Concetti Chiave
- La patogenesi del virus è articolata in cinque fasi, dalla fase di incubazione all'eventuale guarigione o morte del paziente.
- La terapia varia per ciascuna fase della malattia, includendo antivirali, ossigenoterapia, antinfiammatori e anticoagulanti.
- Il virus inibisce la produzione di interferone, scatenando una risposta immunitaria incontrollata simile a quella vista in altre infezioni virali.
- La risposta infiammatoria varia tra gli individui a causa di polimorfismi genetici, con alcune persone più predisposte a reazioni intense.
- Studi recenti si concentrano sull'analisi dei polimorfismi genetici per capire le diverse reazioni infiammatorie tra i soggetti infetti.
Patogenesi e terapia
La patogenesi si suddivide in 5 fasi:1. Incubazione: varia da 3 a 7 giorni, in media 5. Nell 80% dei soggetti la patologia non evolve oltre, ovvero negli asintomatici, mentre nel 20% evolve verso le fasi successive, dunque nei sintomatici.
2. Fase polmonare: caratterizzata da polmonite interstiziale. Presenta gravità variabile nei diversi soggetti.
3. Fase infiammatoria: i marcatori della flogosi quali la ferritina, proteina C reattiva, VES, conta dei globuli bianchi sono altissimi. Ciò è dovuto all’eccessiva risposta immunitaria atta a contrastare il virus, dove il danno diretto non è più causato dal virus ma bensì dall’iperinfiammazione sistemica.
AIRS/SIRS (sever infiammatory response syndrome) alla quale segue MOF (multiple organs failure).
4. Comparsa di trombosi: inizialmente polmonare, poi all’evolversi della patologia diviene sistemica. Alla 3 o 4 fase la mortalità raggiunge il 50% dei pazienti.
5. Obbligata: il paziente o guarisce o muore.
Inizialmente si pensava che i pazienti alla 4° fase presentassero CID (coagulazione intravasale disseminata), in realtà propriamente si tratta di trombosi d’organo. In stretta relazioni alle 5 fasi di patogenesi sono necessarie 5 fasi differenti di terapia, ciascuna per la malattia ad essa correlata. Ad esempio, quando il virus colonizza le alte vie respiratorie è possibile somministrare farmaci antivirali (remdesivir o simili), plasma iperimmune e anticorpi monoclonali, dopo 25-30 giorni dalla scomparsa del virus è inutile somministrare ulteriormente antivirali. In fase polmonare si applica una terapia di supporto attraverso la somministrazione graduale di ossigeno. In fase infiammatoria è possibile introdurre farmaci antifiammatori. Successivamente è più appropriato, nella fase di trombosi d’organo, la somministrazione di sostanze anticoagulanti quali l’eparina. Il Desametazone o i cortisonici non possono essere somministrati in fase di incubazione, perché indeboliscono il sistema immunitario, favorendo ulteriormente la replicazione e la diffusione del virus.
In seguito ad una domanda che gli viene posta, il professore spiega che, secondo i più recenti studi, questo virus inibisce la produzione di interferone, una sostanza prodotta per bloccare le infezioni. Pare che SARS-CoV-2 inibisca la produzione di interferone γ e quindi scateni una risposta incontrollata nell'individuo soggetto all'infezione. Questo meccanismo non è esclusivo di questo virus ma viene esercitato anche da altri quali Ebola e Dengue, per i quali però, il professore sottolinea, non è stata prestata la stessa attenzione scientifica del Coronavirus.
Per comprendere meglio le cause della differente intensità di risposta dei soggetti all'infezione sono stati presi in considerazione anche i polimorfismi genetici. Per ora sono stati pubblicati solo due studi che si occupano dell'argomento e che ricercano sui motivi per cui alcuni individui sono predisposti ad avere una risposta infiammatoria più intensa di altri e quindi ad avere una maggiore produzione di citochine infiammatorie.
Domande da interrogazione
- Quali sono le fasi principali della patogenesi descritte nel testo?
- Quali terapie sono consigliate per le diverse fasi della malattia?
- Perché il Desametazone non è raccomandato nella fase di incubazione?
- Qual è il ruolo dell'interferone nella risposta immunitaria al virus?
La patogenesi si suddivide in cinque fasi: incubazione, fase polmonare, fase infiammatoria, comparsa di trombosi e fase obbligata.
Le terapie variano a seconda della fase: antivirali nella fase iniziale, ossigeno nella fase polmonare, antinfiammatori nella fase infiammatoria e anticoagulanti nella fase di trombosi d'organo.
Il Desametazone non è raccomandato nella fase di incubazione perché indebolisce il sistema immunitario, favorendo la replicazione e diffusione del virus.
Il virus inibisce la produzione di interferone, che è cruciale per bloccare le infezioni, portando a una risposta immunitaria incontrollata.