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Concetti Chiave

  • I crampi sono contrazioni muscolari istantanee, spesso causate da fatica o squilibri elettrolitici, e si risolvono da soli.
  • La contrattura muscolare è una contrazione dolorosa che richiede tempo per risolversi e può essere causata da stiramenti o posizionamenti errati.
  • Lo stretching migliora la flessibilità del muscolo e del tendine riducendo la tensione nella componente contrattile.
  • La fatica muscolare può verificarsi a livello del sistema nervoso, della placca motrice o del muscolo stesso, influenzando la performance muscolare.
  • Accumulo di cataboliti e esaurimento delle risorse energetiche contribuiscono alla fatica muscolare, riducendo l'efficacia contrattile.

Differenza tra crampo e contrattura: il crampo è istantaneo e risolvibile da sé, dovuto a fatica, squilibri elettrolitici, al freddo etc; per contrattura invece si intende una contrazione dolorosa e reversibile solo dopo un po' di tempo, non controllata dalla trasmissione di impulsi nervosi, spesso dovuta ad uno stiramento o al malposizionamento di un arto, ma anche da sostanze come nel caso della contrattura da potassio o da caffeina (che agisce sui recettori della rianodina) in cui viene indotta la depolarizzazione delle fibre con il conseguente aumento del calcio intracellulare e l'innesco della contrazione.

Lo stretching consiste invece nello stiramento passivo dell'unità muscolo-tendinea allo scopo di modificare le caratteristiche viscoelastiche del connettivo rendendolo più lasso e facendo sì che la componente contrattile vada incontro ad una minore tensione.

La fatica muscolare insorge a diversi livelli (di tutti i componenti della superunità motoria): a livello del sistema nervoso (che riceve i segnali di fatica dell'apparato contrattile e risponde a sua volta con segnali inibitori per lo stesso), della placca motrice (si riduce l'Ach rilasciata) o del muscolo (in cui si avrà la riduzione della liberazione di calcio e della capacità di legarlo della troponina che invece sarà legata a ioni idrogeno) per via dell'accumulo di cataboliti (CO2, acido lattico, acido piruvico) e/o dall'esaurimento delle fonti energetiche.

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