Concetti Chiave
- Le cellule recettrici sulla membrana basilare vengono stimolate dai movimenti della membrana tettoria, trasmettendo suoni al nervo cocleare.
- Le vibrazioni della membrana basilare, causate dalle onde di pressione interne, sono fondamentali per la percezione del suono.
- La capacità di determinare la provenienza dei suoni è data dalla percezione stereofonica, grazie alla ricezione differente tra le due orecchie.
- L'adattamento dei recettori dell'udito a suoni continui spiega perché smettiamo di notare rumori di fondo costanti.
- L'udito è l'ultimo senso a spegnersi e il primo a riattivarsi, mantenendo la sua funzione anche durante il sonno o anestesia.
Indice
Funzionamento delle cellule recettrici
Le cellule recettrici, situate sulla membrana basilare dell’organo spirale di Corti, vengono stimolate quando i loro «peli acustici» si piegano o si distorcono per il movimento della membrana tettoria gelatinosa a essi soprastante.
In questo modo quasi tutta la forza esercitata sul timpano raggiunge la piccola finestra ovale, che a sua volta provoca il movimento dei fluidi dell’orecchio interno, e queste onde di pressione determinano vibrazioni della membrana basilare.
Trasmissione e interpretazione del suono
Lungo la membrana basilare si estendono fibre che vibrano stimolate da specifiche frequenze. Una volta stimolate, le cellule recettrici trasmettono gli stimoli lungo il nervo cocleare (componente dell’VIII nervo cranico, il nervo vestibolococleare) alla corteccia uditiva del lobo temporale, dove avviene l’interpretazione dei suoni, o udito. Poiché il suono di solito giunge alle due orecchie in momenti differenti, potremmo dire che udiamo «in stereofonia».
Dal punto di vista funzionale questo ci consente di stabilire da dove provengono i suoni nell’ambiente circostante.
Adattamento e persistenza dell'udito
Quando all’orecchio continuano a giungere gli stessi suoni, o toni, i recettori dell’udito tendono ad adattarsi, o a smettere di reagire, a tali suoni e noi non li avvertiamo più. È questa la ragione per cui il rumore di un motore continuamente in funzione dopo pochi secondi non richiama più la nostra attenzione.
Tuttavia l’udito è l’ultimo senso ad abbandonare la nostra coscienza quando ci addormentiamo o siamo sottoposti ad anestesia (o moriamo), ed è il primo a tornare quando ci risvegliamo.