Concetti Chiave
- Con l'invecchiamento, il sistema nervoso simpatico diventa meno efficiente nel contrarre i vasi sanguigni, causando spesso stordimento quando ci si alza rapidamente.
- L'ipotensione ortostatica è una riduzione della pressione sanguigna dovuta a cambiamenti di posizione, prevenibile alzandosi lentamente.
- I disturbi circolatori, come arteriosclerosi e alta pressione, riducono l'apporto di ossigeno ai neuroni, contribuendo al declino cognitivo.
- La senilità, caratterizzata da problemi di memoria e ragionamento, colpisce meno del 5% delle persone oltre i 65 anni.
- Casi di senilità reversibile possono derivare da farmaci, malnutrizione e altri fattori, sottolineando l'importanza di regolari controlli medici.
Ipotensione ortostatica
Con l’invecchiamento il sistema nervoso simpatico diviene sempre meno efficiente, soprattutto per quanto concerne la capacità di determinare la contrazione dei vasi sanguigni. Quando le persone anziane si alzano in fretta dopo essere state sedute o coricate, spesso si sentono stordite o molto deboli. Il motivo è che il sistema nervoso simpatico non è in grado di reagire abbastanza prontamente per contrastare la forza di gravità attivando le fibre vasocostrittrici, e il sangue si raccoglie nei piedi.
Tale condizione, detta ipotensione ortostatica, è una diminuzione della pressione del sangue conseguente alle modificazioni della posizione del corpo, come abbiamo visto. La si può prevenire in certa misura se la persona modifica la propria posizione lentamente; questo dà al sistema nervoso simpatico un po’ più di tempo per adattarsi e reagire.La causa abituale di deterioramento del sistema nervoso sono i disturbi circolatori. Per esempio, l’arteriosclerosi e l’elevata pressione del sangue determinano la riduzione dell’apporto di ossigeno ai neuroni encefalici.
Una graduale carenza di ossigeno dovuta al processo di invecchiamento porta infine alla senilità, caratterizzata da smemoratezza, irritabilità, difficoltà di concentrazione e di ragionare con chiarezza, confusione. Un’improvvisa caduta dell’apporto di sangue e di ossigeno provoca un ictus, come abbiamo visto in precedenza. Tuttavia molte persone continuano a godere di una vita intellettuale e a lavorare a compiti mentalmente impegnativi per tutta la vita. In realtà meno del 5% delle persone oltre i 65 anni manifesta una vera e propria senilità.
Tristemente, restano non diagnosticati molti casi di «senilità reversibile» provocata da determinate droghe, da bassa pressione del sangue, da stitichezza, da scarsa nutrizione, da depressione, da disidratazione e da squilibri ormonali. Il modo migliore di conservare in vecchiaia le proprie capacità mentali potrebbe essere il ricorso a regolari controlli medici nel corso di tutta la vita.