Concetti Chiave
- La ferritina è il principale marcatore bioumorale per diagnosticare alterazioni del metabolismo del ferro, influenzata da infiammazione e citochine.
- La diagnosi di siderocarenza si basa su livelli di ferritina inferiori a 15 µg/ml, ma recenti studi suggeriscono un valore soglia di 30 µg/ml.
- In condizioni infiammatorie croniche, come lo scompenso cardiaco, il cut-off per la carenza di ferro è rivisto a 100 µg/ml.
- Fattori come la crescita puberale, le perdite mestruali e la gravidanza possono portare a uno squilibrio ferroso nel corpo.
- Diete vegetariane e vegane possono causare carenze di ferro a causa della minore biodisponibilità del ferro non-eme presente nei vegetali.
Indice
Diagnosi del metabolismo marziale
Il marcatore bioumorale più utilizzato per la diagnosi di alterazioni del metabolismo marziale è la ferritina, una proteina intracellulare presente in tracce anche nel siero a causa del processo di secrezione da parte delle cellule coinvolte nel metabolismo del ferro, i macrofagi.
Ruolo dei macrofagi e infiammazione
In condizioni di normalità, i macrofagi riciclano gli eritrociti senescenti: l’emoglobina viene degradata, il ferro viene reimmesso nella circolazione attraverso la ferroportina e si lega alla proteina di trasporto transferrina (saturata tra il 20 e il 45%).
In condizioni di infiammazione si assiste all’aumento di molte citochine infiammatorie (come IL-6) che stimolano la produzione di ferritina e di epcidina.
Carenza di ferro secondo l'OMS
Secondo l’OMS si parla di siderocarenza quando i livelli di ferritina in circolo sono al di sotto dei 15 µg/ml. Questa raccomandazione è in corso di revisione perché dati più recenti e solidi tendono a dimostrare una carenza di ferro anche quando i livelli di ferritina sono al di sotto 30 µg/ml.
Scompenso cardiaco e infiammazione
Un esempio molto comune è quello del paziente con scompenso cardiaco cronico: All’interno dello stesso soggetto ci sono multiple condizioni che favoriscono la deplezione marziale assoluta ma c’è una concomitante infiammazione cronica, la quale determina un aumento dei livelli di ferritina. In questi casi (infezione o infiammazione) il cut-off è di 70 µg/ml; Anche in questo caso si pensa sia una sottostima e che il
valore più corretto sia 100 µg/ml. Diagnostico di carenza è anche il cut-off di 300 µg/ml se la saturazione della transferrina è inferiore del 20%.
I meccanismi principali implicati in ciò sono:
Squilibrio fabbisogno e introito di ferro
● Squilibrio fabbisogno/introito: Scatto di crescita puberale: è di usuale riscontro fra gli adolescenti che ad un certo punto, durante lo scatto di crescita (il quale necessita di molto Fe), cominciano a declinare nel rendimento agonistico e scolastico.
● Perdite mestruali: tipico della donna in età fertile.
● Gravidanza: durante ogni gravidanza la donna trasferisce circa 1 g di Fe al feto, che corrisponde a circa 1/3 dei depositi corporei. Quindi donne multipare o con parti gemellari sono spesso associate allo sviluppo di sideropenia.
● Ridotto introito:
● Diete vegetariane/vegane: il Fe nei vegetali si trova in forma non-eme, più difficilmente assorbibile dal nostro organismo, al contrario di quello presente nella carne che si trova in forma eme.
● Malnutrizione
● Perdite intestinali (perdite ematiche più o meno occulte):
● Esofagiti/Gastriti erosive
● Morbo di Chron, Rettocolite ulcerosa: sono associate sia a malassorbimento (M. di Chron se interessa la porzione prossimale dell’intestino) sia a perdite intestinali (Rettocolite ulcerosa in fase attiva). Inoltre, queste due condizioni sono associate ad infiammazione, che si traduce in un aumento della ferritina e quindi difficoltà diagnostica.
● Neoplasie
● Diverticoli
● Angiodisplasie
Domande da interrogazione
- Qual è il marcatore bioumorale più utilizzato per diagnosticare alterazioni del metabolismo del ferro?
- Quali sono le condizioni che possono influenzare i livelli di ferritina nel corpo?
- Quali sono i principali meccanismi che portano a uno squilibrio nel fabbisogno di ferro?
- Come influiscono le diete vegetariane/vegane sull'assorbimento del ferro?
Il marcatore bioumorale più utilizzato è la ferritina, una proteina intracellulare presente anche nel siero, che viene secreta dai macrofagi coinvolti nel metabolismo del ferro.
Condizioni come infiammazione, scompenso cardiaco cronico, infezioni, e infiammazioni croniche possono aumentare i livelli di ferritina, complicando la diagnosi di carenza di ferro.
I principali meccanismi includono lo squilibrio fabbisogno/introito durante lo scatto di crescita puberale, perdite mestruali, gravidanza, diete vegetariane/vegane, malnutrizione, e perdite intestinali dovute a condizioni come esofagiti, gastriti erosive, e malattie infiammatorie intestinali.
Le diete vegetariane/vegane possono influire negativamente sull'assorbimento del ferro poiché il ferro nei vegetali è in forma non-eme, che è più difficilmente assorbibile rispetto al ferro eme presente nella carne.