Concetti Chiave
- Il cranio subisce varie evoluzioni strutturali, dalle connessioni di sospensione autostilica e anfistilica alla iostilica e autostilica secondaria, influenzando l'articolazione mandibolare.
- Nel passaggio alla vita terrestre, le strutture faringee si modificano, trasformandosi in componenti dell'orecchio e contribuendo ai tessuti endocrini e linfatici.
- Nei tetrapodi primitivi, le narici si evolvono da esterne a coane interne, creando un collegamento tra cavità nasale e orale.
- Le diverse linee evolutive dei vertebrati portano a cranio anapside, sinapside e diapsidi, con caratteristiche specifiche di finestrature temporali e cinetismo cranico.
- Nei mammiferi, il cranio diventa rigido e acinetico, adattandosi alla masticazione, con un condrocranio ossificato che forma la struttura della scatola cranica.
Indice
Evoluzione delle connessioni craniche
Sospensione autostilica primitiva: Solo il palatoquadro è ancorato al cranio
Anfistilica: Lo iomandibolare si connette al palatoquadro e funge da articolazione
Iostilica: L’unica connessione del palatoquadro è ora solo con lo io mandibolare
Autostilica secondaria: Il palatoquadro si connette solo e completamente con il condrocranio e la mascella inferiore si attacca alla superiore.
Con lo sviluppo il palatoquadro e la cartilagine di Merkel vengono circondati da ossa dermiche ed infine involgono.
Le parti posteriori ossificano per dare il quadrato e l’articolare, punti di articolazione mandibolare.
Transizione alla vita terrestre
Con il passaggio alla vita terrestre:
• La prima tasca faringea si trasforma nella cavità dell’orecchio medio e nella tuba uditiva.
• Il primo solco faringeo forma il condotto uditivo dell’orecchio esterno.
• Le altre tasche scompaiono dopo aver contribuito alla formazione di tessuti endocrini e linfatici.
• Lo iomandibolare oramai libero si è trasformato in una sottile barretta libera di trasmettere le vibrazioni ad alta frequenza.
• Inizialmente i pesci avevano due paia di narici esterne, un paio posteriore ed uno anteriore senza nessuna connessione tra la cavità nasale e quella boccale.
• Successivamente le posteriori si sono spostate in avanti.
• Infine al posto delle narici esterne posteriori si ritrovano le coane interne che sono omologhe alle suddette. si insatura una connessione tra cavità nasale e bocca.
• Il cranio diventa sempre più piatto.
• Si forma l’apparato iobranchiale, estremità ventrale degli archi branchiali + arco ioideo.
Evoluzione del cranio nei rettili
• Cranio anapside: Era tipico dei rettilomorfi primitivi. La regione temporale era intatta. Il condrocranio non era ancora del tutto ossificato. Rettilomorfi primitivi e cheloni.
• Cranio sinapside: Nella regione temporale, dietro le orbite compare una finestra temporale per lato. Rettili.
• Diapsidi: Due finestre temporali. Eurapsidi (plesiosauri e ittiosauri) e cranio cinetico (uccelli e alcuni rettili).
• Cranio cinetico, completamente ossificato.
• Le mandibole si sono trasformate in becco ricoperte da un astuccio corneo.
• Cranio rigido, acinetico.
• Masticazione.
• Condrocranio ossificato che va a costituire la parte anteriore, posteriore e il pavimento della scatola cranica.
Domande da interrogazione
- Quali sono le principali fasi evolutive del cranio nei vertebrati?
- Come si è evoluto il cranio con il passaggio alla vita terrestre?
- Quali sono le caratteristiche distintive del cranio nei diversi gruppi di vertebrati?
Le principali fasi includono la sospensione autostilica primitiva, anfistilica, iostilica, e autostilica secondaria, con cambiamenti significativi nella connessione del palatoquadro e nella struttura del cranio.
Con il passaggio alla vita terrestre, la prima tasca faringea si trasforma nella cavità dell’orecchio medio, mentre lo iomandibolare diventa una barretta per trasmettere vibrazioni, e le narici posteriori si trasformano in coane interne.
Nei tetrapodi primitivi, il cranio presenta coane interne; negli anfibi, diventa più piatto; nei rettilomorfi, si distinguono cranio anapside, sinapside e diapside; negli uccelli, è cinetico e ossificato; nei mammiferi, è rigido e acinetico.