto viene classificato:
• I grado: equinismo, varismo e supinazione minore di 20°, ha una correggibilità completa;
• II grado: equinismo, varismo e supinazione con angolo tra 20 e 45°, correggibilià parziale;
• III grado: equinismo, varismo e supinazione con angolo >45° che si avvicina anche ai 90°, non correggibile.
Ipotesi patogenetica e trattamento
Esistono poi degli score che (in base a dei fattori) danno un determinato punteggio, permettendo così di fare anche un grading.
Oggi l’ipotesi patogenetica più accreditata (per i piedi torti di 2° e 3° grado) è quella dei Diaz (due gemelli) riguardo l’embriogenesi podalica. Sulla base della fase pedogenica possiamo distinguere: quanto segue è la spiegazione data dal prof rispetto a quanto riportato sopra: Prima di tutto, il Calcagno e cuboide (piede sullo stesso piano) passano al di sotto. Questa condizione di per se già configura un piede torto. (8-9° settimana, embrione
di 30-50mm): l’accrescimento in lunghezza della tibia spinge l’astragalo ed il calcagno in senso pronatorio, atteggiamento fetale. Inoltre, a livello dell’astragalo, si nota l’accrescimento della troclea e l’aumento dell’angolo cervicale.
quanto segue è la spiegazione data dal prof rispetto a quanto riportato sopra:
spinta tibiale e il piede torna in asse.
Il piede torto embrionario può essere considerato un arresto della fase tibiale con sviluppo della sola fase peroneale. Perciò qualcosa ha bloccato, durante la 8- 9^ settimana, la fase tibiale con conseguente permanenza dell’atteggiamento embrionario. Perciò una qualsiasi noxa patogena che sia intervenuta tra il 2°-3° mese ha bloccato l’accrescimento nella fase tibiale, lasciando solo la fase peroneale. Il bambino nasce con il piede iperpronato.
Il trattamento incruento (o conservativo) nell’85% dei casi è risolutivo. Si basa su programmi ortopedici o riabilitativi di correzione e poi sul mantenimento della correzione con apparecchi gessati e tutori durante i primi mesi della crescita. Va applicato alla nascita (come nella displasia dell’anca). L’obbiettivo di qualsiasi trattamento è quello di ottenere un piede plantigrado (che appoggia correttamente) e una riduzione dei rapporti articolari.
Domande da interrogazione
- Quali sono le principali cause del piede torto congenito e come viene diagnosticato?
- Come viene classificato il piede torto congenito in base alla gravità?
- Qual è l'ipotesi patogenetica più accreditata per i piedi torti di 2° e 3° grado?
- Quali sono le opzioni di trattamento per il piede torto congenito e qual è l'obiettivo principale?
Il piede torto congenito può essere diagnosticato alla nascita o tramite ecografia alla 20esima settimana di gestazione. Le cause sono multifattoriali, includendo teorie genetiche, teratogeniche (intervento di noxae esterne durante il periodo intrauterino) e posizionali fetali (come la posizione podalica).
La classificazione del piede torto congenito si basa sulla gravità clinica, l'entità della deformazione e la rigidità dell'articolazione. Si distingue in I grado (correggibilità completa), II grado (correggibilità parziale) e III grado (non correggibile), a seconda dell'angolo di equinismo, varismo e supinazione.
L'ipotesi patogenetica più accreditata per i piedi torti di 2° e 3° grado è quella dei Diaz riguardo l'embriogenesi podalica, che considera il piede torto embrionario come un arresto della fase tibiale con sviluppo della sola fase peroneale a causa di una noxa patogena intervenuta tra il 2° e il 3° mese di gestazione.
Il trattamento incruento o conservativo, che include programmi ortopedici o riabilitativi di correzione e il mantenimento della correzione con apparecchi gessati e tutori, risulta risolutivo nell'85% dei casi. L'obiettivo principale del trattamento è ottenere un piede plantigrado con una corretta appoggio e una riduzione dei rapporti articolari.