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Indice

  1. Relazione sul lavoro di educazione civica, che corrisponde a un film diretto da Giacomo Campiotti intititolato “Il sorteggio”
  2. Chi è il protagonista

Relazione sul lavoro di educazione civica, che corrisponde a un film diretto da Giacomo Campiotti intititolato “Il sorteggio”

Il film “Il sorteggio”, diretto da Giacomo Campiotti, è ambientato a Torino alla fine degli anni '70. La storia si sviluppa in un periodo storico molto difficile per l’Italia, noto come gli “Anni di Piombo”,che iniziano in Italia con la strage di Piazza Fontana per poi giungere al 1978 con l’assassinio di Aldo Moro,caratterizzato da forti tensioni sociali, terrorismo politico e crisi istituzionale.
Attraverso la vicenda di un uomo comune, il film affronta importanti tematiche legate alla legalità, alla responsabilità civile, al ruolo delle istituzioni democratiche e alla partecipazione attiva del cittadino.
La prima cosa che si può guardare nel film è l’importanza di un’industria automobilistica chiamata FIAT, su cui praticamente funzionava il mercato economico dell’Italia ed era la principale venditrice di automobili nel Paese all’epoca, però nonostante la sua fama addirittura in un’industria si vede che non teneva tanto alla sicurezza sul lavoro perché si fa vedere che un’ operaio si fa male per merito di un macchinario non funzionante.
Dopo questo incidente si vengono a presentare nel film, le Brigate Rosse, che sono un’organizzazione terroristica di sinistra, appunto responsabile di vari omicidi come quello che avverrà il 9 Maggio del 1978 ad Aldo Moro.

Chi è il protagonista

Nel film il protagonista è Tonino Barone, di cui anche egli è un’operaio della FIAT, che è una persona poco istruita ma comunque un’operaio semplice.
Lui insieme al suo amico Gino è contro il movimento delle BR.
Da un giorno all’altro succede un qualcosa di importante all’interno della vita di questa persona,addirittura viene convocato in Tribunale.
Lui inizialmente prende la notizia con entusiasmo, pensando che possa trattarsi di un’occasione importante.
Tuttavia, scopre di essere stato eletto giudice popolare da parte del Presidente della Corte d’Assise, lui insieme ad altri 5 dovrà testimoniare contro le Brigate Rosse.
La sua vita si complica:la paura cresce, i colleghi lo isolano, la famiglia è in pericolo e le minacce diventano molto concrete.
I suoi compagni(cioè gli altri giudici popolari)si ritirano da questa grande responsabilità a loro afflitta, presentando vari certificati medici necessari (che erano 6 i richiesti).
Tonino resta diviso tra due desideri:
1)se proteggere sé stesso;
2)compiere il suo dovere.
Il film mostra con grande intensità come le organizzazioni criminali, possano coinvolgere anche le persone più oneste, ma anche come il coraggio nel contesto civile sia fondamentale per la democrazia.
Tonino, pur nella sua semplicità, rappresenta il cittadino comune chiamato a difendere lo Stato di diritto, e per farlo deve affrontare minacce, dubbi e solitudine.
Il film mette in evidenza come la legalità non sia un concetto astratto(questo riferimento perché ci sono delle scene in cui si leggono degli articoli della Costituzione),ma una responsabilità concreta, che richiede scelte difficili e spesso personali.
In conclusione, il protagonista alla fine decide di testimoniare contro le Brigate Rosse e quindi di adempiere al suo dovere civico.
Poco dopo la fine del processo, viene a sapere che Gino(interpretato da Giorgio Falletti) è stato assassinato(addirittura da un ragazzo che lavorava nella FIAT e che si stava laureando) e quindi ancor di più è convinto della decisione che ha preso.

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