paoletz00
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Concetti Chiave

  • Il fumo, una dieta non salutare, l'obesità e la sedentarietà sono i principali fattori di rischio per l'arteriopatia obliterante periferica.
  • Il sintomo più comune è il dolore crampiforme al polpaccio, che si manifesta durante la marcia e scompare con il riposo.
  • L'ischemia muscolare può variare a seconda del vaso occluso, interessando il polpaccio, la coscia o il gluteo.
  • L'esame per diagnosticare l'arteriopatia è condotto attraverso un'analisi di casi clinici, focalizzandosi su anamnesi e segni obiettivi.
  • Un buon medico dovrebbe conoscere la fisiopatologia, l'epidemiologia e la clinica delle patologie per una diagnosi accurata e tempestiva.

Indice

  1. Fattori di rischio
  2. Segni e sintomi
  3. Parentesi sull'esame

Fattori di rischio

Essi sono:
- Fumo: da eliminare, spesso è utile avvalersi dell’aiuto da parte di medicina delle dipendenze;
- dieta non salutare;
- obesità e sovrappeso;
- sedentarietà.

Segni e sintomi

Il sintomo più comune nei pazienti con arteriopatia obliterante periferica è rappresentato da:
- dolore innescato dalla marcia;
- dolore a riposo: presente solo negli stadi molto avanzati.

L’instabilità alla marcia, invece, è un sintomo neurologico indicatore di neuropatia, che può essere secondaria ad ischemia, ma se lo fosse il corteo sintomatologico sarebbe molto più ricco.
Il dolore è di tipo crampiforme, generalmente al polpaccio, e cresce dopo un certo intervallo di marcia che costringe il paziente a fermarsi. Il muscolo si irrigidisce e diventa duro, insorge durante la marcia, perché il paziente localmente va in acidosi con ipoperfusione ed il tenore di ossigeno scende gradualmente.
Tale dolore si ripresenta con le stesse caratteristiche, il paziente lamenterà gli stessi sintomi: es. il fermarsi sempre dopo 200 metri a causa del dolore al polpaccio destro. Fermandosi e riposando, il dolore scompare. Esso può essere localizzato in varie stazioni muscolari, ma è costante: interessa sempre la stessa stazione muscolare. Solitamente è monolaterale, nonostante l’ateromasia sia diffusa su entrambi i lati, ma la compromissione emodinamica è prevalente su un lato.
I muscoli coinvolti nell’arteriopatia obliterante agli arti inferiori (Aob) dipendono dal territorio che va in ischemia: solitamente, su base aterosclerotica, il primo vaso ad occludersi è la femorale-superficiale che interessa i gruppi muscolari del polpaccio; mentre l’arteriopatia su base diabetica si esprime prevalentemente come arteriopatia distale a livello dell’arteria sottopoplitea.
A seconda del vaso interessato si avranno sintomi differenti:
- i muscoli che vanno in ischemia inducibile saranno quelli del polpaccio e quindi i gemelli mediale e laterale;
- arteria iliaca esterna: i muscoli della coscia;
- iliaca interna e/o comune: il gluteo (in questo caso si parla di claudicatio glutea);
- sottopoplitea: il polpaccio.

Parentesi sull'esame

Sarà svolto da due docenti, almeno uno dei due partirà da un caso clinico (solitamente Fava), pertanto il professore consiglia di dedicare tempo allo studio dei casi clinici. L’analisi del caso sarà simile a quella affrontata a lezione, con approfondimento relativo ad anamnesi ed esame obbiettivo e formazione di ipotesi diagnostiche poi confermate da segni e sintomi del paziente.
Per esempio, nel caso di polmonite vanno confermati i segni e sintomi che correlano con polmonite quali tosse, catarro, febbre, difficoltà respiratorie, dispnea, raffreddore, crepitii, quindi si procederà poi con il chiedere esami diagnostici come: radiografia del torace, emocromo, etc. Nel caso si dovesse sbagliare la diagnosi presunta, basta avere flessibilità mentale nel cambiare diagnosi.
Secondo il prof, un buon medico di ogni patologia dovrebbe conoscere fisiopatologia, epidemiologia (rara o meno, anche a seconda dell’età del paziente – es. la cardiopatia ischemica è piuttosto diffusa e ha prevalenza piuttosto elevata, ma riguarda persone da una certa età in poi), clinica (come si presenta la patologia?), time course (es. in caso di dolore toracico persistente da 72 giorni non potrà essere correlato ad infarto miocardico acuto).

Domande da interrogazione

  1. Quali sono i principali fattori di rischio per l'arteriopatia obliterante periferica?
  2. I principali fattori di rischio includono il fumo, una dieta non salutare, obesità e sovrappeso, e la sedentarietà.

  3. Qual è il sintomo più comune nei pazienti con arteriopatia obliterante periferica?
  4. Il sintomo più comune è il dolore innescato dalla marcia, che può evolvere in dolore a riposo negli stadi avanzati.

  5. Come si manifesta il dolore nei pazienti con arteriopatia obliterante periferica?
  6. Il dolore è di tipo crampiforme, generalmente al polpaccio, e si manifesta dopo un certo intervallo di marcia, costringendo il paziente a fermarsi.

  7. Quali muscoli sono coinvolti nell'arteriopatia obliterante agli arti inferiori?
  8. I muscoli coinvolti dipendono dal vaso occluso; solitamente sono i muscoli del polpaccio, ma possono essere anche quelli della coscia o del gluteo a seconda del vaso interessato.

  9. Come viene condotto l'esame per diagnosticare l'arteriopatia obliterante periferica?
  10. L'esame è condotto da due docenti, partendo da un caso clinico, con un'analisi approfondita di anamnesi ed esame obiettivo, e formazione di ipotesi diagnostiche confermate dai segni e sintomi del paziente.

Domande e risposte

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