Concetti Chiave
- La stampa 3D consente di produrre una vasta gamma di oggetti, dai gioielli alle protesi bioniche, utilizzando materiali come plastiche, metalli e persino cellule.
- Il processo di stampa è definito additivo perché gli oggetti vengono costruiti strato per strato, riducendo al minimo gli sprechi di materiale rispetto alle tecniche tradizionali.
- Le stampanti 3D sono controllate da computer tramite software CAD, che scompongono il modello in sottili strati da stampare in successione.
- Diverse tecnologie di stampa 3D esistono per adattarsi ai diversi materiali, come plastiche amorfe, granuli riscaldati o resine liquide indurite da laser.
- Uno dei principali vantaggi della stampa 3D è la possibilità di personalizzare completamente il prodotto, creando pezzi unici con facilità.
Produzione additiva la stampa 3D
Attualmente con una stampante 3D, utilizzando i materiali più disparati quali plastiche, vetri, ceramiche, metalli, e persino cellule si può produrre di tutto. Dalle abitazioni alle carrozzerie di automobili fino alle protesi bioniche. È possibile inoltre stampare gioielli abiti componenti di motori per le astronavi e anche cartilagini o altri tessuti biologici. I bioingegneri sono alla continua ricerca di progetti per la stampa tridimensionale di organi umani.
Vi sono poi diverse tecnologie per questo tipo di stampa in funzione dei materiali da lavorare e delle dimensioni dell'oggetto da stampare ma le caratteristiche di base sono le stesse. Il processo di costruzione è detto additivo perché ogni strato di materiale viene deposto su quello stampato in precedenza.
Una stampante 3D è una macchina controllata da un computer nel senso che si crea un file con appositi programmi di computer grafica, specifici per la produzione di modelli, di ovvero i programmi CAD. Il programma effettua una sezione del modello da stampare scomponendolo in migliaia di sottilissimi strati orizzontali che vengono letti e stampati successione. Esistono delle stampanti in cui i materiali deposti per la creazione del pezzo, sono morbidi come ad esempio le plastiche amorfe che vengono riscaldate al di sopra della temperatura di transizione vetrosa.
Altre stampanti utilizzano i materiali sotto forma di granuli sottili che poi una volta riscaldati con luce laser o altre fonti di energia si ammorbidiscono e consentono la stampa dello strato da deporre.
Altre stampanti invece utilizzano delle resine liquide. Queste resine una volta a contatto con la luce si induriscono e all'interno di esse vengono disegnate le forme volute, strato per strato, utilizzando al pari di una matita da disegno un fascio laser focalizzato. Con le tecniche tradizionali di manifattura si andava a rimuovere il materiale partendo da blocchi più grandi attraverso operazioni di: taglio, forature e quindi producendo molti scarti di lavorazione. Il vantaggio di una stampante 3D è quello di utilizzare solo il materiale necessario senza spreco alcuno. La stampa 3D consente inoltre la completa personalizzazione del prodotto in quanto è possibile stampare attraverso la creazione di un file specifico un pezzo unico semplicemente con un click da tastiera.
Domande da interrogazione
- Quali materiali possono essere utilizzati nella stampa 3D?
- Come funziona il processo di stampa 3D?
- Quali sono i vantaggi della stampa 3D rispetto alle tecniche tradizionali di manifattura?
Nella stampa 3D si possono utilizzare materiali come plastiche, vetri, ceramiche, metalli e persino cellule, permettendo la produzione di una vasta gamma di oggetti, dalle abitazioni alle protesi bioniche.
Il processo di stampa 3D è additivo, in cui ogni strato di materiale viene deposto su quello precedente. Si utilizza un file CAD per scomporre il modello in sottilissimi strati orizzontali che vengono stampati in successione.
La stampa 3D riduce gli sprechi utilizzando solo il materiale necessario e permette la completa personalizzazione del prodotto, consentendo di creare pezzi unici con facilità.