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Concetti Chiave

  • Negli anni Ottanta e Novanta, le pubblicità erano caratterizzate da una creatività notevole, spesso firmate da registi cinematografici famosi.
  • Alcune pubblicità rappresentavano famiglie felici con storie emotive e affettuose, integrando elementi di vita quotidiana e legami personali.
  • In contrasto, altre pubblicità esaltavano l'erotismo e la sensualità in modi improbabili e talvolta inverosimili.
  • Le immagini pubblicitarie, sia nei media che nei cartelloni, spesso sfumavano i confini tra realtà e fantasia, riflettendo o reinventando la realtà.
  • Le narrazioni pubblicitarie interagivano direttamente con la vita reale, influenzando percezioni e comportamenti del pubblico.

Negli anni Ottanta e Novanta la creatività e l'inventiva di storie che accompagnano le pubblicità è veramente notevole e a volte le modalità narrative delle pubblicità sono in grado di interagire direttamente con le narrazioni cinematografiche (tant'è che capita che alcune pubblicità televisive siano firmate, anche esplicitamente, da famosi registi cinematografici). A volte i messaggi che ne emergono sono stranamente contrastanti specie per quanto riguarda la descrizione dei comportamenti privati e di relazioni affettive.

Capita così che alcuni prodotti siano presentati attraverso la costruzione di storie che mettono in scena famiglie felici, con componenti che strutturano il loro rapporto attraverso una calda affettività: infatti giovani uomini che, in viaggio di lavoro, si ricordano con tenerezza della famigliola lontana perché si ritrovavano in tasca un certo tipo di pasta (che è l'oggetto della pubblicità); oppure bambine che sognano di diventare da grandi come la madre, persona bella ed affettuosa che di professione fa la.."disegnatrice di nuovi tipi di pasta". A fianco delle pubblicità che mettono in scena le famiglie felici, ci sono poi le pubblicità che asociali il prodotto da vendere a figure di erotismo e di sensualità a volte tanto esplicite quanto improbabili: una bella ragazza che entra in una cabina per foto formato tessera e lì, in un modo assolutamente inverosimile, si mette a mangiare un gelato con sensuale voluttà; una ragazza che si allontana da un tavolo sul quale si sta bevendo un certo liquore mentre un filo del suo vestito, impigliatosi nel tavolo e dipanato, si scopre generosamente le sue gambe; un aitante operaio, giovane muscoloso che beve una famosa bevanda tra gli sguardi carichi di desiderio di un gruppo di ragazze che lo osservano. Storie di questo tipo rimbalzano anche dai cartelloni pubblicitari o dalle pagine dei giornali: capita così che nel periodo natalizio dalle pareti della sala d'imbarco di un aeroporto una ragazza molto bella e vestita solo di mutandine e reggiseno rossi con un cappello da babbo Natale in testa, pubblicizzi una certa marca di telefonini. Ci si può chiedere se immagini di questo genere "inventino" la realtà o ne siano "il riflesso". Che la soluzione sia la prima oppure la seconda oppure una via intermedia tra le due, è certo che queste narrazioni sono in contatto immediato con ciò che sta accadendo dall'altra parte del monitor o della pagina pubblicitaria, e cioè nella vita reale.

Domande da interrogazione

  1. Qual è il ruolo delle storie nelle pubblicità degli anni Ottanta e Novanta?
  2. Le storie nelle pubblicità di quegli anni sono caratterizzate da una grande creatività e inventiva, spesso interagendo con le narrazioni cinematografiche e firmate da famosi registi. Esse presentano messaggi contrastanti, descrivendo comportamenti privati e relazioni affettive in modi diversi.

  3. Come vengono rappresentate le famiglie nelle pubblicità di quel periodo?
  4. Le famiglie sono spesso rappresentate come felici e affettuose, con storie che mostrano giovani uomini che ricordano con tenerezza la famiglia lontana o bambine che sognano di diventare come le loro madri, legando il prodotto pubblicizzato a questi sentimenti positivi.

  5. Quali sono le altre modalità narrative utilizzate nelle pubblicità?
  6. Oltre alle famiglie felici, le pubblicità utilizzano figure di erotismo e sensualità, spesso in modo esplicito e improbabile, per associare i prodotti a immagini di desiderio e attrazione, come ragazze che mangiano gelati con voluttà o operai muscolosi osservati con desiderio.

Domande e risposte