Ilaaa96
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Concetti Chiave

  • La sismica di volume fornisce prove fondamentali per la teoria della tettonica delle placche, analizzando la propagazione delle onde sismiche P e S.
  • Gli ipocentri dei terremoti si distribuiscono in diverse zone geografiche, come dorsali medio-oceaniche, faglie conservativi e sistemi arco fossa.
  • Il vulcanismo è correlato alla tettonica delle placche, concentrandosi in aree di subduzione, Rift Valley e Hot Spot.
  • Hot Spot influenzano la convezione del mantello, contribuendo al movimento delle placche litosferiche.
  • Il rischio sismico è valutato attraverso la previsione, prevenzione e controllo, utilizzando la teoria del rimbalzo elastico per stimare il periodo di ritorno dei fenomeni.

La sismica di volume, cioè l'indagine condotta dai sismologi, analizzando la velocità di propagazione delle onde di volume (P e S), è quella che ha fornito le prove alla teoria di Hess (espansione dei fondi oceanici) e quindi anche le prove della teoria della tettonica delle placche. Gli ipocentri dei terremoti si trovano:
• in corrispondenza delle dorsali medio-oceaniche, dove sono molto superficiali: qui sono la sede dove il magma dall'astenosfera emerge in superficie e poi si raffredda e diverge costituendo i fondali oceanici in allontanamento; questo risalire di magma, solidificare (in parte in condizioni intrusive formando peridotite, in parte in condizioni effusive formando i basalti) comporta dei terremoti superficiali, dovuti alla trazione che la crosta oceanica subisce a opera del processo di espansione dei fondi oceanici
• in corrispondenza della faglia di Sant Andrea e dell'Anatolia, anche qui sono pochi profondi: le fagli che rappresentano margini conservativi di due placche che sono una a fianco dell'altra senza che ne vena costruito nulla di nuovo, né distrutto nulla di vecchio
• in corrispondenza dei sistemi arco fossa, cioè dove c'è una subduzione di fondale oceanico sotto altro fondale oceanico, o subduzione di fondale oceanico sotto una catena montuosa (Ande), in questi casi gli ipocentri sono distribuiti lungo il piano di Benioff, cioè sono superficiali in corrispondenza delle fosse oceaniche, di media profondità sotto l'arcipelago di isole vulcaniche e profonde sotto il continente retrostante
• in corrispondenza di catene montuose, sono superficiali e sono dovuti alla convergenza di placche continentali dove ormai non c'è più possibilità di subduzione
L'interpretazione della tettonica delle pacche va anche d'accordo con la distribuzione del vulcanismo, di fatti il vulcanismo è concentrato o nelle zone di subduzione (sistemi arco fossa), o nelle zone di Rift Valley (dorsali medio-oceaniche) o negli Hot Spot (isole vulcaniche di magma basico che hanno un magma molto profondo).

Gli Hot Spot creano celle convettive più grandi e più lente che coinvolgono nel movimento di convezione tutto il mantello e quindi danno un ulteriore spinta alla convezione astenosferica. Secondo alcune interpretazioni le placche litosferiche superficiali non sarebbero una cosa diversa dal mantello perchè le placche superficiali non sarebbero niente altro che la parte superficiale del mantello in convezione che essendo così superficiale si raffredda in fretta e diventa rigida e sembra crosta ma in realtà è sempre mantello.
Rischio = prodotto della probabilità di eventi pericolosi per i danni che essi vanno a causare.
Il rischio sismico viene suddiviso in vari aspetti: si studia la previsione, la prevenzione e dove è possibile il controllo. Questo si fa anche nel caso del rischio vulcanico o del rischio idrogeologico o di valanghe. La previsione che riguarda i terremoti e il vulcanismo si deve fare sul periodo di ritorno del fenomeno. Il periodo di ritorno dei terremoti si spiega sapendo che in un certo territorio dove ci sono delle forze o compressive o attrattive, le rocce possono immagazzinare un tot di energia elastica, deformandosi fino a un limiti. Raggiunto quel limiti se gli forzi deformanti continuano le rocce si spaccano e quindi c'è un terremoto. Se nella zona le rocce si sono già spaccate in precedenza il perdurare delle forza attrattive o compressive provocherà movimento di faglia, cioè le rocce incamerano energia finchè riescano e poi si muove la frattura, si crea una faglia. Anche le faglie possono immagazzinare energia per un certo quantitativo, ma poi a un certo punto scattano, per cui faglie che sono ferme da anni possono rimettersi in movimento. Dunque a seconda della natura del territorio, della morfologia superficiale e soprattutto del tipo di rocce di quella regione, noi possiamo andare a valutare con la teoria del rimbalzo elastico qual è il periodo di ritorno del fenomeno.

Domande da interrogazione

  1. Quali prove ha fornito la sismica di volume alla teoria della tettonica delle placche?
  2. La sismica di volume ha fornito prove alla teoria di Hess sull'espansione dei fondi oceanici, supportando così la teoria della tettonica delle placche attraverso l'analisi della velocità di propagazione delle onde di volume (P e S).

  3. Dove si trovano gli ipocentri dei terremoti e quali sono le loro caratteristiche?
  4. Gli ipocentri si trovano in corrispondenza delle dorsali medio-oceaniche, delle faglie come Sant Andrea e dell'Anatolia, dei sistemi arco fossa e delle catene montuose, con caratteristiche che variano dalla superficialità alla profondità a seconda della localizzazione e del contesto geologico.

  5. Come si distribuisce il vulcanismo in relazione alla tettonica delle placche?
  6. Il vulcanismo si concentra nelle zone di subduzione, nelle Rift Valley e negli Hot Spot, in accordo con la distribuzione delle placche tettoniche e i movimenti convettivi del mantello.

  7. Cosa si intende per rischio sismico e come viene gestito?
  8. Il rischio sismico è il prodotto della probabilità di eventi pericolosi per i danni che causano. Viene gestito attraverso la previsione, la prevenzione e, dove possibile, il controllo, considerando il periodo di ritorno dei fenomeni sismici.

  9. Qual è il ruolo delle faglie nel contesto sismico?
  10. Le faglie immagazzinano energia elastica fino a un certo limite, e quando questo viene superato, possono rimettersi in movimento, causando terremoti. La loro attività è influenzata dalla natura del territorio e dal tipo di rocce presenti.

Domande e risposte