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Storia della Terra
La Terra, madre oscura e profonda, da sempre abbraccia il segreto dell’esistenza, il mistero che affonda le sue radici nel buio primordiale, ben prima che l’occhio umano potesse contemplarla. Una distesa senza fine di terre inespugnabili e mari di tenebra, essa giaceva in un eterno abbraccio tra luce e ombra, cullata dalle pulsazioni di un cuore antico, battente in un tempo che nessun mortale potrebbe mai comprendere.Le origini della Terra
Nel crepuscolo dei giorni, quando le stelle ancora dormivano nell’oceano cosmico e le galassie si forgiano nella loro eterna danza, la Terra non era che una sfera informe, una fiamma incandescente di roccia, gas e vapore. Le forze elementari lottavano per dominarla, ma era la morte e la distruzione a regnare sovrane. I cieli piangevano fuoco e la terra gemeva sotto la furia degli elementi. Un caos primordiale, dove la luce non sapeva ancora come rivelarsi. Era un’epoca senza nome, senza volto, ma pregna di un male oscuro che scorreva nei fiumi di magma che bagnavano il suo corpo infernale.Poi, dal cuore stesso di quel vuoto cosmico, sorse una rivelazione. Un istante di silenzio, un respiro che spezzò l'infinità del caos. E, come un'ombra che si allunga sull'alba, la Terra cominciò a prendere forma. Venti gelidi soffiavano tra le cime di montagne che si ergevano come spine di un gigantesco scheletro, e i mari si agitarono, mentre il cielo diventava più cupo, sempre più vicino, come se cercasse di soffocare il mondo stesso.
La nascita della vita
Lentamente, ma inesorabilmente, dalla polvere e dalle ceneri della Terra, la vita cominciò a fiorire, ma non una vita di luce e di bellezza. Al contrario, essa emerse dalle ombre, portatrice di forme oscure e misteriose. Le prime creature, spettri di una natura non ancora domata, strisciavano attraverso le terre sconosciute, e in quelle paludi oscure si scontravano con l’indifferenza di un universo che non conosceva né compassione né perdono. Colonne di vapore si alzavano dai laghi neri, e le foreste si estendevano come labirinti inestricabili, pervasi dall'eco dei lamenti di antiche presenze.In quelle oscure ere, i dinosauri dominavano la Terra. Ma non erano creature semplicemente feroci. No, essi erano gli emissari di un potere più oscuro, una potenza primordiale che si nutriva di carne e sangue, di terrore e di sofferenza. Le loro zanne affondavano nella carne della Terra stessa, e i loro artigli straziavano la sua anima. Ogni passo che facevano era un ricordo di un mondo che viveva nel continuo abisso della lotta per la sopravvivenza.
La crudeltà della Terra
E poi giunse l’improvvisa fine di quel regno. Un’ombra più grande di tutte le altre, una calamità celeste che colpì la Terra, e la Terra, indifferente al destino dei suoi abitanti, si piegò sotto la forza della morte. Un impatto di fuoco e ghiaccio, un risveglio dalle tenebre più nere, che sigillò la fine di un’era e l’inizio di un’altra. I giganti di carne furono seppelliti sotto le macerie, e il cielo, ora solcato da crepe di un rosso sangue, si rivestì di una malinconica tranquillità. Ma la fine di una stirpe non è mai che l’inizio di un'altra, e in quel silenzio, in quel vuoto devastato, la Terra iniziò a risorgere, con una nuova vita.L'approdo dei mammiferi e la sottomissione dell'uomo
Era la venuta dei mammiferi. Creature più piccole, ma non meno temibili. Con occhi pieni di paura, ma con cuori indomiti, si aprirono nuove strade, nuovi regni. E fra le ombre di un mondo che stava per cambiare, l’uomo emerse. Non un dio, ma una bestia che camminava eretta, portatrice di ambizioni e di sogni. Ma nonostante la sua fragilità, l’uomo si fece padrone della Terra. Non con la forza bruta degli animali predatori, ma con l’inganno, con l’astuzia e con una sete insaziabile di potere.L'uomo costruì, distrusse, piegò la Terra alla sua volontà, ma mai senza lasciare tracce. Ogni città, ogni castello, ogni monumento che erigeva sembrava urlare il suo trionfo sopra la morte. Ma ogni pietra aveva il sapore dell'inquietudine, e ogni muro costruito celava una verità che nessun mortale avrebbe mai osato affrontare. La Terra, ormai una creatura ferita e affaticata, cominciò a piegarsi sotto il peso del suo stesso destino, e l’uomo, con la sua brama insaziabile, si trovò a fronteggiare forze che non avrebbe mai potuto controllare.
Eppure, nonostante la rovina che si avvicinava, la Terra continuava a respirare, come un’entità immortale che, pur nell’oscurità e nella sofferenza, non cessa mai di esistere. Essa porta in sé il ricordo di tutte le ere che l’hanno plasmata, di tutti gli esseri che l’hanno abitata. Un oscuro scrigno di segreti, di leggende dimenticate e di mondi perduti. La Terra è una regina oscura, che sorride in silenzio davanti alla caducità di tutte le cose, una madre che accoglie nel suo seno le ceneri dei suoi figli, i cui sogni si dissolvono come nebbia al mattino.
E mentre il cielo si oscura ancora, e i venti portano l’eco di antichi lamenti, la Terra rimane. La sua storia è scritta con le dita del destino, e chiunque cerchi di comprenderla dovrà fare i conti con la vastità dell’oblio e la certezza che nessuna vita, nessun regno, nessun sogno possa sfuggire al suo cupo abbraccio.