fedeb950
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Concetti Chiave

  • Il crollo degli imperi Ottomano e Asburgico ha creato instabilità nei nuovi stati indipendenti come Ungheria, Cecoslovacchia e Jugoslavia.
  • Questi stati, inizialmente prosperi grazie al libero scambio nell'impero, hanno adottato politiche protezionistiche che hanno ostacolato il commercio.
  • La paura di essere nuovamente soppressi ha spinto gli stati a diventare autarchici, peggiorando ulteriormente le loro economie.
  • La regressione economica ha portato a un aumento della disoccupazione e dei prezzi dei beni di prima necessità.
  • La Società delle Nazioni non è riuscita a fornire supporto economico efficace ai paesi in crisi a causa della mancanza di risorse e preparazione.

Indice

  1. Disgregazione degli imperi
  2. Politiche economiche protezionistiche
  3. Conseguenze economiche e sociali

Disgregazione degli imperi

I problemi interessarono i paesi coinvolti direttamente nel primo conflitto. In questo fase abbiamo la disgregazione di diversi imperi come quello Ottomano e Asburgico. La disgregazione dell’impero asburgico formato da: Austria, Ungheria, Ceco Slovacchia e alcune regioni Italiane, fa nascere delle situazioni problematiche nei nuovi stati indipendenti che si autodetermineranno ovvero l’Ungheria, la Ceco Slovacchia e la Jugoslavia. Saranno questi stati a presentare dei problemi di natura economica. Prima del danno economico questi stati godevano di una cerca prosperità perché il centro politico dell’impero ovvero l’Austria aveva favorito un commercio basato sul libero scambio delle merci grazie al liberismo economico favorito all’interno dell’impero grazie all’abbattimento dei dazi doganali e gli ostacoli negativi per favorire lo sviluppo economico. Tutto servì per far modo che gli stati godessero di una salute ottimale. Dopo la caduta dell’impero tutto ciò venne meno.

Politiche economiche protezionistiche

Questi stati indipendenti, ricorrono ad una politica economica protezionistica anzi che liberista che si verificò con l’innalzamento dei dazi doganali che rendevano per l’appunto il commercio più difficile creando problemi all’economia e ostacolando questi stati indipendenti. La guerra ha fatto nascere in questi stati la paura che potessero essere soppressi nuovamente e tale situazione li portò a chiudersi facendoli divenire degli stati autarchici, potenziando le proprie industrie e prodotti interni. Questa situazione non fu positiva anzi peggiorò l’economia quindi sostanzialmente abbiamo un regresso di questi paesi rispetto a quando facevano parte dell’impero.

Conseguenze economiche e sociali

Di conseguenza, una regressione economica porta la nascita di altri problemi legati al lavoro come la disoccupazione che aumentò in maniera vertiginosa nel post guerra. Altro problema è l’aumento dei prezzi di prima necessità come il grano e il macinato. Non si riesce a sfamare gli abitanti, e dato che le domande superano le offerte aumentano i prezzi. La società delle nazioni, organismo voluto da Wilson, non riuscì ad attivare nessuna iniziativa economica volta ad aiutare questi pesi in crisi. Non era capace e non aveva le risorse per far fronte a questa situazione. La società delle nazioni oltre a non avere le risorse, non era preparata e dato che non ci sono i fondi l’economia è ferma.

Domande da interrogazione

  1. Quali furono le conseguenze economiche della disgregazione dell'impero asburgico sui nuovi stati indipendenti?
  2. La disgregazione dell'impero asburgico portò a problemi economici nei nuovi stati indipendenti come l'Ungheria, la Cecoslovacchia e la Jugoslavia, che adottarono politiche protezionistiche, innalzando i dazi doganali e ostacolando il commercio, peggiorando così la loro economia rispetto a quando facevano parte dell'impero.

  3. Come influì la paura di essere soppressi nuovamente sugli stati indipendenti post-impero?
  4. La paura di essere soppressi nuovamente portò questi stati a chiudersi in sé stessi, diventando autarchici e potenziando le proprie industrie e prodotti interni, ma questa situazione peggiorò ulteriormente la loro economia.

  5. Quale fu il ruolo della Società delle Nazioni nella crisi economica dei nuovi stati indipendenti?
  6. La Società delle Nazioni, voluta da Wilson, non riuscì ad attivare iniziative economiche per aiutare i paesi in crisi, poiché non era preparata e mancava delle risorse necessarie per affrontare la situazione economica stagnante.

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