Langello
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Concetti Chiave

  • L'analisi delle onde sismiche ha permesso di modellare la stratificazione interna della Terra, con terremoti che originano fino a 700 km di profondità.
  • Le onde sismiche si dividono in onde P, che si propagano longitudinalmente nei solidi e liquidi, e onde S, che si propagano trasversalmente solo nei solidi.
  • La velocità delle onde sismiche varia con la densità del materiale attraversato, influenzando il loro percorso e causando rifrazione.
  • L'ecotomografia sismica rivela percorsi curvilinei delle onde e identifica zone d'ombra dove le onde non arrivano, a causa delle variazioni nella struttura terrestre.
  • La presenza di zone liquide e solide all'interno della Terra, come il nucleo esterno liquido e il nucleo interno solido, influenza la propagazione delle onde P e S.

Indagine sismica

L’analisi delle onde sismiche che si generano a seguito dei terremoti ha fornito il modello della stratificazione della Terra.
La profondità massima mai registrata riguardo all’origine dei terremoti equivale a circa 700 km.
Il punto in cui si genera il terremoto è chiamato ipocentro, mentre quello in cui si manifesta sulla superficie terrestre è chiamato epicentro.
Le onde sismiche possono essere distinte in:
- Onde P (prime) sono più veloci e si propagano longitudinalmente (quindi nella stessa direzione in cui oscillano le particelle) sia nei solidi sia nei liquidi;
- Onde S (seconde) si propagano trasversalmente (o di taglio), perpendicolarmente rispetto all’oscillazione delle particelle, esclusivamente nei solidi.
La velocità di questi due tipi di onde cambia a seconda della densità del materiale attraverso cui si propagano: maggiore è la densità maggiore sarà la velocità (misurata in km/s).

Se il materiale è omogeneo esse si propagano in linea retta; se la densità cambia subiscono una certa rifrazione: se si passa da una densità maggiore ad una minore l’onda si avvicina alla verticale, viceversa se la densità è prima minore e poi maggiore.
Il percorso delle onde viene analizzato grazie all’ecotomografia sismica: si registra per lo più un percorso regolare curvilineo. Esso individua quattro zone/superfici differenti attraverso le quali le onde cambiano direzione; in questa analisi si registrano anche zone in cui le onde sismiche non arrivano: le zone d’ombra, e, per le onde P si trovano tra gli 11000km e i 16000km di distanza dall’epicentro del terremoto; mentre per le onde S dopo gli 11000km. [11000km è circa ¼ della circonferenza terrestre].
Questo significa che le onde S raggiungono una zona liquida che le arresta; mentre le onde P raggiungono una zona meno densa, avvicinandosi alla verticale, e poi di nuovo virano verso l’esterno incontrando una zona più densa. Troviamo quindi all’interno un ulteriore suddivisione: nucleo esterno (liquido) e nucleo interno (solido).

Domande da interrogazione

  1. Qual è la differenza principale tra le onde sismiche P e S?
  2. Le onde P sono più veloci e si propagano longitudinalmente sia nei solidi che nei liquidi, mentre le onde S si propagano trasversalmente solo nei solidi.

  3. Cosa succede alle onde sismiche quando attraversano materiali con densità variabile?
  4. La velocità delle onde sismiche aumenta con la densità del materiale. Se la densità cambia, le onde subiscono rifrazione: si avvicinano alla verticale passando da una densità maggiore a una minore e viceversa.

  5. Cosa indicano le zone d'ombra rilevate nell'ecotomografia sismica?
  6. Le zone d'ombra indicano aree in cui le onde sismiche non arrivano. Le onde S vengono arrestate da una zona liquida, mentre le onde P attraversano zone di diversa densità, suggerendo la presenza di un nucleo esterno liquido e un nucleo interno solido.

Domande e risposte