Concetti Chiave
- La metatarsalgia è causata da un sovraccarico sulla testa dei metatarsali, spesso legato all'alluce valgo e al piede piatto.
- Le infezioni ossee possono derivare da vie ematogene, contiguità con processi settici o inoculazione diretta come post-chirurgiche.
- In chirurgia ortopedica, nonostante l'attenzione alla sterilità, le ferite chirurgiche sono spesso contaminate dopo un'ora di intervento.
- L'osteomielite ematogena si sviluppa in tre fasi: infiammazione, necrosi ossea, e riassorbimento del tessuto osseo.
- La diagnosi eziologica è cruciale, richiedendo l'isolamento del patogeno tramite diverse tecniche come emocoltura e biopsia tissutale.
Indice
Dolore plantare e cause
È un dolore plantare sulla testa dei metatarsali, perché sovraccaricati. Spesso è conseguenza dell’alluce valgo e del piede piatto per la mancata rotazione dell’elica. Si crea un ipercheratosi sotto al secondo e terzo dito perché l’alluce non è in grado di spingere correttamente. Può essere valutato con una barpodometria computerizzata (misura la pressione esercitata dal piede su una superficie).
Origine delle infezioni ossee
Origine dell’infezione:
• Ematogena, via impiegata dai patogeni anche per infezioni extra-ossee, diffusione da altra sede tramite il circolo o legata a batteriemia;
• Per contiguità di processi settici in altra sede (infezioni vie urinarie, dell’apparato genitale, ecc.), possono arrivare a infettare le ossa adiacenti;
• Per inoculazione diretta, come le infezioni post-chirurgiche e post-traumatiche.
Incidenza e chirurgia ortopedica
Tuttavia l’incidenza di infezioni nelle fratture esposte arriva fino al 30%. La chirurgia ortopedica, a differenza di quella addominale, è una chirurgia pulita, si usano campi operatori più complessi, si sta più attenti a pulizia e sterilità. Nonostante questo qualsiasi ferita chirurgica in un intervento che dura almeno un’ora è contaminata.
Infezioni nei bambini e prematuri
È più frequente nei bambini e nei prematuri, che hanno meno difese immunitarie. Inoltre, dal momento che le cartilagini di accrescimento sono aperte e il flusso osseo è rallentato a livello della metafisi, è favorito l’impianto dei batteri.
Raramente, invece, le infezioni si propagano all’articolazione e all’epifisi, perché la cartilagine di accrescimento funge da barriera, piuttosto tendono a diffondersi nella diafisi. Si possono comunque avere casi di propagazione all’articolazione, con sviluppo di osteoartite, e viceversa dall’articolazione alla diafisi.
Fasi della osteomielite ematogena
Le fasi della osteomielite ematogena sono 3:
- Fase I (primi 10 giorni) di infiammazione/ascessualizzazione, in cui si sviluppa un ascesso contenente detriti di granulociti, meno frequentemente batteri;
- Fase II (successive 2-4 settimane) di necrosi ossea, con fenomeni di obliterazione dei vasi da parte di colonie batteriche e del processo di flogosi, con conseguente formazione di aree di osteonecrosi settica localizzata, anche estese, dette sequestri. Successivamente si ha reazione proliferativa dell’osso circostante che va a circoscrivere le aree di osteonecrosi. Tale quadro radiologicamente assume il cosiddetto “aspetto a sarcofago”. Si può avere inoltre la formazione di fistole, con fuoriuscita di pus e frammenti di osso necrotico;
- Fase III con ampie zone di osteolisi, con riassorbimento del tessuto osseo.
Monitoraggio e diagnosi eziologica
Con riscontro di leucocitosi neutrofila e incremento di Pcr, Ves, fibrinogeno e Pct. La Pcr nelle infezioni osteoarticolari è molto significativa e sensibile. È importante monitorare per almeno 2 anni l’andamento di Ves e Pcr per rilevare eventuali recidive. Molto importante ai fini terapeutici è la diagnosi eziologica, con l’isolamento dell’agente patogeno tramite: emocoltura, biopsia tissutale/agobiopsia, agoaspirato
di una raccolta, tampone ulcera/fistola (scarsa specificità, spesso soggetto a contaminazione).
Domande da interrogazione
- Quali sono le principali cause dell'origine delle infezioni ossee?
- Perché la metatarsalgie è spesso conseguenza dell’alluce valgo e del piede piatto?
- Qual è l'incidenza di infezioni nelle fratture esposte e come viene gestita la sterilità in chirurgia ortopedica?
- Quali sono le fasi dell'osteomielite ematogena e come si manifestano?
Le infezioni ossee possono originare per via ematogena, attraverso la diffusione di patogeni dal circolo sanguigno, per contiguità da processi settici in altre sedi del corpo, o per inoculazione diretta, come nel caso di infezioni post-chirurgiche o post-traumatiche.
La metatarsalgie è causata dal sovraccarico sui metatarsali, spesso conseguenza dell’alluce valgo e del piede piatto, a causa della mancata rotazione dell’elica, portando a ipercheratosi sotto al secondo e terzo dito per la non corretta spinta dell’alluce.
L'incidenza di infezioni nelle fratture esposte può arrivare fino al 30%. Nonostante la chirurgia ortopedica sia considerata pulita, con l'uso di campi operatori complessi e attenzione alla pulizia e sterilità, qualsiasi ferita chirurgica in un intervento che dura almeno un'ora risulta contaminata.
L'osteomielite ematogena si sviluppa in tre fasi: la fase I di infiammazione/ascessualizzazione nei primi 10 giorni, la fase II di necrosi ossea nelle successive 2-4 settimane, caratterizzata da obliterazione dei vasi e formazione di sequestri, e la fase III con ampie zone di osteolisi e riassorbimento del tessuto osseo.