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Concetti Chiave

  • Nel 73 a.C., Spartaco guidò la più grande rivolta di schiavi della storia, iniziata in una palestra per gladiatori a Capua.
  • Spartaco, Crisso e Enomao riuscirono a liberare 70 compagni e a ottenere armi durante la fuga verso il Vesuvio.
  • Il Senato romano incaricò il pretore Caio Claudio Glabro di sopprimere la rivolta, ma il suo assedio del Vesuvio fallì.
  • Spartaco e i suoi uomini aggirarono le forze di Glabro, conquistarono l'accampamento romano e si appropriarono delle loro risorse.
  • La seconda armata romana, comandata dal pretore Varinio, subì la stessa sorte, sconfitta dalle forze ribelli di Spartaco e Crisso.

Indice

  1. La rivolta di Spartaco
  2. La fuga dal Vesuvio
  3. La sconfitta dei romani

La rivolta di Spartaco

Nel 73 a.C. scoppiò la più grande e importante rivolta di schiavi della storia.

Siamo a Capua in un ludus (palestra per gladiatori) appartenente a Lentulo Batiato.

Spartaco, Crisso(un gallo) e Enomao (un altro celta), misero fuori gioco le sentinelle di Batiato. Si armarono di spiedi e coltellacci da cucina e tentarono di trascinare fuori dalla scuola tutti i restanti compagni, circa 200 anime.

Riuscirono in 70. Percorrendo le vie di Capua, si imbatterono in un paio di carri che trasportavano armi per gladiatori, superarono le porte della città e si diressero verso il Vesuvio a circa 30 Km a sud.Il Senato romano dal canto suo approvò noiosamente un provvedimento che dava mandato al pretore Caio Claudio Glabro di occuparsi della questione. Glabro era di estrazione plebea ma vantava una qualche lontana parentela con la Gens Claudia. La sua ascesa politica si arrestò proprio sul Vesuvio. Gli furono forniti circa 3000 uomini, raccolti per arruolamento volontario.Il nostro pretore assediò il vulcano, lasciando incustodito un pendio inaccessibile.

La fuga dal Vesuvio

Nottetempo Spartaco e i suoi si calarono giù proprio da qual pendio grazie a corde e scale costruite con i tralci di vite selvatica. Aggirarono le posizioni di Glabro e attaccarono l'accampamento romano, conquistandolo.

La sconfitta dei romani

Chi tra i romani, non trovò la morte si diede alla fuga. Glabro morì. Gli ex schiavi si portarono via armi, equipaggiamenti, cibo e cavalli, persino le insegne del pretore. Simile sorte toccò alla seconda armata spedita da Roma, sotto il comando di un altro pretore, Varinio. Altri 7000 fanti raccolti per strada e armati alla bene in meglio furono sbaragliati da Spartaco e Crisso.

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