Concetti Chiave
- L'illuminazione della scena non solo garantisce visione nitida, ma può anche orientare l'attenzione dello spettatore su specifiche aree o oggetti.
- Le ombre create dall'illuminazione si dividono in proprie, portate e autoportate, a seconda di come si proiettano sui corpi e nell'ambiente.
- La luce dura genera forti contrasti e ombre nette, mentre la luce morbida diffonde senza produrre ombre marcate.
- La luce chiave è la principale fonte di illuminazione, più forte e diretta sul soggetto.
- La luce di riempimento e la luce posteriore bilanciano l'illuminazione, ammorbidendo ombre e dando realismo alla scena.
Saper usare la luce
Lo scopo principale dell’illuminazione della scena è garantire luce sufficiente e adatta perché la visione sia nitida. L’illuminazione serve anche ad attirare l’attenzione dello spettatore su una particolare zona o su un oggetto. Per ogni situazione, idea o sentimento c’è una luce o una combinazione di luci adatte. Nel momento in cui un soggetto viene illuminato si creano delle ombre, che possono essere:
- Proprie: quelle che si producono sui corpi nelle zone che non ricevono luce;
- Portate: quelle che il corpo proietta nell’ambiente circostante;
- Autoportate: quelle che il corpo proietta su se stesso.
Si può distinguere la luce tra luce dura e luce morbida.
La luce dura è una luce diretta che crea un forte contrasto tra l’oggetto su cui viene puntata e le sue ombre. Le luce morbida ha l’effetto opposto, perché illumina senza creare ombre e contrasti netti.
Una seconda distinzione può essere fatta rispetto al posizionamento della luce:
- La luce chiave: è la luce principale, la più forte che illumina il soggetto;
- La luce di riempimento: si usa per ammorbidire l’illuminazione e viene posizionata dalla parte opposta della videocamera;
- La luce posteriore: serve per rendere la scena più realistica ed è posizionata dalla parte opposta alla luce principale.