ZiedSarrat
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Concetti Chiave

  • Harry Hess rivoluzionò la teoria della deriva dei continenti negli anni '60, riprendendo le idee di Arthur Holmes.
  • Holmes paragonava le rocce semi-fuse dell'astenosfera al comportamento dell'acqua riscaldata, ma le sue idee erano troppo avanzate per l'epoca.
  • Hess propose che i continenti fossero trasportati da moti convettivi nel mantello, piuttosto che spostarsi attivamente.
  • La teoria di Hess, nota come espansione dei fondi oceanici, fu supportata dalla scoperta delle dorsali oceaniche.
  • Il magma emergente dalle dorsali genera nuova crosta oceanica, confermando la teoria della tettonica delle placche.

Indice

  1. La teoria di Holmes e Hess
  2. L'espansione dei fondi oceanici

La teoria di Holmes e Hess

Una prima svolta in questo campo di studi si ebbe nel 1960 per opera del geologo statunitense Harry Hess; che riprese una teoria elaborata circa quarant'anni prima dal geologo inglese Arthur Holmes; uno dei pochi sostenitori delle idee di Wegener. Secondo Holmes, le rocce semi-fuse dell'astenosfera dovevano comportarsi come l'acqua di una pentola sul fuoco: il liquido calco a contatto con la fonte di calore sale verso l'alto; mentre quello raffreddatosi in superficie ridiscende lateralmente.

L'idea di Holmes si rivelo' troppo avveniristica per i suoi tempi e non fu presa in considerazione nemmeno da Wegener. Toccherà dunque a Hess riconsiderarla; spiegando che i continenti non hanno avuto (e non hanno tuttora) parte attiva nel loro spostamento, ma sono semplici "zattere" trascinate da moti convettivi nel mantello, a loro volta causati dalla distribuzione non omogenea del calore endogeno.

L'espansione dei fondi oceanici

L'idea di Hess, oggi nota come teoria dell'espansione dei fondi oceanici, fu elaborata ai tempi della scoperta delle dorsali oceaniche, ovvero dei sistemi di fratture e rilievi sottomarini che si estendono in tutti gli oceani.

Secondo Hess, lungo una dorsale oceanica, il magma in risalita dal mantello genera continuamente nuova crosta oceanica che, saldandosi sui fianchi della dorsale, ne provoca il reciproco allontanamento. Questa ipotesi troverà conferma e costituirà parte integrante della più ampia teoria della tettonica delle placche.

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