Andrea301AG
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Concetti Chiave

  • L'organo spirale di Corti nel dotto cocleare contiene le cellule capellute, i recettori dell'udito.
  • Le onde sonore aumentano di forza tramite gli ossicini e causano il movimento dei fluidi nell'orecchio interno.
  • Il movimento dei fluidi cocleari stimola le cellule recettrici sulla membrana basilare, trasmettendo segnali al nervo cocleare.
  • L'udito in stereofonia aiuta a determinare la provenienza dei suoni nell'ambiente circostante.
  • I recettori dell'udito si adattano a suoni ripetitivi, ma l'udito è il primo senso a riprendersi al risveglio.

Indice

  1. Struttura e funzione del dotto cocleare
  2. Adattamento e percezione uditiva

Struttura e funzione del dotto cocleare

All’interno del dotto cocleare si trova l’organo spirale di Corti, in cui sono situati i recettori dell’udito, le cellule capellute. Gli spazi che stanno sopra e sotto il dotto cocleare contengono peri linfa. Le onde sonore che arrivano alla chiocciola attraverso le vibrazioni del timpano, la catena degli ossicini e la finestra ovale determinano il movimento dei liquidi cocleari. Quando le onde sonore sono trasmesse mediante gli ossicini dal timpano alla finestra ovale, la loro forza (ampiezza) viene aumentata dall’azione di leva degli ossicini.

In questo modo quasi tutta la forza esercitata sul timpano raggiunge la piccola finestra ovale, che a sua volta provoca il movimento dei fluidi dell’orecchio interno, e queste onde di pressione determinano vibrazioni della membrana basilare. Le cellule recettrici, situate sulla membrana basilare dell’organo spirale di Corti, vengono stimolate quando i loro «peli acustici» si piegano o si distorcono per il movimento della membrana tettoria gelatinosa a essi soprastante. Lungo la membrana basilare si estendono fibre che vibrano stimolate da specifiche frequenze. Una volta stimolate, le cellule recettrici trasmettono gli stimoli lungo il nervo cocleare (componente dell’VIII nervo cranico, il nervo vestibolococleare) alla corteccia uditiva del lobo temporale, dove avviene l’interpretazione dei suoni, o udito. Poiché il suono di solito giunge alle due orecchie in momenti differenti, potremmo dire che udiamo «in stereofonia». Dal

vista funzionale questo ci consente di stabilire da dove provengono i suoni nell’ambiente circostante.

Adattamento e percezione uditiva

Quando all’orecchio continuano a giungere gli stessi suoni, o toni, i recettori dell’udito tendono ad adattarsi, o a smettere di reagire, a tali suoni e noi non li avvertiamo più. È questa la ragione per cui il rumore di un motore continuamente in funzione dopo pochi secondi non richiama più la nostra attenzione. Tuttavia l’udito è l’ultimo senso ad abbandonare la nostra coscienza quando ci addormentiamo o siamo sottoposti ad anestesia (o moriamo), ed è il primo a tornare quando ci risvegliamo.

Domande da interrogazione

  1. Qual è il ruolo dell'organo spirale di Corti nel meccanismo dell'udito?
  2. L'organo spirale di Corti, situato nel dotto cocleare, contiene i recettori dell'udito, le cellule capellute, che vengono stimolate quando i loro "peli acustici" si piegano a causa del movimento della membrana tettoria gelatinosa.

  3. Come viene amplificata la forza delle onde sonore nell'orecchio?
  4. La forza delle onde sonore viene amplificata dall'azione di leva degli ossicini, che trasmettono le vibrazioni dal timpano alla finestra ovale, provocando il movimento dei fluidi dell'orecchio interno.

  5. Perché l'udito è considerato l'ultimo senso a lasciare la coscienza?
  6. L'udito è l'ultimo senso a lasciare la coscienza perché continua a funzionare anche quando ci addormentiamo o siamo sottoposti ad anestesia, ed è il primo a tornare quando ci risvegliamo.

Domande e risposte