Rosabianca 88
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Concetti Chiave

  • Il cinema si distingue per la sua dimensione temporale, articolata tra tempo materiale della pellicola e tempo del film.
  • Il tempo della pellicola si classifica in lungometraggio (oltre 60 minuti), mediometraggio (30-59 minuti) e cortometraggio (fino a 30 minuti).
  • La durata assoluta dell'inquadratura è il tempo cronometrico tra due stacchi di montaggio, mentre la durata relativa dipende dal tempo di lettura dell'inquadratura.
  • La durata relativa può essere insufficiente, sufficiente o sovrabbondante, influenzando la riconoscibilità dell'inquadratura.
  • Nel cinema narrativo classico, la durata relativa sufficiente garantisce un equilibrio tra durata assoluta e tempo di lettura.

Il tempo cinematografico

Gran parte della novità del cinema rispetto ad altre arti figurative risiede nella sua dimensione temporale. Possiamo parlare del tempo cinematografico in una duplice prospettiva: il tempo materiale della pellicola e dell'inquadratura, e quello del film. Per
quanto concerne il tempo della pellicola, una prima distinzione può essere fatta tra lungometraggio, mediometraggio e cortometraggio. Il lungometraggio è il film che di norma dura più di 60 minuti; il cortometraggio ha una durata complessiva di massimo 30 minuti; il mediometraggio si aggira tra i 30 e 59 minuti.

C'è poi una temporalità legata la velocità di ripresa e di proiezione. C'è poi una temporalità che è propria dell'inquadratura. La durata assoluta indica la durata cronometrica dell'inquadratura, ossia il tempo che intercorre tra due stacchi di montaggio.

La durata relativa è data dalla differenza tra la durata assoluta il tempo di lettura dell'inquadratura. Il tempo di lettura è ovviamente un dato legato a fattori soggettivi, ma chiedi certo varia in base alla quantità di elementi visivi contenuti nell'inquadratura e in base al taglio di ripresa adottato. Per questi fattori la durata relativa può risultare insufficiente, sufficiente o sovrabbondante rispetto alla differenza tra durata assoluta il tempo di lettura richiesto. Nel caso di durata relativa insufficiente l'inquadratura non è riconoscibile nel suoi elementi o lo è parzialmente. All'estremo opposto troviamo la durata relativa sovrabbondante: la durata assoluta dell'inquadratura è sproporzionata rispetto al tempo di lettura necessario per la sua decodificazione. Il caso più frequente invece è quello della durata relativa sufficiente: esso è tipico del cinema narrativo a partire dall'epoca classica e si caratterizza per una situazione di equilibrio tra durata assoluta dell'inquadratura e tempo di lettura della stessa.

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