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Concetti Chiave

  • Il linfoma di Burkitt è un tipo aggressivo di linfoma associato all'infezione da EBV e si manifesta principalmente in pazienti giovani.
  • Si presenta con un caratteristico aspetto a "cielo stellato" dovuto ai macrofagi che fagocitano detriti cellulari.
  • La classificazione WHO del linfoma si basa su caratteristiche morfologiche e immunoistochimiche, distinguendo tra blastoide e diffuso a grandi cellule.
  • I riarrangiamenti molecolari giocano un ruolo cruciale nella sottoclassificazione e prognosi del linfoma di Burkitt.
  • Farmaci specifici possono essere utilizzati per trattare linfomi con particolari anomalie molecolari, come mutazioni di EZH2 o il pathway di Jak/stat.

Indice

  1. Classificazione dei linfomi
  2. Importanza dei riarrangiamenti molecolari
  3. Condizioni di pigmentazione della pelle

Classificazione dei linfomi

Aggressivo, si divide in endemico, sporadico e HIV associato. Tipico dei pazienti giovani, è associato con infezione da EBV. È un tappeto monomorfo di cellule, blasti o blastoidi, che replicano moltissimo, son poco differenziati. I macrofagi poi mangiano i detriti cellulari delle cellule che vanno in apoptosi, dando aspetto a cielo stellato (Starry sky). Si presenta in diverse forme cliniche che vanno classificate.

La classificazione del WHO vede all’inizio una identificazione morfologica per andare a definire i linfomi di alto grado, devo dire se è blastoide (cellule medie e monotone), se assomigliano a cellule del

Burkitt (con piccolissimi nucleoli) o se sono a linfoma diffuso a grandi cellule. Andando a fare una sottotipizzazione con immunoistochimica o con FISH si confermano i vari linfomi ad alto grado.

Importanza dei riarrangiamenti molecolari

Sempre più importanza hanno i riarrangiamenti molecolari, che sottendono una morfologia peculiare delle cellule. Più recentemente, negli ultimi 2/3 anni, si è capito che si può fare una classificazione dei DLBCL a partire dalla cellula di origine (o dal centro germinativo o attivata), per individuare due indici di gravità diversi: i linfomi che derivano da cellule attivate sono meno aggressivi, quelli che derivano dal centro germinativo sono più aggressivi o comunque rispondono meno alla terapia convenzionale. In realtà, andando a vedere a livello molecolare, anche questi gruppi sembrerebbero sottoclassificabili con anomalie di alterazioni di pathway particolari che di nuovo ristratificano le prognosi. Questo è molto importante sia per identificare correttamente quei linfomi a fenotipo attivato che hanno prognosi migliori o peggiori, ma anche perché per queste anomalie molecolari ci sono farmaci specifici. Alcuni, per esempio, vanno ad agire sulla mutazione di EZH2 o sulla via di Jak/stat; se uso questi farmaci specifici nel setting corretto mi aspetto una risposta, se le uso a sproposito i dati che escono non potranno essere confermativi di un’eventale risposta negativa o positiva.

Condizioni di pigmentazione della pelle

Sia clinicamente sia istologicamente le condizioni di ipopigmentazione possono essere albinismo e vitiligo, nelle quali i melanociti sono assenti.

Condizioni di iperpigmentazione sono:

- nevi o melanomi che non sono macchie, sono veri e propri noduli;

- lesioni simili a melanomi ma che non lo sono come il basalioma, la cheratosi seborroica benigna, il dermatofibroma (nasce nel derma), l’emangioma, la sindrome di Kaposi o un tatuaggio. Malattia congenita caratterizzata da parziale o diffuso decremento della pigmentazione della cute, dei capelli e della coroide.

Domande da interrogazione

  1. Quali sono le principali forme di linfoma di Burkitt e come si classificano?
  2. Il linfoma di Burkitt si divide in tre forme principali: endemico, sporadico e associato all'HIV. La classificazione WHO inizia con l'identificazione morfologica per definire i linfomi di alto grado, seguita da sottotipizzazione con immunoistochimica o FISH.

  3. Qual è l'importanza dei riarrangiamenti molecolari nel linfoma di Burkitt?
  4. I riarrangiamenti molecolari sono cruciali per identificare la morfologia peculiare delle cellule e per stratificare le prognosi. Permettono di distinguere tra linfomi derivanti da cellule attivate e quelli dal centro germinativo, influenzando la risposta alla terapia.

  5. Quali sono le implicazioni terapeutiche delle anomalie molecolari nel trattamento del linfoma di Burkitt?
  6. Le anomalie molecolari, come le mutazioni di EZH2 o la via di Jak/stat, hanno farmaci specifici che, se usati correttamente, possono migliorare la risposta terapeutica. L'uso inappropriato di questi farmaci non conferma una risposta positiva o negativa.

Domande e risposte