Concetti Chiave
- L'esame cito-istologico è sufficiente per identificare la natura del nodulo, guidando il percorso terapeutico senza necessità di ulteriori esami diagnostici nella maggior parte dei casi.
- Il sistema di classificazione Tir permette di valutare i campioni citologici, variando da Tir1 (non diagnostico) a Tir5 (tumore maligno), facilitando le decisioni cliniche.
- Il trattamento chirurgico tradizionale per la tiroide è la cervicotomia trasversa, che si concentra su principi estetici per minimizzare le cicatrici visibili.
- Nuovi approcci chirurgici come la via transorale e transascellare sono stati sviluppati per motivi estetici, riducendo le cicatrici visibili sul collo.
- Le metodiche chirurgiche mininvasive, nate per esigenze estetiche, si stanno diffondendo anche in Occidente, offrendo alternative ai metodi tradizionali.
Esame cito-istologico
A differenza della mammella, l’esame citologico in questo caso è sufficiente a identificare la natura del nodulo e quindi permette di scegliere il miglior percorso terapeutico per il paziente.L’approccio ecografico al nodulo con cito-aspirazione è quello che maggiormente viene utilizzato, si procede poi con il deposito sul vetrino del materiale aspirato e la lettura del preparato citologico. Anche in questo caso, il risultato viene identificato secondo una classificazione identificata con le lettere Tir:
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• Tir1: reperto non diagnostico, non adeguato: la quantità di materiale cellulare aspirato non è in grado di fornire un’identificazione della lesione. Di conseguenza, sulla base della diagnostica di primo e secondo livello non invasiva, si deve valutare la necessità o meno di ripetere l’esame. L’eccezione è rappresentata dal caso di sospetto per lesione cistica: in questo caso l’inadeguatezza, cioè l’assenza di cellularità, è tipica della lesione stessa e non è quindi dovuta a un campione inadeguato.
• Tir2: identifica un campione adeguato francamente indicativo per una lesione di natura benigna.
• Tir3: 20% dei casi, identifica o una proliferazione atipica follicolare, o una lesione follicolare, o una lesione indeterminata. È l’unico caso in cui l’agoaspirato non è in grado di determinare in maniera chiara la benignità o malignità del nodulo.
• Tir4: campioni in cui la malignità è altamente sispetta ma non francamente diagnostica per lesione maligna; la maggioranza di questi casi corrisponde a carcinoma papillifero.
• Tir5: indica un tumore francamente maligno.
Trattamento chirurgico
Dal punto di vista chirurgico, l’accesso alla tiroide principalmente utilizzato è quello tramite cervicotomia trasversa, chiamata cervicotomia secondo Kocher. È opportuno utilizzare dei principi di tipo estetico, quindi far sì che l’incisione sia simmetrica rispetto alla linea mediana a destra e a sinistra e che, dove presenti, vada a ripercorrere le rughe cutanee a livello del collo, cosicché l’incisione una volta cicatrizzata possa essere mascherata queste rughe. Ovviamente questo non è sempre possibile, soprattutto quando si vanno ad operare persone giovani.
Altri accessi stanno prendendo piede, principalmente sulla spinta del mondo orientale dove la presenza di cicatrici visibili principalmente a livello cutaneo in una donna limitano la possibilità che questa possa accedere al matrimonio e quindi, per questioni sociali, si sono aperte delle strade non cervicotomiche chirurgiche.
Hanno quindi sviluppato degli approcci di tipo transorale. In questo caso si scolla il labbro inferiore dalla mandibola e si crea una sacca a livello del collo dove si insuffla dell’aria: si viene a creare una neocavità artificiale per via mininvasiva, grazie alla quale si accede per operare a livello della tiroide. Un altro approccio alternativo avviene per via transascellare, in cui si fa un’incisione a livello del margine interno del muscolo pettorale e in questo caso si va a scollare il tessuto cutaneo e sottocutaneo fino ad arrivare alla loggia tiroidea per procedere ad intervenire sulla ghiandola. Queste metodiche chirurgiche nate per una questione di tipo puramente estetico si sono poi diffuse anche a livello occidentale.
Domande da interrogazione
- Qual è l'importanza dell'esame cito-istologico nel trattamento dei noduli?
- Come vengono classificati i risultati dell'esame citologico?
- Qual è l'approccio chirurgico tradizionale per accedere alla tiroide?
- Quali sono gli approcci chirurgici alternativi sviluppati per motivi estetici?
L'esame cito-istologico è cruciale perché permette di identificare la natura del nodulo e scegliere il miglior percorso terapeutico, utilizzando un approccio ecografico con cito-aspirazione.
I risultati sono classificati con le lettere Tir, che vanno da Tir1 (reperto non diagnostico) a Tir5 (tumore francamente maligno), indicando la natura del campione e la necessità di ulteriori esami.
L'approccio tradizionale è la cervicotomia trasversa secondo Kocher, che prevede un'incisione simmetrica rispetto alla linea mediana e che segue le rughe cutanee del collo per motivi estetici.
Gli approcci alternativi includono la via transorale e la via transascellare, sviluppati per ridurre le cicatrici visibili e diffusi anche in Occidente per motivi estetici.