Concetti Chiave
- La prova di resilienza misura l'energia necessaria per rompere una provetta in un colpo, utilizzando il pendolo di Charpy.
- Le provette standard hanno una sezione quadrata di 10mm di lato e 55mm di lunghezza, con intagli specifici.
- Il pendolo di Charpy determina l'energia assorbita dalla provetta osservando l'altezza di risalita post-collisione.
- L'energia assorbita è calcolata sottraendo l'energia finale del pendolo da quella iniziale.
- L'indice di resilienza si esprime come il rapporto tra il lavoro assorbito e la sezione della provetta.
Prova di resilienza (resistenza agli urti)
La prova di resilienza consiste nel misurare l’energia necessaria a rompere in un sol colpo la provetta in esame. Le provette normalmente hanno sezione quadrata, di lato 10mm e lunghezza 55mm; hanno un intaglio a “U” o a “buco di chiave” profondi 5mm oppure a “V”, profondo 2mm.
La macchina utilizzata per questa prova si chiama pendolo di Charpy e questo è il suo funzionamento: una mazza scende per gravità, incontrando nel suo tragitto la provetta unificata, rompendola e risalendo fino a una certa quota.
E’ importante che i valori di ogni prova siano attendibili, confrontabili e ripetibili.
Indice di resilienza
Il lavoro assorbito dalla provetta è dato dalla differenza fra l’energia posseduta dal pendolo all’inizio della sua corsa e l’energia posseduta nella posizione finale. L’energia iniziale è data da P ∙ H, dove P è il peso del pendolo e H, ovvero l’altezza di caduta. L’energia di quando risale è data da P ∙ h, dove h è l’altezza di quando risale il pendolo.
Il lavoro per rompere la provetta è:
L’indice di resilienza è:
-L è il valore per rompere la provetta
-S_0 è la sezione della provetta