Concetti Chiave
- Il passaggio dal cinema muto al sonoro fu accolto con difficoltà dagli addetti ai lavori, nonostante il potenziale evidente del suono nei film.
- Inizialmente, il sonoro era difficile da sincronizzare con le immagini, causando problemi tecnici come il danneggiamento delle pellicole.
- Il primo film sonoro, "Il cantante di jazz", proiettato nel 1927, segnò l'inizio del successo del cinema sonoro, rivoluzionando l'industria cinematografica.
- L'introduzione del sonoro comportò sfide tecniche, come il rumore della macchina da presa, risolte con l'uso di cabine insonorizzate che limitavano però i movimenti di camera.
- Il tempo del film include due concetti: la storia, ovvero gli avvenimenti, e il racconto, cioè come questi vengono narrati, con possibilità di divergenze temporali come flashback e flashforward.
Passaggio dal muto al sonoro
Il passaggio dal cinema muto al cinema sonoro ebbe un’accoglienza parzialmente positiva, gli addetti ai lavori fecero fatica ad accettare questa novità. Sin dalla nascita del cinema si cercò di rendere i film sonori, in primo luogo con la musica, sincronizzando l’immagine con il sonore o usando un proiettore con annesso un fonografo ma le pellicole si danneggiavano e si perdeva la sincronia. Oggi il sonoro è disgiunto dall’immagine. American Telegraph lavorava sui collegamenti telefonici a lunga distanza trovando come registrare il suono sulla pellicola. Capiscono il potenziale della loro scoperta e si rivolgono alle industrie cinematografiche come Warner e Fox. Cantante di jazz proiettato nel 1927, è il primo film sonoro (parzialmente, perchè lo sentiamo solo cantare e non parlare). Da qui in avanti il sonoro trionfa. Dal 1929 usciranno solo film sonori. Il pubblico è entusiasta ma il problema sono gli addetti ai lavori perché il cinema torna indietro di 20 anni e si torna a girare negli studi. C’erano però delle difficoltà, come per esempio il rumore della macchina da presa mentre si registrava. Venivano dunque costruite delle cabine insonorizzate (blimp) all’interno delle quali si inserivano le MDP. Questo bloccava però i movimenti di camera. In quegli anni non esisteva il montaggio sonoro in post produzione.Se invece prendiamo in considerazione il tempo del film, dobbiamo per prima cosa fare una distinzione tra storia e racconto. La storia è l'insieme di avvenimenti che compaiono nel film, il cosa si dice, mentre il racconto, o discorso, è la modalità con la quale questi avvenimenti vengono disposti nel film narrativo, il come si dice. Dobbiamo distinguere il tempo della storia, ossia il modo in cui si sono effettivamente svolti gli avvenimenti, dal tempo del racconto, cioè la costruzione temporale realizzata dal film per fare a procedere gli avvenimenti. Le relazioni tra il tempo della storia e tempo del racconto possono essere analizzati secondo le categorie chi è Genette applica la narrativa letteraria: ordine, durata e frequenza. L’ordine sta a indicare la successione cronologica degli avvenimenti. Tempo della storia e tempo del racconto possono coincidere, oppure divergere producendo un’anacronia. Nel caso in cui l'ordine del racconto prevede un salto temporale verso il passato rispetto all'ordine della storia, si produce un’analessi detta flashback; se l'ordine temporale del racconto produce un salto in avanti sia una prolessi detta flashforward. L’asincronia può anche essere dovuta alla disposizione e caotica, apparentemente casuale, dei blocchi narrativi che compongono la storia. Più esattamente si parla di acronia, cioè una totale confusione dell'ordine temporale di un apparente assenza.
Domande da interrogazione
- Quali furono le principali difficoltà tecniche nel passaggio dal cinema muto al sonoro?
- Come venne accolto il cinema sonoro dagli addetti ai lavori e dal pubblico?
- Qual è la differenza tra il tempo della storia e il tempo del racconto nel cinema?
- Quali furono i primi film sonori e come influenzarono l'industria cinematografica?
Le principali difficoltà tecniche includevano la sincronizzazione del suono con l'immagine e il rumore della macchina da presa durante la registrazione, che richiedeva l'uso di cabine insonorizzate, limitando i movimenti di camera.
Gli addetti ai lavori fecero fatica ad accettare il cinema sonoro, mentre il pubblico fu entusiasta. Il cinema tornò a girare negli studi, come 20 anni prima, a causa delle nuove esigenze tecniche.
Il tempo della storia si riferisce alla sequenza cronologica degli eventi, mentre il tempo del racconto riguarda la costruzione temporale degli eventi nel film, che può includere anacronie come flashback e flashforward.
"Il cantante di jazz" del 1927 fu il primo film sonoro, sebbene parzialmente, e segnò l'inizio del trionfo del sonoro nel cinema, portando dal 1929 alla produzione esclusiva di film sonori.