Concetti Chiave
- I segreti e i complotti hanno da sempre caratterizzato la storia umana, influenzando sia individui che stati.
- Nonostante gli sforzi per rendere le relazioni internazionali più trasparenti, molte nazioni continuano a mantenere segreti per motivi di sicurezza o vantaggio strategico.
- L'occultamento di informazioni, sia a livello personale che statale, è spesso motivato da opportunismo, paura delle conseguenze o bisogno di controllo.
- I media giocano un ruolo cruciale nel decidere quali informazioni divulgare o nascondere, influenzando così l'opinione pubblica e le dinamiche politiche.
- Per combattere la manipolazione delle informazioni, è essenziale mantenere un approccio critico, verificando le fonti e cercando alternative informative.
Tutta la storia umana sembra basata sull'inganno, sul silenzio colpevole o sull'intrigo. Da Eva, che non confessò a Dio di essersi fatta tentare dal serpente, i segreti fanno parte della storia di ognuno. Ogni individuo ha qualcosa di personale che non vuole far sapere; i segreti sono la manna dei pettegoli, sono il lavoro dei paparazzi e dei giornalisti scandalistici, spesso sono l'argomento dei tg....insomma, avere segreti è normale ma al tempo stesso sembra difficile poterli mantenere.
Se questa regola vale per i singoli, purtroppo pare valere anche per le organizzazioni più ampie, le associazioni, gli stati nazionali stessi. La diplomazia segreta ha imperato fino al 1945, quando gli USA chiesero, dopo la fine della 2° Guerra Mondiale, di abolirla, convinti che ciò bastasse a rendere più chiari e sereni i rapporti fra gli stati ma, al grido di "fate quel che dico e non quel che faccio" gli Stati Uniti stessi, come molti paesi d'altronde, hanno una polizia speciale, di cui non è segreta l'esistenza ma i compiti; hanno archivi secretati per decine di anni e persino luoghi tutt'oggi ad accesso limitato come l'Oak Ridge National Laboratory (il laboratorio dove venne progettata l'atomica, in Tennessee) che è visitabile solo da statunitensi.
Di segreti di stato è piena la storia, dalla P2 all'assassinio di Aldo Moro, tanto per citare due casi italiani, e anche la storia ecclesiastica (Come non citare il famoso terzo segreto di Fatima, oggi svelato). Insomma, sembra che nessuno, singolo o gruppo, riesca ad agire completamente alla luce del sole.
Quali siano le motivazioni per cadere in questo uso diffuso della menzogna è difficile dirlo, tanto più che ognuno pensa di avere buone le ragioni per agire così: i singoli possono mentire per opportunismo, per non fare brutta figura, per nascondere un abuso o un reato, per mantenere una promessa, per celare un tradimento......le motivazioni sono infinite. Uno stato può nascondere o tacere qualcosa per tornaconto personale, per non incrinare i rapporti con gli altri stati, per mantenere la supremazia su una tecnologia o un ambito, per indirizzare le intenzioni dei cittadini e soprattutto quest'ultima motivazione mi sembra la più pericolosa.
Il mito del Grande Fratello, cioè di qualcuno al di sopra di noi che ci controlla e ci manipola, era un'idea fantascientifica di George Orwell, ma, a ben pensarci, si può sicuramente dire che si è avverata. I Tg o i giornali che decidono di dare peso a una notizia per diffamare un personaggio pubblico o di tacerla per coprirne un altro, in fondo, non manipolano il nostro modo di vedere le cose, non indirizzano la nostra sfiducia o fiducia verso uno o l'altro candidato politico? Le campagne elettorali si giocano proprio su questo ultimamente, degradare o innalzare una persona a colpi di scoop o di insabbiamenti.
Se da un lato diffamare una persona o comunque divulgare notizie personali sul suo conto mi sembra riprovevole, più pericoloso mi appare tacere questo stesso tipo di informazioni. Il silenzio, in una società dove è vero solo quello che viene riportato dai giornali, è rende inesistente le cose: se non si parla di un reato, questo non è quasi nemmeno avvenuto.
E' il sistema per cui tante guerre attuali non vengono mai alla ribalta, non vengono citate dai giornali, non vedono muoversi gli aiuti internazionali e l'opinione pubblica; è il sistema per cui, oggi, in Italia, ci pare che tutti gli stupratori, i ladri e gli assassini siano stranieri (basta non rivelare che il 70% degli stupri sono opera di fidanzati, mariti o compagni italiani, che il 72% degli omicidi è opera di un nostro connazionale).
Di fronte a questo modo sporco di decidere cosa dire e tacere non c'è un rimedio immediato, se non quello di tenere gli occhi e le orecchie aperte, aver voglia di controllare di persona, cercare fonti di informazione alternative e non credere a tutto ciò che i media ci propongono come oro colato; ma questo costa un po' di fatica e forse, chi decide, conta proprio sulla nostra pigrizia!
Domande da interrogazione
- Quali sono le motivazioni che spingono le persone e gli stati a mantenere segreti?
- Come influisce il silenzio dei media sulla percezione della realtà?
- Qual è il ruolo dei media nella manipolazione dell'opinione pubblica?
- Quali sono le conseguenze del mantenere segreti a livello personale e collettivo?
- Quali strategie si possono adottare per contrastare la manipolazione delle informazioni?
Le motivazioni possono variare dall'opportunismo personale, al desiderio di non fare brutta figura, fino a nascondere abusi o reati. Gli stati possono mantenere segreti per tornaconto personale, per non incrinare rapporti internazionali, o per mantenere la supremazia tecnologica.
Il silenzio dei media può rendere inesistenti certi eventi, poiché in una società dove è vero solo ciò che viene riportato, non parlare di un reato equivale quasi a farlo scomparire.
I media possono manipolare l'opinione pubblica decidendo quali notizie enfatizzare o tacere, influenzando così la fiducia o la sfiducia verso personaggi pubblici o candidati politici.
A livello personale, mantenere segreti può portare a nascondere abusi o tradimenti. A livello collettivo, può influenzare le relazioni internazionali e la percezione pubblica, con il rischio di manipolare le intenzioni dei cittadini.
È importante tenere occhi e orecchie aperti, verificare personalmente le informazioni, cercare fonti alternative e non credere ciecamente a ciò che i media propongono, nonostante ciò richieda impegno e fatica.