sampei171
Genius
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Concetti Chiave

  • Una parodia teatrale del "Giulio Cesare" di Shakespeare, dove l'animazione cerca di non far ridere, ma finisce per farlo.
  • Il personaggio del comico cerca di evitare ruoli banali, ma finisce sempre in situazioni comiche e surreali.
  • Il dialogo tra i due protagonisti è costantemente interrotto da battute e giochi di parole.
  • Il comico crea situazioni assurde mescolando riferimenti storici a contesti moderni, come la Roma e la banca d'Italia.
  • La scena si conclude con una parodia della morte di Cesare, dove il comico trasforma una tragedia in una serie di gag comiche.

SPALLA: questa sera vorremmo dimostrarvi che l'animazione non sempre fa ridere. infatti questa sera non vi faremo più nulla di divertente, non vi faremo più nulla di scherzoso, non vi faremo più nulla di ludico...
COMICO: questa sera non vi faremo più nulla! arnvederci a tutti...
SPALLA: (blocca c) questa sera vi presenteremo dal giulio cesare di william shakcspeare. atto primo scena terza… “la morte di cesare”.
COMICO: azz' che allegria! non si potrebbe fare qualcosina di più allegro, che so…la lunga agonia di cesare...
SPALLA: no; la morte di cesare.
COMICO: i dolori di cesare...
SPALLA: no! la mone di cesare.
COMICO: 'o mal' e panza di...(vede s arrabbiato) no! la morte di cesare.
SPALLA: ora prendi questa toga.
COMICO: cos'è questa?
SPALLA: una toga.
COMICO: e guai a chi me la toga!
SPALLA: viste le mie basi classiche, io questa sera farò cesare e tu...(gli mette la parrucca) la moglie di cesare!
COMICO: uffa, mai una parte gratificante...
SPALLA: ma guarda che la moglie di cesare era una donna...(fa un gesto di abbondanza)
SPALLA: la moglie di cesare era una donna...(gesto)... smettila! io ora farò cesare che va in senato a morire...
COMICO: come?
SPALLA: ammazzato...
COMICO: e va a morì ammazzato'
SPALLA: io farò cesare che esce di casa e tu mi devi salutare.

moglie io vaco in senato....
COMICO: (con voce femminile) ciao, statt' buon'!
SPALLA: ma come "ciao statt' buon’"? la moglie di cesare adesso lo salutava cosi? in napoletano per giunta?
COMICO: perchè, la moglie di cesare non poteva conoscere il napoletano?
SPALLA: e chi gliel'aveva insegnato?
COMICO: cesare! perché tu devi sapere che cesare teneva una villa a capri accanto a quella di tiberio, e la moglie di cesare e la moglie di tiberio si conoscevano. una si chiamava cicciuzza e l'altra concettina e si parlavano gridando dalle finestre. "cicciuuuuuuzzza!" "che c'è cuncetttììì?" "ieri sera agg' fatt' na cena e agg' preparat'o minestrone che m'è rimasto tutto 'n copp' o stommaco".
SPALLA: e a te tutte queste cose chi te le ha dette?
COMICO: il mio amico peppino.
SPALLA: peppino chi?
COMICO: peppino di capri!
SPALLA: tu...tu...non puoi rimanere così indifferente. io sto andando m senato e là c'è la schifezza, il putridume, la magagna...
COMICO: e che schifo! nun ce puliscono mai int' a stù senat'!
SPALLA: e poi non stare con le mani in mano. fai qualcosa… muoviti, affaccendati nelle faccende di casa, affaccendati nelle faccende di casa...(c prova a ripeterlo ma si impiccia e fa impicciare anche s che si irrita di più)... insomma affaccendati nelle faccende di casa! moglie io vaco in senato...
COMICO: baleno e lavori meno!
SPALLA: (guarda c con odio)
COMICO: sferruzz, sferruzz, sferruzz...
SPALLA: ed ora cosa stai facendo?
COMICO: lavoro a maglia...
SPALLA: forse è meglio se canticchi una canzone. moglie io vaco in senato...
COMICO: trottolino amoroso dùddù dàddàddà....
SPALLA: questa canzone chi la canta?
COMICO: minghi e mietta.
SPALLA: tu devi cantare una canzone dell'imoero...
COMICO: faccetta nera, dell'abbiss...(s lo blocca con una mano sulla bocca)
SPALLA: non questo impero! devi cantare una canzone dell'epoca di cesare. moglie io vaco in senato...
COMICO: grazie dei fior...
SPALLA: e questa chi la canta?
COMICO: nilla pizzi!
SPALLA: e secondo te nilla pizzi era dell'epoca di cesare?
COMICO: più o meno…
SPALLA: e poi,cerca di metterci almeno un po' di pathos.
COMICO: su questo sono d'accordo: un po' di pathos di fegotos d’ocas spalmato sul panes....
SPALLA: ma cosa hai capito... il pathos lo devi tirare fuori tu. su, tiralo fuori!
COMICO: veramente io... mi vergogno qui davanti a tutti....
SPALLA: il pathos si fa con la concentrazione. su, concentrati!
COMICO: (si sforza come se stesse al bagno)
SPALLA: ma... cosa stai facendo?
COMICO: mi sto sforzando, ma se continuo ancora mi caco sotto...
SPALLA: ti devi concentrare col cervello...
COMICO: e che mò caco p'ì recchie...
SPALLA: pathos sta per drammatizzazione. devi drammatizzare. hai capito? moglie io vaco in senato....
COMICO: (tipo sceneggiata napoletana) noooooooooooooooooo! cesariiiiiiiiiii nun andaaaaare che chill' t'acciiiiiiiiiiiidono....teneeeeeeeeeeetelo che chist' va addù sta a magaaaaaaaaaaagna...
SPALLA: non hai capito nulla! cerca di aggiungerci un po' di mimica gestuale studiata.
COMICO: che cosa?!?!...
SPALLA: ti faccio vedere io: io farò “moglie io vaco in senato” (gesticola) e tu farai: “no cesare non andare no” (gesticola)
COMICO: azz' quant'è brav'! scusa, me lo fai rivedere?
SPALLA: (ripete) ora hai capito? moglie io vaco m senato...
COMICO: (tipo karateka) noooooo! cesarceeeeeé! non andaaaaaaré'....
SPALLA: ma cos'è questo, bruce lee?
COMICO: veramente brucia un po' qui perché prima mi sono sforzato troppo...
SPALLA: e che schifo....senti facciamo così: io continuo a fare cesare e tu per la faccia che hai farai cassio.
COMICO: no no no. io cassio non lo faccio.
SPALLA: e perché no?
COMICO: perche fino a prova contraria qua chi tiene la faccia di cassio sei tu.
SPALLA: va bene. allora io farò cassio e fu farai cesare.
COMICO: finalmente una pane importante!
SPALLA: allora, tu sei cesare davanti al senato e devi entrare, varcare questa porta importante passando attraverso la soglia là, la soglia là, là la soglia là là...(continua a dire soglia là mentre c cerca qualcosa per terra. s se ne accorge) ma cosa stai facendo?
COMICO: sto cercando la sogliola, ma non la trovo. ho trovato solamente un bastoncino findus dell’epoca….
SPALLA: soglia, non sogliola! significa porta!
COMICO: allora figurati quante porte al gratin mi sono mangiato...
SPALLA: forza, attraversa la porta importante.
COMICO: din don! quagliò facitem trase, so cesare! (mima di sfondare la porta, e poi mima la porta girevole) gnigno gnigno gnigno gnigno gnigno...
SPALLA: perché adesso al senato c'era la porta girevole...
COMICO: e' una porta importante, l'hanno messa pure alla banca d'italia...
SPALLA: torna indietro!
COMICO: (mima la porta girevole all'indietro) gnognì gnogm gnognì...
SPALLA: sei già entrato in senato. ora saluta i senatori.
COMICO: sarve ragà, ch'ha fatto la roma?
SPALLA: ma cosa.....
COMICO: mo’ cesare non poteva essere tifoso della roma?
SPALLA: no! non lo era! tu devi salutare i tuoi amici senatori, i tuoi colleghi, i tuoi ragazzi. devi salutare in latino!
COMICO: buongiomum a tuttum quantum...
SPALLA: lo sanno anche i bambini che ci si salutava dicendo ave.
COMICO: ave... llino!
SPALLA: avellino??
COMICO: 'o senatore si chiamava lino! ave...ntino!
SPALLA: aventino??
COMICO: 'o senatore si chiamava ntino! ave…ninchi!
SPALLA: ave ninchi???
COMICO: ave maria aiutami tu, che io co’ chist' nun ge la facc’ cchiù!
SPALLA: lasciamo perdere i saluti. fai una arringa ai senatori.
COMICO: lo devo proprio fare?
SPALLA: si! fai l'arringa ai senatori!
COMICO: me l'hai detto tu eh...(fa il verso del pesce)
SPALLA: ma cosa hai capito! arringa con due erre, sta per discorso!
COMICO: e mi pareva nù mercat' d'ù pesce stù senat'....e comunque io non so cosa dire.
SPALLA: va bene. allora io cassio suggerisco a te cesare le parole...
COMICO: grazie al cassio!
SPALLA: ecco...
COMICO: ecco...
SPALLA: lo sento...
COMICO: lo sento...
SPALLA: cassio...
COMICO: cassio...
SPALLA: e' dietro di me...(si mette dietro c molto attaccato)
COMICO: (sposta s accanto a sé) accanto a me! cosa dobbiamo fare, un discorso o cosa?
SPALLA: ma guarda che queste sono le battute del copione...
COMICO: queste sono le battute del ricchione....
SPALLA: su, ripetiamo. ecco...
COMICO: ecco...
SPALLA: lo sento...
COMICO: lo sento...
SPALLA: cassio...
COMICO: cassio...
SPALLA: e' dietro di me...(sì rimette dietro a c molto attaccato)
COMICO: (lo sposta accanto) accanto a me! ma possibile che fra tanti cassi che ci sono proprio nù cassio ricchione mi doveva capitare....
SPALLA: ed ora siamo giunti alla scena più bella, il momento culminante, la scena madre: la scena della tua mone!
COMICO: che culo!
SPALLA: cesare prende la prima coltellata, ma prima di morire dice la sua celebre frase: "quoque tu brute fili mihi ignotae".
COMICO: si vede che hai fatto l'accademia! me la ripeti?
SPALLA: "quoque tu brute fili mihi ignotae". hai capito? prendi la coltellata...zac!
COMICO: aaah “coccodè brutto figlio di mignotta!!!”
SPALLA: (dando le coltellate) 3...5...7...13..45..89..134..234..541...789...
COMICO: (mentre s continua a dare i numeri) estrazioni del lotto! erano trentatrè! 33!... 33!... (s comincia ad auscultarlo)
SPALLA: faccia vedere la lingua? (c fa una linguaccia) tossisca? (c tossisce in faccia a s) che schifo. giovanotto, lo sa che le rimane poco da vivere?
COMICO: e ci credo, co tutt' stì curtellat’ che m'hai rat'....
SPALLA: e allora muori!
COMICO: aaaaaaaaaah! e cesare va a morire in mezzo ai suoi senatori...aaaaaah! (va in mezzo al pubblico continuando a lamentarsi)
SPALLA: insomma, vuoi morire?
COMICO: una volta sola si muore. almeno quella fammi morire bene! aaaaaaahhh! (continua per un altro po', poi sale sul palco, sempre lamentandosi, stende la toga per terra e ci si sdraia come su una poltrona romana)
SPALLA: stai comodo? tutto a posto? ti serve qualcosa, che so, nu bicchiere d’acqua….
COMICO: no grazie, mi esce dai buchi.
SPALLA: adesso farò un discorso sulla tomba ci cesare. io marcantonio…
COMICO: ed io marco maradona...
SPALLA: no, io marcoantonio...
COMICO: ed io marco maradona. e' pure più difficile... scusa ma io che faccio?
SPALLA: tu fai lo spirito di cesare che risponde dall'aldilà. cesareeeeee....
COMICO: siiiiiii……
SPALLA: ti ricordi la battaglia di francia?
COMICO: e fui ferito alla pancia...
SPALLA: ed io ero con te...
COMICO: e tu eri con me...
SPALLA: cesareeeeee....
COMICO: siiiiiii...
SPALLA: ti ricordi la battaglia del rubicone?
COMICO: e fui ferito al ditone....
SPALLA: ed io ero con te....
COMICO: e tu eri con me....
SPALLA: cesareeeee....
COMICO: siiiiii....
SPALLA: ti ricordi la battaglia di teodorico?
COMICO: e fui ferito all'ombelico....
SPALLA: ed io ero con te...
COMICO: e tu eri con me....
SPALLA: cesareeeeee....
COMICO: siiiiiii......
SPALLA: ti ricordi la battaglia di vercingetorige?
COMICO: e fui ferit....(cerca di trovare qualcosa che finisca con 'orige', poi guarda s che sorride per averlo beffato)...e quella volta mi andò bene....
SPALLA: ed io non ero con te....
COMICO: e tu non eri con me....
SPALLA: cesareeeeee......
COMICO: siiiiiii......
SPALLA: ti ricordi la battaglia di milazzo?
COMICO: e fui ferito 'n copp' 'o .....(s lo interrompe prima che possa dire la parolaccia)
SPALLA: ed io ero con te.....
COMICO: e tu eri com me.... senti un po' marcantò, ma tu eri sempre con me?
SPALLA: sempre!
COMICO: sempre accanto a me?
SPALLA: sempre!
COMICO: sempre vicino a me?
SPALLA: sempre!
COMICO: ne’ marcantò…… ma marcass’ nu poco a’ peste!!!!

Domande da interrogazione

  1. Qual è il tema principale della scena presentata?
  2. La scena è una parodia comica della morte di Giulio Cesare, con un tono umoristico e giochi di parole.

  3. Come viene rappresentato il personaggio di Cesare?
  4. Cesare è interpretato in modo comico, con battute e situazioni assurde, come il saluto in napoletano e la parodia delle sue ultime parole.

  5. Qual è il ruolo del "Comico" nella scena?
  6. Il Comico interpreta vari ruoli, tra cui la moglie di Cesare e Cesare stesso, aggiungendo umorismo attraverso fraintendimenti e battute.

  7. Come viene utilizzato il linguaggio nella scena?
  8. Il linguaggio è ricco di giochi di parole, doppi sensi e riferimenti culturali, creando un effetto comico e parodistico.

  9. Qual è l'obiettivo della scena?
  10. L'obiettivo è intrattenere il pubblico con una parodia umoristica e irriverente di un classico drammatico, giocando con le aspettative e i cliché storici.

Domande e risposte