Concetti Chiave
- Gli osteociti sono le cellule ossee più abbondanti e longeve, derivano dagli osteoblasti e sono localizzati in lacune.
- Hanno una struttura dendritica con estensioni citoplasmatiche per comunicare con altre cellule ossee.
- Agiscono come meccano-sensori, influenzando l'apoptosi e la densità minerale ossea in risposta a stimoli meccanici.
- Gli osteoclasti sono cellule multinucleate che derivano da precursori emopoietici e sono specializzate nel riassorbimento osseo.
- Utilizzano una membrana specializzata per creare lacune di riassorbimento, dove degradano l'osso in un ambiente acidico.
Indice
Ruolo e morfologia degli osteociti
Gli osteociti (Ot) sono le cellule più abbondanti e longeve dell’osso. Derivano dagli osteoblasti intrappolati nella matrice mineralizzata e sono localizzati in spazi chiamati lacune. Hanno una morfologia dendritica, ossia presentano molte estensioni citoplasmatiche che si allungano in canalicoli che permettono interconnessioni e comunicazioni (Ot-Ot, Ot-Ob, Ot-Oc).
Gli osteociti hanno un ruolo attivo nell’omeostasi dell’osso perché dirigono e controllano l’attività di osteoblasti e osteoclasti producendo molecole segnale.Funzione meccano-sensoria degli osteociti
Una caratteristica fondamentale degli osteociti è che sono dei meccano-sensori, infatti i cambiamenti nelle forze meccaniche influiscono fortemente sulla sopravvivenza degli osteociti: la stimolazione meccanica diminuisce l’apoptosi degli osteociti, aumenta la densità minerale ossea e quindi diminuisce il rischio di fratture.
Struttura e funzione degli osteoclasti
Gli osteoclasti sono cellule multinucleate derivanti da precursori della linea emopoietica. Grazie a una struttura della membrana, detta orletto arricciato, aderiscono alla matrice ossea creando degli spazi sigillati, le lacune di riassorbimento, dove vi è un ambiente acidico, fondamentale per degradare l’osso.
Dal Golgi degli osteoclasti inoltre si staccano delle vescicole che vengono rilasciate nella lacuna di riassorbimento oppure contengono lisosomi che però lavorano al di fuori dell’osteoclasto.