Concetti Chiave
- Nel V secolo i Greci iniziarono a distinguere tra leggi naturali (physis) e leggi umane (nomos), riconoscendo i limiti delle seconde.
- I sofisti Ippia e Antifonte esaltarono la physis come universale e rispettabile, mentre il nomos era visto come parziale e discutibile.
- Sofisti aristocratici come Trasimaco e Crizia criticarono le leggi umane, accusandole di servire gli interessi dei potenti.
- Callicle disprezzava le leggi umane perché proteggevano i deboli, contrariamente alla legge della natura dove il forte prevale.
- Protagora, un sofista atipico, riconobbe il valore delle leggi umane nel mantenimento della coesione sociale.
Indice
Il rapporto tra legge di natura e legge umana
Fino al V secolo, il rapporto tra legge di natura e legge umana era dato per scontato. I Greci ritenevano che le leggi delle poleis fossero conformi alle leggi universali. Con la diffusione della democrazia ad Atene e in altre città greche, nel V secolo, ci si rese conto che in realtà le leggi fatte dagli uomini erano il frutto di tante discussioni, dispute e problemi e avevano dei limiti come tutte le cose fatte dagli uomini.
La distinzione tra physis e nomos
I sofisti distinsero una volta per tutte le leggi naturali (physis) dalle leggi degli uomini (nomos). Ippia e Antifonte furono i primi sofisti a fare questa distinzione, esaltando la legge di natura; questa, essendo uguale per tutti e sempre valida, è degna di rispetto, mentre le leggi degli uomini sono parziali, mutevoli e discutibili. La physis è sacra perché rende gli esseri umani veramente uguali tra loro, mentre il nomos non mette tutti sullo stesso piano.
Critiche aristocratiche al nomos
Un altro gruppo di sofisti di estrazione aristocratica attaccò in modo aggressivo il nomos, sottolineando come in realtà dietro alle leggi umane si nascondano gli interessi dei più forti; i principali furono Trasimaco e Crizia. Le leggi non erano affatto sacre, ma erano semplicemente espressione della volontà di chi era al potere.
Callicle e la legge contro natura
Un altro sofista aristocratico era Callicle, il quale disprezzava le leggi umane perché sono contro natura. Infatti in natura il debole viene schiacciato dal più forte, il piccolo viene mangiato dal grande. Le leggi umane, invece, tutelano i più deboli e sono per questo motivo contro natura.
Cosmopolitismo e uguaglianza umana
Alcuni altri sofisti sostenevano apertamente l’uguaglianza degli uomini che erano tutti abitanti dello stesso mondo (cosmopolitismo), criticando così la schiavitù. Protagora fu quindi un sofista atipico perché riconobbe nelle leggi umane un importante valore di regolatrici della convivenza sociale.
Domande da interrogazione
- Qual è la differenza principale tra physis e nomos secondo i sofisti?
- Quali critiche venivano mosse al nomos dai sofisti aristocratici?
- Come si differenziava Protagora dagli altri sofisti riguardo alle leggi umane?
I sofisti, come Ippia e Antifonte, distinguevano tra physis, le leggi naturali universali e immutabili, e nomos, le leggi umane, che sono parziali, mutevoli e discutibili.
Sofisti aristocratici come Trasimaco e Crizia criticavano il nomos, sostenendo che le leggi umane riflettono gli interessi dei più forti e non sono sacre, ma espressione della volontà di chi detiene il potere.
Protagora era un sofista atipico perché riconosceva nelle leggi umane un valore importante come regolatrici della convivenza sociale, sostenendo l'uguaglianza degli uomini e criticando la schiavitù.