Concetti Chiave
- L'Isola dei Musei a Berlino è un progetto museale che combina elementi architettonici greci e romani per creare un santuario dell'arte nel cuore della città.
- La globalizzazione trasforma l'esperienza museale in uno spazio sacro che tutela e conserva la varietà, riflettendo un clima culturale simile a un grande supermarket ottocentesco.
- Ernst Jünger critica la tutela e conservazione del patrimonio culturale, evidenziando l'aspetto nichilistico di esporre oggetti fuori dal loro contesto originale.
- Secondo Jünger, ammirare oggetti devitalizzati equivale a perseguire una vocazione necrofila, poiché questi vengono privati della loro linfa vitale.
- La conservazione del vivente, per Jünger, è possibile solo attraverso un processo simile a un'imbalsamazione, che ne preserva l'aspetto ma non la vitalità.
Indice
Il progetto museale di Schinkel
A Berlino Schinkel realizza uno dei progetti museali più pregnanti del secolo: un’isoletta della Sprea diventa nel giro di pochi anni un santuario dell’arte edificato nel cuore della città. Il proto-museo berlinese si presenta al visitatore con un vasto porticato preceduto da una monumentale scalinata: potrebbe o vorrebbe essere un tempio greco, mentre la rotonda interna è modellata sull’esempio romano del Pantheon. Oltre all’eclettismo, c’è dunque l’intenzione evidente di costruire un sistema templare, un’area sacra, destinata però a un nuovo culto, il culto dell’arte.
La forma-museo e la vita quotidiana
La forma-museo non esaurisce il fenomeno di cui stiamo parlando: l’esperienza della varietà o dell’accumulo si estende infatti alla vita quotidiana, di cui la forma-museo ne rappresenta il «sacrario», cioè uno spazio ‘sacro’ sottratto alla dimensione commerciale dove l’esposizione e l’accumulo della varietà hanno fini essenzialmente di «tutela» e di «conservazione». Ma basta uscire dal museo per accorgersi della profonda attualità di quel fenomeno o «clima culturale», che discende dal grande supermarket ottocentesco, in cui si realizza la convivenza pacifica di tutte le forme e di tutti gli stili; è il vorticare di tutte le forme in uno spazio che tutto accoglie.
Critica di Jünger alla conservazione
Attaccando uno dei temi più «sacri» del discorso contemporaneo, ossia la tutela e la conservazione del patrimonio culturale e ambientale, Jünger non esita a metterne a nudo l’aspetto nichilistico. Esporre al «culto» oggetti sradicati dal loro contesto di provenienza significa ammirare oggetti devitalizzati, in quanto svuotati della loro linfa vitale e questo sembra perseguire una strana vocazione necrofila. Il fatto è che il vivente può essere conservato e tutelato solo a condizione di imbalsamarlo.