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Concetti Chiave

  • In condizioni normali, le cellule dendritiche intestinali presentano gli antigeni per indurre tolleranza, ma un ambiente infiammatorio può attivare una risposta immunitaria e causare perdita di tolleranza.
  • L'atrofia dei villi nell'intestino è dovuta non solo all'apoptosi degli enterociti, ma anche a un'insufficiente compensazione delle cellule staminali delle cripte.
  • La malattia celiaca comporta un'infiammazione cronica che può portare a malattia refrattaria e aumentare il rischio di linfoma intestinale.
  • Il principale organo colpito dalla celiachia è l'intestino tenue, con lesioni che variano tra individui e fasi della malattia, ma il duodeno è sempre coinvolto.
  • La biopsia duodenale in pazienti celiaci mostra cripte iperplastiche e assenza di villi, con linfocitosi intraepiteliale, un quadro che richiede interpretazione clinica.

Indice

  1. Funzione delle cellule dendritiche
  2. Atrofia dei villi e enteropoiesi
  3. Infiammazione e malattia refrattaria
  4. Diagnosi e caratteristiche della celiachia

Funzione delle cellule dendritiche

La cellula dendritica intestinale in condizioni fisiologiche cattura gli antigeni presenti nel lume e se la cellula è in un microambiente non infiammatorio, presenta l’antigene nella lamina propria innescando una tolleranza verso tale antigene. Nel caso invece di alterazioni della barriera intestinali e della flora batterica, l’antigene entra in quantità eccessive nella lamina propria, e la cellula dendritica che si trova in un microambiente infiammato presenta l’antigene ai linfociti T stimolandone la proliferazione e l’attivazione, con perdita della tolleranza.

Atrofia dei villi e enteropoiesi

L’atrofia dei villi però non è data solo dall’apoptosi degli enterociti, ma anche dall’insufficiente meccanismo di compenso da parte delle cellule staminali alla base delle cripte (enteropoiesi insufficiente). Nella malattia celiaca non si deve parlare di atrofia della mucosa, ma di atrofia dei villi , in quanto la mucosa è molto alta. Le cripte intestinali, infatti, sono iperplastiche e ciò è dovuto all’iperproliferazione cellulare adibita al tentativo di compensare l’apoptosi.

(Il turnover completo della mucosa gastrica (1m) è di 24-48 h, mentre degli enterociti (400 m2) è 4-5 giorni)

Infiammazione e malattia refrattaria

Si può avere inoltre una magnificazione dell’infiammazione, dovuta all’aumento dell’apoptosi delle cellule epiteliali e alla diminuzione di quella dei linfociti intraepiteliali. Questo fenomeno è importante per le complicanze, in quanto alcuni di questi linfociti possono rimanere persistentemente attivati e dare origine ad un clone, che determinerà un danno all’epitelio persistente anche se il paziente ha tolto il glutine dalla dieta. Si avrà quindi una perenne enteropatia da glutine definita malattia refrattaria. Questa situazione può portare poi anche alla formazione del linfoma intestinale, patologia con mortalità del 50% a 2 anni.

Diagnosi e caratteristiche della celiachia

L’organo target della malattia celiaca è l’intestino tenue, ma l’estensione della lesione è variabile sia tra individui diversi, sia nello stesso soggetto a seconda della fase della malattia. Tuttavia, quello che viene sempre lesionato è il duodeno, motivo per cui la biopsia si effettua a livello della mucosa duodenale tramite EGDS (Esofago-Gastro-DuodenoScopia). Esaminando al microscopio la biopsia di un paziente con malattia celiaca, si osserva:

- una mucosa caratterizzata dalla presenza degli sbocchi delle cripte, che sono iperplastiche, in totale assenza di villi intestinali. Questo quadro viene definito “a mosaico”

- Una linfocitosi intraepiteliale (IEL = IntraEpithelial Lymphocytes). Questa condizione non è patognomonica della malattia celiaca, perché può essere riscontrata anche in altre condizioni, come nell’infezione da H. pylori, nell’infestazione da Giardia lamblia, in caso di danno farmacologico del tenue, o in altre situazioni. Deve essere il clinico a dare un significato preciso alla linfocitosi intraepiteliale.

Domande da interrogazione

  1. Qual è il ruolo delle cellule dendritiche intestinali in condizioni fisiologiche?
  2. In condizioni fisiologiche, le cellule dendritiche intestinali catturano gli antigeni nel lume e, se si trovano in un microambiente non infiammatorio, presentano l'antigene nella lamina propria innescando una tolleranza verso tale antigene.

  3. Cosa causa l'atrofia dei villi nella malattia celiaca?
  4. L'atrofia dei villi nella malattia celiaca è causata non solo dall'apoptosi degli enterociti, ma anche dall'insufficiente meccanismo di compenso delle cellule staminali alla base delle cripte, noto come enteropoiesi insufficiente.

  5. Quali sono le complicanze della malattia celiaca refrattaria?
  6. Nella malattia celiaca refrattaria, alcuni linfociti intraepiteliali possono rimanere attivati, causando un danno persistente all'epitelio e portando alla formazione di un linfoma intestinale, una patologia con mortalità del 50% a 2 anni.

  7. Qual è il metodo diagnostico per la malattia celiaca e cosa si osserva nella biopsia?
  8. La diagnosi della malattia celiaca si effettua tramite biopsia della mucosa duodenale con EGDS. Al microscopio, si osserva una mucosa con cripte iperplastiche e assenza di villi intestinali, oltre a una linfocitosi intraepiteliale.

Domande e risposte