Concetti Chiave
- I traumi renali sono classificati in lesioni minori, moderate e gravi, ognuna con diversi gradi di trattamento, da conservativo a chirurgico.
- La TC è lo studio di imaging di scelta per i traumi renali, mentre l'angiografia è riservata a casi specifici come ematuria persistente.
- L'ecografia e la TC con contrasto sono le prime metodiche da utilizzare per l'imaging in caso di trauma, con diverse implicazioni in termini di costi e radiazioni.
- In angiografia, l'azione di riparazione consiste nel posizionare uno stent per rivascolarizzare il rene, fondamentale per la sua ripresa.
- Il sanguinamento retro-peritoneale può portare a shock, ma il tessuto adiposo circostante offre tempo per intervenire.
Indice
Lesioni renali e trattamento
Lesioni minori (trattamento conservativo), 85%.
- Ematomi perirenale.
- Contusione (qualsiasi lesione che provoca ematuria).
- Piccole lacerazioni
- Infarto sub-segmentale.
Lesioni moderate (gestione controversa; il 15%-50% richiederà infine un intervento chirurgico),10%.
- Perdita di urina
- Lacerazione comunicante con il sistema collettore (quindi con ematuria)
Lesioni gravi (trattamento chirurgico), 15%.
- Lacerazioni renali multiple (rottura).
- Avulsione del peduncolo.
- Trombosi renale.
Imaging e diagnosi
Il tipo ottimale di studio di imaging dipende dalla stabilità del paziente e dai sintomi.
- La Tc è lo studio di scelta.
- Indicazioni per l'angiografia:
-Ematuria persistente in paziente con trauma addominale.
-Ipotensione o ipertensione o ematuria persistente dopo una procedura urologica interventistica.
- La Rm in patologia renale ha poca indicazione, eccezion fatta per il paziente giovane con patologia infiammatoria per risparmiare una radioesposizione importante come quella della Tc.
Angiografia e trattamento
In angiografia quello che si vede è un’interruzione di flusso, se la patologia dell’arteria renale è di natura ostruttiva, e uno stravaso qualora ci fosse una rottura dell’arteria.
L’azione di riparazione consiste nell’incanalare il rene con un catetere molto sottile per poi iniettare del contrasto e comprendere al meglio la situazione: potrebbe esserci infatti una situazione di stasi ematica o di trombo. L’azione è di porre uno stent con lo scopo di rivascolarizzare il rene. Ovviamente la ripresa dipende dal tempo in cui il rene è rimasto in uno stato ischemico.Sanguinamento retro-peritoneale
L’ultima precisazione della lezione è sul sanguinamento retro-peritoneale: nel momento in cui una struttura retroperitoneale sanguina, questa verosimilmente causerà shock ad un certo punto, tuttavia, essendo tamponata da tessuto adiposo conferisce del tempo in più per agire sulla sorgente del sanguinamento. Metodica eseguita tradizionalmente per via transaddominale, possibilmente con paziente a digiuno per poter visualizzare la colecisti e le vie biliari, fornisce informazioni morfo-strutturali ma non funzionali. È il primo esame che viene svolto, essendo questa la tecnica meno costosa, più sicura, più sensibile per l’imaging del sistema biliare, in particolare della colecisti. È un esame rapido, si può svolgere al letto del paziente, non è invasivo, e dà informazioni utili per capire con quale esame procedere. Non espone né il paziente né l’operatore a radiazioni ionizzanti.
Metodiche di imaging
Le prime metodiche da utilizzare sono l’ecografia dell’addome e la tc dell’addome con contrasto.
La differenza tra le due sta nei costi, accessibilità e il livello di radiazioni. Meno utili sono la radiografia dell’addome e la Rm o la Tc senza contrasto (non ho informazioni sul parenchima)):
- permette di analizzare i movimenti delle molecole d’acqua, e quindi eventualmente la cellularità, l’infiammazione. Ci permette quindi di caratterizzare le lesioni focali che vediamo.
- Mdc: possiamo fare studi multifasici, ma anche studiare elettivamente la funzionalità di un organo, in particolare con i mdc epatospeifici.
Domande da interrogazione
- Quali sono le percentuali di lesioni renali minori, moderate e gravi e come vengono trattate?
- Qual è lo studio di imaging di scelta per valutare i traumi renali e quali sono le indicazioni per l'angiografia?
- Qual è l'obiettivo dell'azione di riparazione in angiografia e da cosa dipende la ripresa del rene?
- Quali sono le prime metodiche da utilizzare per l'imaging in caso di trauma e quali sono le loro caratteristiche?
Le lesioni renali minori, che rappresentano l'85% dei casi, vengono trattate conservativamente. Le lesioni moderate, che costituiscono il 10%, possono richiedere un intervento chirurgico nel 15%-50% dei casi. Le lesioni gravi, che rappresentano il 15%, necessitano di trattamento chirurgico.
La Tc è lo studio di scelta per valutare i traumi renali. L'angiografia è indicata in caso di ematuria persistente in pazienti con trauma addominale, ipotensione o ipertensione o ematuria persistente dopo una procedura urologica interventistica.
L'obiettivo dell'azione di riparazione in angiografia è rivascolarizzare il rene posizionando uno stent. La ripresa del rene dipende dal tempo in cui è rimasto in uno stato ischemico.
Le prime metodiche da utilizzare sono l’ecografia dell’addome e la Tc dell’addome con contrasto. La differenza tra le due metodiche sta nei costi, accessibilità e livello di radiazioni. L'ecografia è meno costosa, più sicura, e non espone a radiazioni ionizzanti, mentre la Tc con contrasto permette studi multifasici e la valutazione della funzionalità di un organo.